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Cronaca

Il Festival di Luce! / Grandi ospiti sul palco a Firenze

Il grande appuntamento con la community. Tanti panel e protagonisti, da Giuliano Amato al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara a Nina Zilli

Firenze, 21 ottobre 2023 – Segui con noi la diretta del Festival di Luce!. Sul palco di Palazzo Vecchio a Firenze tanti ospiti per l’incontro con la community. 

11:09
Massini e il conflitto in Medio Oriente: "L'orrore non è la maggioranza"

"Le parole - dice Massini - hanno un'importanza fondamentale. Israeliani e palestinesi parlano due lingue quasi uguali, due lingue semitiche. Eppure c'è una cultura dell'odio fatta anche di parole, perché le parole possono essere vettori di unione ma anche di separazione. Cinque anni fa in un ospedale nasce un bimbo il cui cuore ha una grave malformazione. Sopravvive pur dandolo i medici per spacciato. A 18 mesi o il piccolo ha un trapianto di cuore o muore. In un altro ospedale muore un bambino di 18 mesi e i genitori dicono sì all'espianto degli organi. L'ospedale li richiama dicendo "molliamo tutto. Vostro figlio è israeliano e il cuore dovrebbe andare a battere nel petto di un bimbo palestinese e voi non vorrete mai". I genitori rispondono con una frase meravigliosa: "Ma perché il cuore dei palestinesi è diverso? Anatomicamente sono uguali? Allora di cosa stiamo parlando? Togliete il cuore a nostro figlio e datelo al bimbo palestinese. Oggi il bimbo vive grazie al cuore di un bimbo israeliano". Victor Hugo diceva che l'eguaglianza tra esseri umani prima di una questione morale e politica è scientifica. L'essere umano è uguale a qualunque latitudine". Se risaliamo alle origini della storia è difficile sapere chi ha il diritto a stare su quella terra. Ma perché infierire sui bambini? E' lo stesso meccanismo con cui agivano i nazisti. Ma chiudere gli occhi davanti all'orrore non è un'ottima scelta. L'orrore va capito, va guardato". E Massini dice: "Abbiamo letto che chi uccide nella guerra israelo palestinese è sotto effetto di droga. Che serve ad annullare quel momento in cui dici con senso critico che chi sto uccidendo potrebbe essere un padre o una madre. Perfino il terrorista non andrebbe avanti se ci pensasse". 

11:03
Il premio a Stefano Massini

Sul palco un premio allo scrittore Stefano Massini, che ha fatto della parità di genere una battaglia nella Toscana terra di diritti, la prima che ha scelto di abolire la pena di morte, non voltandosi dall'altra parte durante il tempo difficile della Resistenza, come dice il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo. E' lui che per la Regione premia Massini. Mazzeo dice: "Luce sta provando a rialzare l'attenzione sul tema dei diritti e dell'inclusione. Grazie a Stefano che manda un messaggio a tutte e tutti di non essere mai indifferenti, c'è sempre una parte giusta della storia accanto a cui stare". Massini viene poi intervistato dalla direttrice Agnese Pini sul palco. 

10:41
Sul palco c'è Sace: "Così supportiamo il tessuto produttivo italiano"

Salsano di Sace: "Grazie dell'invito in una cornice bellissima. Sace è una società pubblica, quello che facciamo è supportare la crescita delle aziende. Seguivo il programma di trasformazione digitale e ho seguito un'azienda, capendo la missione di Sace. Questa azienda come tante piccole aziende faceva componenti in cui era leader del mercato. Facevano cuscinetti a sfera. Senza di noi non potevano chiudere un contratto all'estero bloccando lo sviluppo. Sace crea quel supporto che poi serve nella vita concreta delle persone. Portare le persone al centro, come fa Luce. Nel corso del tempo siamo stati sempre più vicini a piccole aziende che hanno un grande impatto sul territorio anche perché fatte da giovani". Sace ha dato un importante contributo durante il covid: "In quel momento abbiamo dato un contributo sull'emergenza, ripensando un insieme di soluzioni per garantire la continuità operativa di una serie di aziende, garantendo loro di pagare gli stipendi in una fase critica. E questo è uno degli aspetti della nostra missione". 

