REDAZIONE CRONACA

Falso invalido ma senza gambe, perché Roberto Mazza deve restituire 21mila euro all'Inps?

La battaglia de La Nazione. Il 69enne fiorentino ha ricevuto una lettera dell'istituto: deve rendere oltre 21mila euro perché non è considerato più invalido nonostante abbia perso entrambe le gambe e sia costretto su una sedia a rotelle

A Roberto Mazza è stato chiesto il pagamento dell'"indebita prestazione"

A Roberto Mazza è stato chiesto il pagamento dell'"indebita prestazione"

Firenze, 10 dicembre 2022 - È la domanda che si pongono in tanti. Perché Roberto Mazza deve restituire quei 21mila euro all'Inps? Per quale motivo, nonostante il 69enne fiorentino sia senza gambe, è considerato dall'istituto un falso invalido? Si è trattato di un errore o ci sono altri motivi? Per rispondere a queste domande è meglio fare prima un passo indietro per capire la storia di Roberto - resa nota da La Nazione in un articolo della giornalista Ilaria Ulivelli pubblicato venerdì 9 dicembre - e quello che gli è successo poco più di una settimana fa. 

La storia di Roberto Mazza

Tutto è iniziato nel novembre del 2014, quando una cisti al tallone del piede ha costretto Roberto Mazza a fermarsi. Sottoposto ad angioplastica per un problema circolatorio a una gamba, Roberto sarebbe dovuto essere dimesso dopo due giorni. Ma a causa delle complicazioni delle sue condizioni di salute, è uscito dall'ospedale di Careggi dopo 23 mesi e con una gamba amputata per cancrena. Per questo primo dramma, Roberto ha ottenuto l'invalidità del 100% con i benefici della Legge 104. Superato un lungo periodo di riabilitazione all'Istituto Don Gnocchi Roberto è riuscito finalmente a tornare a casa. Tuttavia, salire e scendere i 70 gradini di casa con una gamba sola era diventato molto complicato e alla fine, dopo quattro anni, Roberto ha deciso di lasciare la sua abitazione. È andato a vivere in un albergo in centro a Firenze: ci è rimasto un anno e mezzo. Poi però un'altra mazzata: nel gennaio 2021 anche l'altra gamba ha iniziato a dargli problemi, gravi, a tal punto che anche per l'altro altro si è resa necessaria l'amputazione. Roberto è rimasto cinque mesi in terapia intensiva. Uscito dall'ospedale, Roberto è andato a vivere - dove si trova ora - in una casa di riposo. È un uomo solo, della sua famiglia d'origine non è rimasto nessuno. 

Perché deve restituire i soldi

Poco più di una settimana fa, ha riferito lo stesso Roberto alla giornalista de La Nazione Ilaria Ulivelli, "ho ricevuto una lettera in cui si fa riferimento a una precedente comunicazione in cui sarebbero state contenute tutte le spiegazioni (per le quali l'uomo è costretto a rendere quasi 22mila euro di indennità di accompagnamento entro il 25 dicembre, ndr), ma io non l'ho mai avuta". "Io quei soldi non li ho", ha cercato di sdrammatizzare Roberto. "Ho fatto tre visite alla commissione medica per l'invalidità, mi hanno sempre chiamato loro", ha continuato a spiegare Roberto. Nella lettera ricevuta dall'Inps si fa infatti riferimento a una visita avvenuta l'8 novembre 2017 in cui avrebbero dichiarato che non l'uomo non aveva più diritto all'accompagnamento. "Ricordo bene quella visita in via Cittadella - ha spiegato ancora Roberto -. I medici mi presero anche in giro dicendomi: 'Ma lei è di nuovo qui? Pensano che la gamba la ricresca?'". Dopo aver ricevuto quella lettera, Roberto ha chiamato l'assistente sociale del Quartiere 5: "MI ha detto che non può fare niente per aiutarmi. Che devo rivolgermi a un Caf: ci sono andato ma non c'era ascensore e in carrozzina non potevo salire".

L'appello di Matteo Salvini

Ieri, sulla battaglia de La Nazione per Roberto Mazza, è intervenuto il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini. In un post sui social il leader della Lega ha commentato e fatto sapere: "Siamo all'assurdo. Ho allertato i vertici dell'istituto per far chiarezza e perché gli venga riconosciuto il giusto sussidio. Sono convinto che la lotta contro chi truffa lo Stato possa continuare con più attenzione e determinazione". 

Per il momento, però, l'Inps sta ancora aspettando che Roberto restituisca quei 21mila euro. Un "falso invalido", ma senza gambe.