Firenze, 12 febbraio 2025 – “Abbiamo scelto di non voltarci dall’altra parte di fronte al dolore e non c’è alcuna pretesa di autonomia, bensì il semplice esercizio della potestà legislativa concorrente che tutte le regioni hanno”. Lo ha detto il capogruppo del Pd, Vincenzo Ceccarelli, commentando la norma voluta con forza proprio dai Dem, nonostante le resistenze (poi quasi interamente rientrate) dell’ala cattolica. “È vero che se le Regioni decidono autonomamente avremo 20 regimi potenzialmente diversi – ha concluso - ma oggi le differenze sono tra ogni Asl”. “Ancora una volta la Toscana traccia la rotta su temi che interessano i diritti” il commento del segretario toscano Dem, Emiliano Fossi. Dello stesso tenore le posizioni del Movimento 5 Stelle. “Questa legge non è una minaccia alla vita – ha detto di Irene Galletti - ma un’assunzione di responsabilità delle istituzioni nei confronti di chi chiede una risposta certa per vedere rispettata la propria dignità”. “Per il voto del nostro gruppo – ha precisato Stefano Scaramelli (Italia Viva) – è stato determinante l’impegno a sostenere le cure palliative, sulle quali avevamo presentato un ordine del giorno”. L’ex Lega Andrea Ulmi, che dal gruppo misto ha dato vita a ‘Merito e Lealtà’, ha motivato invece il suo sì. “Sono cattolico, praticante a mio modo – ha detto -. Da medico ritengo la vita sacra, senza però scivolare nell’accanimento terapeutico”.
![Marco Cappato, tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni](https://www.lanazione.it/image-service/view/acePublic/alias/contentid/NmY3ZmM1NTAtZDFlZS00/0/marco-cappato-tesoriere-dell-associazione-luca-coscioni.webp?f=16%3A9&q=1&w=1280)
Fra le critiche spiccano quelle di Marco Stella, capogruppo di Forza Italia, che forse più di tutti si è opposto alla norma. “La legge ha aperto un grave scontro istituzionale e costituzionale – ha detto – E ora ci sarà il turismo della morte? Si verrà in Toscana perché qui si può morire? Siamo rimasti colpiti dall’irresponsabilità del centrosinistra, in particolare dai cattolici del Pd, che hanno ceduto ai ricatti della segreteria nazionale”. “Il governo ora faccia la propria parte – ha evidenziato Elena Meini (Lega) - e impugni la legge. L’auspicio è che il Parlamento legiferi e mi auguro che la legge toscana sia il perimetro massimo. Non si vada oltre perché per noi la vita è sacra”. “La norma presenta profili di incostituzionalità - ha dichiarato Vittorio Fantozzi (FdI) - fa venir meno il principio di uguaglianza tra i cittadini. Ci spiace che ci siano personalità che ritengono che chi oggi vota contro in Toscana, lo farà anche in Parlamento”. “Oggi la Toscana ha scritto una pagina di storia del Paese – ha commentato invece Federico Eligi, segretario regionale di +Europa - Il diritto all’autodeterminazione è stato uno dei temi centrali del nostro congresso regionale e uno dei contenuti essenziali per le alleanze politiche in vista delle regionali”. “Bene l’equilibrata norma approvata – ha evidenziato il costituzionalista Stefano Ceccanti -. Il testo si dichiara norma cedevole, la cui efficacia verrà quindi meno al momento della sperabile approvazione di una normativa nazionale”.