10:28
Valditara: "Ecco i punti per far crescere la scuola al sud"

"E' inaccettabile che ci siano aree svantaggiate e che i giovani abbiano meno opportunità. Un Paese che cresce cresce nel suo complesso, ma non può crescere se una parte ha un modello di scuola non adeguato. Nasce quindi Agenda Sud per riunire l'Italia a partire dalla scuola. Potenzieremo le risorse per duemila scuole elementari e investiremo risorse particolari con dieci punti di intervento: più docenti, scuole aperte tutto il giorno, più tempo pieno, una formazione specifica agli insegnanti, l'assistenza degli istituti Indire e Invalsi che portino più sporte più laboratori, un fondo ad hoc per azione sociali e psicologiche. La vera sfida in certe aree è portare gli studenti a scuola. Molti insegnanti andavano a prendere gli studenti in maniera generosa e volontaria a casa e questo è generoso ma non è accettabile. E poi il coinvolgimento delle famiglie".  E' partendo dalla scuola che si vince la mafia. Illuminando quei Paesi con la luce della conoscenza sono convinto che vinceremo anche la criminalità organizzata". 

10:24
Valditara: "L'istruzione tecnico professionale deve essere di Serie A"

Il mondo è cambiato: "Ci sono tante intelligenze nei ragazzi, dalla teorica alla pratica - dice Valditara - Dobbiamo valorizzare ogni intelligenza. Da questo punto di vista dobbiamo fare i conti con la realtà. Quando Unioncamere ci dicono che molti posti non vengono coperti per mancanza di qualifiche è un crimine verso il sistema produttivo che perde competitività. Da qui la necessità di un percorso di filiera che avrà molti più docenti, che avrà più alternanza scuola lavoro per mettere in collegamento i ragazzi con il mondo del lavoro con un potenziamento delle materie di base". E servono "ufficio che mettano insieme aziende e scuole. Serviranno scambi, molto importanti, stiamo facendo accordi con altri Paesi per puntare su questi scambi. Al centro ci sono anche le soft skills, per imparare a lavorare in gruppo. Una visione innovativa dell'istruzione tecnico professionale che deve essere di Serie A". 

10:19
Valditara: "Il merito è tirare fuori il meglio di ciascuno"

"Il merito non è raggiungere obbiettivi astratti ma tirare fuori il meglio di ciascuno. Se questa è la sfida del merito - dice il ministro - abbiamo il dovere di tirar fuori e il valorizzare le abilità e le potenzialità che ogni giovane ha dentro di sé. Ecco perché quella che ho definito la scuola costituzionale, l'opposto della scuola gentiliana, come erano le scuole di cento anni fa. La scuola costituzionale mette al centro la persona, costruita per fare emergere i talenti. I professori devono curare questa personalizzazione, devono costruire tutto su misura, aiutando i ragazzi che sono in ritardo ma anche chi è più avanti ad accelerare. Questo è valorizzare il lavoro extracurriculare, pagando i docenti per potenziare le competenze del ragazzo in attività extra".

10:13
Il ministro: "La scuola deve valorizzare i talenti"

"Serve ridare autorevolezza ai docenti - dice il ministro - e questo passa anche dagli aumenti contrattuali". Dare autorevolezza ai docenti passa anche dal rispetto, da regole precise in aula: "Con la scuola noi possiamo lanciare messaggi a tutta la società. Sono convinto che la scuola sia il cervello e l'anima della società. Tutto parte dalla capacità di motivare i giovani, che saranno gli adulti del futuro. Penso che ci siano due aree di intervento, una di carattere motivazionale e una di responsabilizzazione". Il ministro fa un esempio: "In scuole di formazione professionale ho conosciuto ragazzi che erano stati bocciati o che avevano spacciato o compiuto furti. Con un passato complicato. Le scuole li avevano motivati, avevano acceso la lampadina di cui parlo spesso che ogni ragazzo ha dentro di sé. Sono convinto che in ogni giovane ci sia una bellezza interiore che va solo scoperta. Quelle scuole si erano riscattati, hanno trovato facilmente lavoro. Questa è la funzione della scuola, valorizzare i talenti".

