MONICA PIERACCINI
Cronaca

Farmaci scaduti: si possono usare dopo la data indicata?

Risponde l'esperto, il dottor Isidoro Tortorici, segretario dell'Ordine dei farmacisti di Firenze. Cosa fare anche con integratori e cosmetici

Farmaci scaduti, cosa fare? Le parole dell'esperto

Farmaci scaduti, cosa fare? Le parole dell'esperto

Firenze, 13 luglio 2023 – Si può usare la crema solare comprata la scorsa estate? E lo spray nasale è ancora efficace se usato dopo la scadenza? La durata dei farmaci, ma anche di cosmetici e integratori non deve essere presa alla leggera.

Non perché ci siano rischi di avvelenamento, ma si potrebbero comunque scatenare reazioni allergiche o infezioni, oppure semplicemente usiamo un prodotto che ha perso la sua efficacia. Il dottor Isidoro Tortorici, segretario dell'Ordine dei farmacisti di Firenze, spiega come usare nel modo corretto i medicinali, che siano o no da banco.

Perché un farmaco non va usato dopo la scadenza?

«Una volta scaduto, il farmaco non va, non può e non deve essere utilizzato perché è un prodotto chimico, che ha una sua stabilità a determinate condizioni, ovvero correttamente conservato. Se si apre la confezione dopo la scadenza, che mediamente va dai tre ai cinque anni, il medicinale può essere diventato instabile e quindi avere non solo una ridotta efficacia, ma anche provocare reazioni allergiche, soprattutto per esempio nel caso di farmaci dermatologici. Se invece il farmaco viene aperto oppure sottoposto a sbalzi di temperatura, o tenuto in ambienti umidi, la sua durata si riduce, molto prima della scadenza indicata nella confezione».

Isidoro Tortorici, segretario dell'Ordine dei farmacisti di Firenze
Isidoro Tortorici, segretario dell'Ordine dei farmacisti di Firenze

Qualche esempio?

«Il collirio. Il classico flaconcino contiene degli eccipienti, che sono sterilizzanti, che però poi perdono efficacia, una volta aperto. Il prodotto non è più sterile e si rischia di mettere dentro l'occhio un medicinale che può far insorgere un'infezione. Per questo va usato al massimo per una ventina di giorni. Ma si pensi anche alla siringa, che è sterile dentro la confezione, ma una volta aperta va utilizzata entro pochi minuti. Se si lascia sul mobiletto del bagno e si usa il giorno dopo, non va bene, perché non è più sterile. Gli stessi sciroppi per la tosse o le gocce per il naso: una volta aperte le confezioni, vanno utilizzate per una ventina di giorni e poi buttati. Per questo, per utilizzare correttamente un farmaco, è buona norma segnarsi la data di apertura sulla confezione. Sembra uno spreco, ma si tratta, ripeto, di prodotti chimici. Non è una logica commerciale, ma la durata indicata nella confezione è valutata in base a studi di stabilità, con metodi e protocolli standardizzati e regolati a livello internazionale che garantiscono la massima sicurezza».

Vale anche per gli integratori?

«Gli integratori sono prodotti alimentari e come tali hanno una data di scadenza prudente, superata la quale il prodotto è invendibile e non va utilizzato, perché può generare anche problemi gastrici più o meno importanti».

Si può utilizzare la crema solare comprata la scorsa estate?

«No. Perché è uno dei cosmetici che più subisce choc di temperatura. Inoltre, tenuto in spiaggia, a contatto con la sabbia, può anche essere contaminato da batteri, per cui utilizzare la crema solare aperta un anno fa può generare un rischio di carattere sanitario, un'allergia o infezione cutanea. In generale i cosmetici hanno il cosiddetto 'Pao', ovvero il 'Period after opening', cioè il periodo successivo all'apertura. Indica di fatto il periodo all'interno del quale, una volta aperta la confezione, non c'è rischio di carattere sanitario. Il Pao è riportato sui cosmetici la cui durata è superiore ai 30 mesi. Se il cosmetico però è più instabile, con durata al di sotto dei 30 mesi, allora sulla confezione viene indicata obbligatoriamente la data di scadenza».