Emanuele Baldi
Cronaca

Madonna che silenzio... senza Francesco Nuti

Il podcast de La Nazione: la vita, le battute fulminanti e le malinconie di Cecco da Narnali

Francesco Nuti (foto Germogli)

Francesco Nuti (foto Germogli)

"Madonna che silenzio c’è stasera. Guarda, c’è un silenzio stasera...”. In realtà, caro Francesco, il silenzio c’è ormai da un pezzo. E cioè quando, un anno fa, te ne sei andato lasciandoci orfani di quella tua comicità stralunata e surreale, spiazzante, esplosiva eppure sempre opacizzata da una malinconia profonda, antica.

Francesco Nuti da Narnali, borgata di Prato di pancia toscana tosta e vera che, proprio quando il Nostro sul finire dei Settanta, si affacciò sui primi palchi polverosi, con il suo canestro di capelli riccioluti e lo sguardo strapazzato da playboy inconsapevole, iniziò il suo processo di metamorfosi urbana.

Ed è proprio nelle pieghe delle contraddizioni di una campagna che diventa d'improvviso cemento, fracasso e telai, che si delinea il talento di questo Charlot di provincia cinico e grottesco, che mischia appunto l’arguzia rurale al disincanto cittadino. Iniziò con i monologhi stralunati, poi l’avventura corale con i ’Giancattivi’, Alessandro Benvenuti e Athina Cenci con i quali sarà il protagonista di un gioiello di grottesco non sense, «A ovest di Paperino».

Quindi la svolta e l’inizio della carriera in solitaria con film rimasti nell’immaginario collettivo. Su tutti 'Caruso Pascoski di padre polacco'. E poi ’Tutta colpa del paradiso’, Willy Signori. E vengo da lontano’, ’Donne con le gonne’. Ricordi e frasi mitiche da ricordare tutti insieme.

Lo dice La Nazione: notizie, curiosità, spunti di riflessione, indiscrezioni. Tutto questo e molto altro ancora nel podcast realizzato dalla redazione de La Nazione per raccontarvi Firenze in un modo diverso e inedito