10:09
Il ministro Valditara: "Già tra novembre e dicembre un aumento di stipendio ai prof"

Sul palco c'è il ministro Valditara: "Molto bello questo colpo d'occhio - dice il ministro - La prima cosa che avevo chiesto al Governo era di investire delle risorse sul contratto. La prima cosa che feci quando divenni ministro fu chiudere una concertazione che durava da anni, con l'aumento più importante degli stipendi. Non è sufficiente, è un primo passo, e tra l'altro mi impegnai anticipando la parte economica per far arrivare a Natale un anticipo al personale della scuola. In questa manovra ci sono cinque miliardi solo per i dipendenti dello Stato, cifra importante, la più importante fin qui stanziata". 

10:06
Il prof Schettini incontra il ministro sul palco

Siparietto sul palco tra il ministro dell'Istruzione Valditara e il prof Schettini. "Ricordo - dice Schettini - l'ex ministro Moratti che disse 'Ragazzi, siate voi stessi e vedrete che chi vedrà la vostra trasparenza si emozionerà'. Questa cosa mi fece sciogliere e mi fece capire che io devo tirare fuori me stesso. Volevo dire questa cosa accanto al ministro". "Condivido in pieno", dice il ministro. 

09:55
Schettini interroga i ragazzi in platea sull'energia

Schettini continua: "La scuola di oggi è differente. Si vede molta scuola brutta sui giornali, ma non è la scuola che rappresenta i docenti che lavorano bene. Sembra poi che i ragazzi siano delinquenti ma non è così, questa è una bella scuola. Solo che del bello si tende a non parlare, perché il brutto è più condivisibile". Poi Schettini fa una domanda: "Stiamo andando verso le auto elettriche. Ma diventerà tutto elettrico?". Schettini va tra i giovani in platea. "Questo è un mondo in movimento e il mondo economico non si fermerà mai. Con le navi spostiamo l'economia. Non si può decidere di fermare le navi solo perché non sono elettriche. L'industria dell'acciaio e del vetro sono energivore. Oggi non posso pensare di usare solo rinnovabili perché è impossibile. Una via è quella del biocarburante, ci sono semi non commestibili e i biocarburanti immettono molta meno anidride carbonica. La seconda edizione è l'idrogeno, che è nell'acqua. Si può ottenere un carburante che immette zero anidride carbonica".

09:49
Schettini: "Ragazzi leggete e fate delle biblioteche un luogo da vivere"

Schettini continua: "Ci sono luoghi bellissimi come le biblioteche. I ragazzi ci vanno in biblioteca. Ma devo dirvi di farlo di più, fatelo diventare un luogo in cui stare con gli altri e confrontatevi. Leggete i libri perché sono luoghi meravigliosi, lì dentro ci sono le opere dell'ingegno umano. L'uomo è cattivo ma c'è una parte meravigliosa dell'essere umano". Sta intanto per uscire "Ci vuole un fisico bestiale", il nuovo libro di Schettini. "Luca Carboni - dice - cantava 'Ci vuole un fisico bestiale perché siam barche in mezzo al mare'. Una frase che rappresenta ciò che il libro vuole comunicare. Sette fisici importanti che hanno scritto le opere della scienza più belle, loro erano come noi barche in mezzo al mare. Si tratta di fisici che sono stati spesso emarginati, come Marie Curie, che ha vinto due Nobel. Fermi, Einstein, Marie Curie, Hawkins, sono persone che hanno vissuto problemi e lotte ma ce l'hanno fatta perché volevano lasciare il segno. Ognuno di noi deve lasciare il segno per i nostri figli, per i nostri alunni, per una scoperta che cambierà il mondo. Questo libro porta avanti questo messaggio". 

