MAURIZIO COSTANZO
Cronaca

Primo maggio, la Festa del lavoro: come nasce e come si celebra nel mondo

Ma anche: il ruolo dei social nel mondo del lavoro, i passi in avanti fatti nel segno dell’inclusione, le varie tradizioni dei lavoratori

Il quarto stato

Il quarto stato

Firenze, 1 maggio 2024 - Oggi, 1 maggio, si celebra in tutto il mondo la Festa del lavoro. Ma qual è l’origine della festa? La scelta della data non è casuale e ha origine dai sanguinosi eventi avvenuti a Chicago nel 1886. Il primo maggio i lavoratori della città statunitense scesero in piazza per protestare contro il mancato rispetto della legge che prevedeva il tetto delle 8 ore lavorative. La polizia intervenne sparando per disperdere la folla, ma provocò la morte di due manifestanti. Gli anarchici organizzarono allora una nuova protesta in Haymarket Square. Le forze dell'ordine intervennero anche qui brutalmente, e anche a causa di un attentato dinamitardo, ci furono nuove vittime tra i manifestanti e i poliziotti. Seguì l’arresto e il successivo processo degli organizzatori della manifestazione del primo maggio. Alcuni di loro furono condannati a morte. La Seconda internazionale socialista a Parigi nel 1889 stabilì che la data del primo maggio fosse riconosciuta ufficialmente in tutto il mondo come il giorno della Festa del lavoro

Come si festeggia il Primo Maggio nel mondo? La risposta arriva da Babbel, l’ecosistema leader nell’apprendimento delle lingue, che propone un viaggio interculturale alla scoperta delle tradizioni della festa dei lavoratori in giro per il mondo. In Francia questo giorno, chiamato "Fete du Travail", è una festività caratterizzata da manifestazioni sindacali e dall'usanza di regalare un mughetto. In Germania la Festa del Lavoro viene celebrata anche indossando un garofano rosso, tradizione risalente al 1890 quando gli attivisti, nonostante il divieto di manifestare, lo indossavano come segno di riconoscimento. In Grecia non si celebrano solo i lavoratori, ma anche l'arrivo della primavera: durante le celebrazioni è infatti usanza comune creare ghirlande di fiori freschi e partecipare ad eventi all'aperto per accogliere la nuova stagione. In alcuni Paesi, invece, la celebrazione del giorno dei lavoratori avviene in date diverse rispetto al primo maggio: negli Stati Uniti, per esempio, il “Labor Day” si festeggia ogni anno il primo lunedì di settembre, segnando anche la conclusione della stagione estiva. In occasione del Primo Maggio, l’agenzia per il lavoro Maw ha poi indagato bisogni, priorità e livello di soddisfazione dei dipendenti dal punto di vista di 400 Pmi italiane. Le ragioni dietro un buon livello di soddisfazione del lavoro sono, per le aziende, uno stipendio adeguato (53%) e buon clima (44%), in linea con quanto indicato dai dipendenti, al 76% e 56%. Le esigenze dei lavoratori in termini di benefit sono in gran parte riconosciute dalle aziende: tra i più comuni telefono aziendale (45%), buoni pasto (42%) e formazione (40%). Tuttavia non sempre il punto di vista dei lavoratori coincide con quello delle aziende, soprattutto rispetto al livello di soddisfazione interna. Secondo quanto emerge dall’Osservatorio sul mercato del lavoro 2.0 di MAW, le aziende italiane ritengono che il 92% dei propri dipendenti sia soddisfatto della propria posizione lavorativa contro l’effettivo 31% dei lavoratori che si definisce tale.

Che ruolo hanno oggi i social media nella ricerca del lavoro, specie per la Gen Z? E cosa serve alle aziende per rendersi attrattive agli occhi dei talenti? Ha provato a rispondere a queste domande Mambo analizzando la situazione attuale della ricerca del lavoro sui social. Secondo lo studio di Kantar, le piattaforme digitali sono sul podio dei canali più popolari per la ricerca del lavoro (47%) dopo i siti specializzati (57%) e le agenzie di recruiting (52%). Le piattaforme digitali sono sul podio dei canali più popolari per la ricerca del lavoro (47%), dopo i siti specializzati (57%) e le agenzie di recruiting (52%).In particolare, TikTok influenza la percezione di 7 utenti su 10 nei confronti di una certa azienda, rendendola più o meno attrattiva e contribuendo o meno alla sua capacità di retention dei talenti. E come sottolinea Tommaso Ricci, managing director di Mambo: “Il 75% dei candidati cerca informazioni sulle aziende online” Nel giorno della festa del lavoro, è importante porre attenzione anche ai passi in avanti fatti nel segno dell’inclusione, e per accompagnare i giovani con disabilità dalla scuola al lavoro è nato il Mentor. Manca oggi in Italia per i ragazzi con disabilità un “ponte” che colleghi il mondo della scuola con quello del lavoro e della società in cui vivere in modo autonomo. Mancano anche dati ufficiali che registrano questo passaggio importante della vita, in cui cambia la maggior parte dei punti di riferimento, un passaggio ancora più delicato e complesso per chi ha una disabilità. Per colmare questo vuoto, “Inclusi” ha dato il via al percorso formativo “Mentor: strumenti e strategie per promuovere la partecipazione lavorativa e qualità di vita”. La nuova funzione nata nell’ambito dei servizi alla persona e del supporto sociale, ha l’obiettivo di accompagnare ragazze e ragazzi con disabilità che frequentano gli ultimi anni delle scuole superiori a orientarsi nel mondo del lavoro. Dopo poco più di un anno di attività, sono al lavoro i primi 10 Mentor d’Italia: sono di base educatori, insegnanti, psicologi e assistenti sociali provenienti da Milano, Cremona, Napoli, Salerno, Ascoli Piceno e Senigallia, che hanno frequentato il corso e messo poi in pratica la formazione, coinvolgendo finora 70 ragazze e ragazzi con disabilità. L’idea nasce da “Inclusi. Dalla scuola alla vita, andata e ritorno”, progetto triennale selezionato da “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, che coinvolge organizzazioni del Terzo settore in tutta Italia nel promuovere una scuola e un territorio equi e accessibili a tutti.

Nasce oggi

Ignazio Silone nati il primo maggio 1900 - una data che diventa un destino - a Pescina, Abruzzo. La sua terra d'origine è la zona del Fucino, dove a metà Ottocento i nobili Torlonia avevano fatto prosciugare il lago. Dopo la tragica morte della madre nel terremoto della Marsica, comincia a scrivere per Avanti! in cui denuncia le ruberie dopo il sisma, ma finisce in carcere. È tra i fondatori del Partito Comunista italiano. Conosce Lenin e Stalin, ma poi cambia la sua idea politica. Sfiorerà il Nobel per dieci volte. I messaggi di fondo delle sue opere sono sempre libertà, uguaglianza, giustizia e indipendenza. “Che fare?”. Se l'è chiesto molte volte Ignazio Silone nella sua lotta per i diritti dei più poveri, così tante volte che è proprio quella domanda a chiudere Fontamara, il romanzo di maggior successo. Forse non ha mai trovato la risposta, di certo l'ha sempre cercata: come scrittore, politico, giornalista e drammaturgo, in prima linea per difendere i più umili, i “cafoni” come amava chiamarli. Ha scritto: “I governanti italiani hanno un braccio lungo e uno corto: Quello lungo serve a prendere, e arriva dappertutto; quello corto serve a dare, e non raggiunge che i più vicini.”