LISA CIARDI
Cronaca

Sommersi dal fango, smaltimento gratis per i residui non inquinati. Cosa prevede l’accordo

Intesa fra Regione Toscana, Publiacqua e Consorzio spurghisti associati. Le disposizioni per le abitazioni private e per le aziende. Servizio in tutti i territori alluvionati

Libri da salvare: anche la biblioteca Terzani di Campi Bisenzio (Firenze) è stata invasa dall’acqua e dal fango

Firenze, 9 novembre 2023 – Recupero gratuito dei fanghi nelle zone alluvionate. Ma non per tutti. Se il servizio ha preso il via ieri a Campi Bisenzio, Prato e Montemurlo (poi anche a Cantagallo, Carmignano, Montale, Poggio a Caiano e Quarrata) è bene sapere che i sedimenti non possono essere sempre aspirati gratuitamente.

L’ordinanza del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, in base alla quale è stato siglato l’accordo fra Publiacqua (gestore del servizio idrico) e Csa, il Consorzio Spurghisti Associati, prevede infatti che si possa agire solo in alcuni casi. Prima di tutto sono esclusi i fanghi inquinati da sostanze liquide o dalla presenza di oggetti esterni (plastiche, stracci, carta, bottiglie). Questo perché l’ordinanza prevede il rilascio nei fiumi, in punti individuati insieme ai Comuni. Per lo stesso motivo, l’accordo riguarda le abitazioni, ma non le imprese: per le attività produttive, si ipotizza infatti che i fanghi possano essere inquinati. In questi casi occorre dunque chiamare privatamente e a pagamento gli spurghisti: tenendo le ricevute, i costi verranno rimborsati come tutti quelli causati dall’alluvione.

Anche il fango troppo solido (tecnicamente ‘palabile’ ovvero raccoglibile con la pala) non può essere preso, perché il sistema di aspirazione dei mezzi non lo consente. I sedimenti devono quindi essere stoccati (da cittadini e protezione civile) in aree individuate dai Comuni (o in strada se non possibile diversamente) dove li recupera e smaltisce gratuitamente Alia. Per il fango troppo liquido, Publiacqua farà un doppio intervento, prima con idrovore e con autospurgo, comunque incluso nell’accordo. Sono allo studio possibili modifiche all’ordinanza, in base alle problematiche di questi giorni.

"Fin dalla notte tra il 2 e il 3 novembre le squadre operative di Publiacqua si sono adoperate per affrontare le criticità – ha detto il presidente di Publiacqua, Nicola Perini - che sono state superate nei giorni seguenti, la maggior parte nelle 48 successive all’alluvione. Da lunedì ci siamo impegnati nel recupero dei sedimenti, un servizio che non è proprio dell’azienda e che determina responsabilità civili e penali. In poche ore abbiamo contrattualizzato le aziende del Csa e ci siamo coordinati con gli pubblici per le priorità e i luoghi di scarico.

Dalle 19 di lunedì 6 novembre, ora di pubblicazione dell’ordinanza, abbiamo attivato il servizio alle 9 di mercoledì 8. Ci scusiamo se i cittadini hanno percepito che l’attività non fosse del tutto efficace, ma nessuno ha sottovalutato le loro sofferenze. Anzi, credo che il nuovo incarico dimostri la volontà di dare risposte efficaci". Publiacqua ha contrattualizzato in urgenza 18 ditte di autospurgo del Csa (oggi saliranno a 20 e se ne stanno individuando altre), che hanno messo a disposizione 24 squadre e altrettanti automezzi. Dal punto di vista economico, l’operazione pesa per 160 euro l’ora.

I cittadini interessati vengono informati dalle ore 18.30 del giorno precedente l’intervento tramite telefonate e sms. Sul sito di Publiacqua sono indicate le strade che i Comuni hanno segnalato e, in orario 9- 19, i cittadini possono chiamare i numeri 335.8219466, 335.8128419 e 338.6050094. Va avanti anche la pulizia di caditoie e fognature, che non può però essere eseguita nelle strade ingombre di fango e rifiuti. Anche in vista della nuova ondata di maltempo, è fondamentale che i cittadini non riversino nei tombini i sedimenti tolti da case e scantinati.