09:46
Schettini: "Fate domande ai professori"

Schettini si rivolge ai ragazzi: "Se non chiederete di essere chiari sarete circondati da un mondo fumoso. Imparate a usare la voce, a chiedere ai prof perché sono pronti ad abbracciarvi. Nel mondo del lavoro sarete chiari". I giovani sono incantati da Schettini: "Ci sono tanti concetti difficili che possono essere far capiti meglio. Prendiamo l'attrito. I grandi palazzi del mondo stanno in piedi per l'attrito e non per una colla che li tiene al terreno. Il Burj Khalifa è costruito sul deserto e nonostante tutto sta in piedi e vince la fisica. Serve anche essere disinvolti nel risolvere un problema. Per acquisire mentalità scientifica bisogna allenarsi e per allenarsi bisogna usare anche la memoria. Non è vero che la memoria non serve. Quando si ripeteva la poesia alle elementari questo è un bellissimo momento di apprendimento".

09:39
Applausi per Schettini sul palco

Sale sul palco Vincenzo Schettini, il prof di "La fisica che ci piace", seguitissimo sui social network per il modo in cui propone la fisica, materia certamente ostica. "Studiare una materia a scuola piace - dice Schettini - nel momento in cui un prof si emoziona nello spiegarla. Io mi innamorai della filosofia perché la professoressa me ne fece innamorare. La fisica ha un potere, quello di farci capire come funziona tutto quello che c'è intorno. Di migliorare la nostra vita".

09:35
Sul palco il direttore dell'ufficio scolastico regionale toscano

Ernesto Pellecchia, direttore ufficio scolastico regionale toscano, sale sul palco: "Ringrazio per il lavoro importante che quotidianamente viene svolto nelle scuole per assicurare didattica di qualità nell’interesse dei nostri ragazzi. La realtà scolastica è molto vivace, abbiamo tanti progetti soprattutto nel campo della didattica innovativa. E' centrale il tema del merito". 

09:28
C'è anche la rettrice dell'università di Firenze

Sul palco anche la rettrice dell'università di Firenze, Alessandra Petrucci un fuori programma di cui "sono molto felice", dice Agnese Pini sul palco. 

09:17
Nuti: "Non abbiate paura del merito"

Nuti si rivolge ai giovani: "Spesso voi ragazzi avete paura del merito. Avete paura che vi possa far additare dai coetanei. Spesso le prime file sono vuote. Sono invece per noi. Si ha paura a prender posto. Chissà cosa mi succederà se colgo questa opportunità. Amato diceva di stanare i talenti. È vero. Molte volte l’informazione non arriva, si ha paura di ciò che non si conosce. Il sistema universitario le ha le opportunità. Bisogna farle conoscere. Tutor, meccanismi anche di facilitazione economica significativa per aiutare a superare ogni barriera. La prima è la consapevolezza di sè. Dovete credere in voi stessi. Dite: 'Tanto avanzano solo i raccomandati' Questo non è vero nella stragrande maggioranza dei casi. Dovete convincervene, sennò vi nascondete dietro un alibi".

09:10
Sciuto: "Le ragazze stanno emergendo nella scienza"

Sul palco c'è Sabrina Sciuto, rettrice del Politecnico di Milano: "Ho fatto ingegneria, dove erano pochissime le donne. Non c’erano i bagni per le ragazze al politecnico di Milano. Non ho avuto problemi a fare carriera perchè ero una ragazza. Quando ho iniziato a fare la vice del rettore ho cercato di mettere in piedi qualcosa che aiutasse le ragazze a superare i limiti. Attraverso programmi e borse di studio aggiuntive per le ragazze che volessero fare ingegneria ma che erano senza mezzi. Un percorso che piano piano sta portando più ragazze a ingegneria. Il 12% a ingegneria elettronica sono ragazze. A ingegneria biomedica le ragazze sono la maggiornaza. E mediamente vanno meglio e ci mettono di meno a laurearsi.

