LISA CIARDI
Cronaca

L’impasse pedaggio Fi-Pi-Li: il doppio fronte contrario. L’ira di Cna e la legge arenata

Il governatore: "Intanto il pagamento per i Tir. Se non partiamo, la strada resterà quella di adesso". I mal di pancia dei consiglieri Pd, Bugliani: "Se due commissioni dicono stop, vanno ascoltate"

Firenze, 1 agosto 2024 – «Prima unici responsabili delle cattive condizioni della Fi-Pi-Li, oggi anche lobbisti ricattatori". Mariano Gagliano, presidente del trasporto merci di Cna Firenze non ci sta e replica alle dichiarazioni del presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani che, lamentandosi per lo stallo in cui è finita la futura società di gestione della superstrada (e la relativa ipotesi di finanziarla col pedaggio ai mezzi pesanti), nei giorni scorsi aveva stigmatizzato i ritardi dei consiglieri del Pd nel prendere una decisione, ritenendoli "condizionati dai ricatti dei Tir".

"Non possiamo che dissentire su questo giudizio del presidente Giani – prosegue Gagliano - così come non condividiamo assolutamente le posizioni che sostiene in merito alla strada. Che i pedaggi debbano essere pagati solo su opere già realizzate e terminate è una questione di giustizia e di buon senso, non certo di lobby".

Ma la querelle non si limita allo scontro fra il governatore e i rappresentanti degli autotrasportatori. Anzi, come raccontato già domenica su La Nazione, la spaccatura più profonda sembra essere proprio quella fra il presidente e i consiglieri di maggioranza.

"Credo che le commissioni abbiano fatto il proprio lavoro – evidenzia Giacomo Bugliani (Pd), che presiede la prima (affari istituzionali) – organizzando un’audizione con tutti i soggetti interessati e prendendo atto di una contrarietà pressoché unanime all’ipotesi del pedaggio. Abbiamo quindi rimandato l’atto all’attenzione dei gruppi, chiedendo una discussione politica e ritenendo opportuno uno stallo. Se due commissioni maturano la decisione di fermare un iter, credo se ne debba tenere conto. Se poi le cose devono andare diversamente, qualcuno se ne assuma la responsabilità a livello politico". "La questione è stata posta all’attenzione del gruppo – conferma Lucia De Robertis, presidente della quarta commissione (infrastrutture) – e a questo punto attendiamo che venga discussa. Non possiamo quindi sbilanciarci e fare ipotesi sui tempi".

Se le commissioni hanno scientemente deciso di bloccare l’iter, l’ipotesi del pedaggio non convince neppure il capogruppo Dem, Vincenzo Ceccarelli. "Già durante la presidenza di Enrico Rossi il tema venne approfondito – spiega – ed emerse in modo chiaro che il pedaggio non sarebbe bastato a fare interventi strutturali. Per realizzare Toscana Strade, che fa parte del programma di governo, e per renderla operativa oltre la semplice manutenzione, servono fondi diversi da quelli del pedaggio".

«Riteniamo importante l’azione di stimolo e di proposta avanzata dal presidente Giani – ha commentato il responsabile Infrastrutture del Pd Toscana, Francesco Gazzetti - come il lavoro svolto dalla commissione consiliare. Un approfondimento prezioso, che può essere definito in ogni modo, tranne che come un modo per non decidere". A provare a fare da paciere, il presidente del Consorzio regionale, Antonio Mazzeo. "Sono favorevole a creare la nuova società ma bisogna capire come la finanziamo. Credo che per uno o due anni la Regione potrebbe mettere i soldi, creando poi un pedaggio finalizzato a realizzare opere precise".

Che il punto di caduta sia una sorta di "pedaggio di scopo"? "Ispirandomi a Cosimo I de’ Medici, dico ‘Festina lente’ (affrettiamoci lentamente, ndr) : intanto cerchiamo quella fonte – ha detto Giani riferendosi al pedaggio per i Tir -, poi con prudenza individueremo le altre. Ma se non iniziamo mai, la Fi-Pi-Li rimane quella di ora, la vogliamo sempre così?". Gli ha risposto Ceccarelli con un’altra citazione, di manzoniana memoria. "Adelante, con juicio", ovvero avanti sì, ma con prudenza.