09:06
Parla Sabrina Nuti, rettrice della Scuola Normale

Sabrina Nuti, rettrice della Scuola Normale: "Prima se le bambine non andavano bene in matematica non era così grave, tanto non sarebbe servito. Coerano pregiudizi rispetto alle materie scientifiche. Pregiudizio connaturato. Io ho fatto il liceo classico ed ero terrorizzata dai numeri preoccupata. Ho scelto un percorso che non avesse numeri. E quindi ho optato per scienze politiche. Poi ho trovato una borsa di studio dell’associazione donne e dirigenti di azienda che mi ha permesso di fare master in Bocconi. Primo voto zero su cinque. Tragedia. Ho studiato tantissimo e sono uscita con un ottimo voto. Ho scoperto che i numeri sono alla base logica di qualsiasi materia. Ora sono prof di economia e lavoro solo coi numeri dunque coraggio".

08:52
Amato: "Evitiamo che l'intelligenza artificiale ci sfugga di mano"

Si parla poi di intelligenza artificiale e della partecipazione di Amato alla commissione che dovrà valutare l'impatto dell'intelligenza artificiale sull'editoria. "Ho voluto questo lavoro - dice - perché ci sono dei limiti. Dobbiamo salvare l'umano e non farci sostituire dalla macchina, che sempre macchina è. Purtroppo ci sono diverse situazioni oggi in cui è già la macchina che decide e dobbiamo mantenere a noi stessi la capacità della creativitià ancora nostra. L'intelligenza artificiale dell'ultima generazione, fatta immettendo nel cervello una quantità di reti superiore alle reti che abbiamo noi nella testa, i suoi autori non sanno neanche come funziona. Quale uso dobbiamo fare di tutto questo? Se sono l'autore di sceneggiature sarò ancora utile o sarò sostituito dalla macchina? Ci sono una serie di aspetti che ci portano a dire che queste sono invenzioni meravigliose ma sono invenzioni a cui non ci dobbiamo abbandonare, in nome delle quali non dobbiamo rinunciare al nostro talento. Torniamo a vedere "Odissea nello Spazio", il futuro in quel formidabile team era affidato al cervello artificiale che impazzì". 

Vincenzo Schettini sul palco di Luce!
Vincenzo Schettini sul palco di Luce!
08:47
Amato: "Non c'è eguaglianza e in tanti giovani non emerge il talento"

Giuliano Amato continua: "Perché il merito sia riconosciuto deve essere applicato laddove c'è il talento. Uno dei nostri problemi è che ci sono molti giovani i cui talenti non vengono scoperti perché sono quelli che rimangono indietro. Questo è uno dei problemi principali che abbiamo davanti ancora oggi. Quella che chiamiamo mobilità sociale, ovvero la possibilità di crescere anche per chi arriva dal basso oggi è frustrata. Se sei figlio di una famiglia marginale raramente arrivi. Questo è ancora oggi il primo punto". 

08:40
Giuliano Amato: "Ragazzi, chiedete alla politica di occuparsi di ambiente"

Interviene Giuliano Amato, in collegamento, intervistato da Agnese Pini. Con la direttrice Amato parla dei giovani e di scuola (Tutto l'intervento). "Di cosa aveva paura da studente? Aveva paura di non veder riconosciuti i suoi meriti?", chiede Agnese Pini. "C'erano molte meno opportunità di oggi - dice Amato - eppure la mia generazione aveva più fiducia nel futuro, sarà che ho vissuto gli anni della ricostruzione italiana dopo la guerra. Pensi all'unità che ci fu tra gli italiani che erano divisi tra comunisti e democristiani, eppure tutti si impegnarono in un lavoro che serviva a rimettere in piedi il Paese. Era questa fiducia che contagiava chi come me uno spazio ce lo doveva trovare. Non sapevo cosa avrei fatto ma la paura dei ragazzi di oggi non la sentivo. Oggi il futuro è incerto. Noi stavamo costruendo un mondo di pace ma oggi è un'utopia in un mondo di guerra e conflitti. Stavamo ricostruendo la nostra economia e oggi si vedono i pezzi che cadono di una vecchia economia e c'è la luce dell'economia del futuro nella quale non sanno però i giovani quale sarà il loro spazio. La paura del futuro è anche la paura della vivibilità del pianeta. E' giusto chiedere a loro di spingere l'economia a occuparsi del Pianeta". 

08:30
Dario Nardella ai giovani: "Vi auguro di essere liberi da condizionamenti"

Sale sul palco il sindaco Dario Nardella: "Palazzo Vecchio è un po' il palazzo di tutti. Pensate a quanta storia è passata da questo posto meraviglioso. Più di 150 anni fa questa era la Camera dei Deputati del Regno d'Italia. Negli Anni Cinquanta un grande sindaco come Giorgio La Pira invitò tutti i sindaci delle città del mondo. E' un luogo pieno di storia e di bellezza". E poi scherza: "Non lanciate vernice perché sapete come reagisco", riferendosi al momento in cui bloccò un attivista di Ultima Generazione che stava imbrattando Palazzo Vecchio, in una foto diventata celebre. E poi ai giovani: "Vi auguro di essere liberi da condizionamenti, ma bisogna studiare, informarsi, essere curiosi". E sulla pace: "La voce della pace deve essere più forte della voce della guerra". Nardella parla poi di comunità: " Tutto ciò che è intorno a noi ci spinge a fare da soli. A volte l'individualismo porta solo a solitudine. Dobbiamo stare insieme agli altri. Quanto è bello raggiungere un obiettivo insieme agli altri. La comunità è una cosa preziosa". 

08:26
Dedicato ai giovani

"Un Festival dedicato ai giovani. E dobbiamo essere all'altezza per parlare con loro": queste le parole di Agnese Pini, direttrice di Qn - Il Resto del Carlino - La Nazione - Il Giorno salendo sul palco. "Il mondo in cui vivete - dice ai ragazzi - è particolarmente complicato. Pensate alla guerra, all'ambiente, al merito a scuola. Vi dico solo una cosa, che ha a che fare con Luce e questa festa che ha spento la terza candelina. Per guardare le cose bisogna cambiare punto di vista. Lo dice Calvino alla fine di un romanzo bellissimo che è 'Il sentiero dei nidi di ragno' e si conclude parlando delle lucciole. Calvino dice che se si guardano le lucciole da vicino sono 'bestiacce schifose, ma sono anche un sentiero luminoso che indica la strada di notte'". 

Studenti durante la festa di Luce! (New Press Photo)
Studenti durante la festa di Luce! (New Press Photo)
08:17
E' iniziato il Festival

Inizia il Festival di Luce! Tante le parole della giornata: diritti, pace. Parole il cui contenuto sarà riempito via via. Sul palco Monica Peruzzi, giornalista Sky e Max Andretta. Che introducono i tanti ospiti tra cui Vincenzo Schettini (La fisica che ci piace), un importante divulgatore. "Questa - dice Andretta - è il 140esimo anniversario dalla nascita della pubblicazione di una delle opere letterarie più celebri, il libro più tradotto al mondo, Le avventure di Pinocchio". Un libro dai grandi valori che sarà celebrato. 

Il Festival di Luce! è dedicato quest'anno ai giovani (New Press Photo)
Il Festival di Luce! è dedicato quest'anno ai giovani (New Press Photo)
07:59
Una giornata di dibattiti

Una giornata di dibattiti su inclusione, diversità, sostenibilità, diritti civili e coesione sociale. Declinati dai giornalisti del gruppo Qn, insieme ai tanti ospiti.

L'ingresso al Festival di Luce (New Press Photo)
L'ingresso al Festival di Luce (New Press Photo)

 

07:57
Tutto pronto per la festa

Il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio accoglie la festa di Luce! Il focus del terzo compleanno di Luce! non a caso è sui giovani, che spesso si sentono estranei e lontani dalla società.