CARLO BARONI
Cronaca

Tormento FiPiLi, una strada senza pace: le estati passano, gli ingorghi no

Potrà la nuova società di gestione risolvere i problemi di un’infrastruttura che ha ingioiato milioni di soldi pubblici? Si spera, e intanto si sta in fila

Pisa, 28 luglio 2024 – “Perdete ogni speranza o voi che entrate". Questo dovrebbero recitare i pannelli luminosi all’ingresso della Fi-Pi-Li. Ogni ingresso è un girone dantesco e ogni uscita un vero rebus. Serve una fortuna sfacciata per fare, ad esempio, San Miniato-Livorno e viceversa, nei tempi di normale percorrenza: 40 -50 minuti, rispettando i limiti di velocità. Noi ci siamo riusciti, venerdì mattina, di certo nell’invidia corrosiva - e c’è da capirli - di quanti si trovavano nei nostri passaggi nella corsia opposta, fermi da interminabili minuti, con la temperatura esterna già a trenta gradi, la mattina alle 9 quando siamo partiti da Livorno, e con 38 gradi quando abbiamo fatto la tratta nella direzione opposta. In entrambi i casi, diciamocelo, il "gobbo nero" è toccato agli automobilisti dalla parte di là che si sono imbattuti in un cantiere che ha creato un serpentone da 4 chilometri tra Pontedera est e bivio diramazione Pisa verso Livorno. Poi un incidente all’altezza dell’uscita di Ponsacco verso il mare ha fatto il resto.

Il copione è questo lungo tutta la tratta. Con criticità più marcate da San Miniato a Firenze. Qui sono in corso anche i lavori di messa in sicurezza del viadotto di Ponzano. Infatti dalle 22 di lunedì alle 6 di martedì è stata disposta la chiusura della carreggiata tra gli svincoli di Empoli Centro e Empoli Est in direzione Firenze. Lavori di notte, quand’è possibile, dunque, per limitare i disagi, come promesso nelle settimane scorse dall’assessore regionale Stefano Baccelli.

Tutti consapevoli, infatti, che la stagione estiva complica ulteriormente le cose, e che, di conseguenza, la mobilità lungo i 99,305 chilometri del percorso è ogni giorno un slalom tra tamponamenti la media di incidenti è di 200 ogni 12 mesi – rallentamenti a fisarmonica dalle parti degli autovelox, o, appunto, per qualche lavoro in corso. Poi mettiamoci le spade di Damocle improvvise: solo nell’ultimo mese si contano decine di segnalazioni anche per oggetti di ogni tipo trovati in carreggiata.

Sbarre di ferro, passaruote, bauletti, anche un materasso. Durante il nostro viaggio uno pneumatico a brandelli ci ha dato il benvenuto all’altezza di Lavoria. Mentre, anche in questo caso fortunatamente, dopo il nostro passaggio, è stata segnalata lamiera sulla corsia prima di Montopoli direzione Firenze.

Ma la vera domanda resta questa. Quale futuro, dopo che questa strada ha già inghiottito tanti soldi, senza mai che i veri problemi fossero risolti? Si va verso Toscana Strade – manca il via libera del consiglio regionale – la società in house della Regione che dovrà occuparsi della manutenzione ordinaria e straordinaria, procedere con adeguamenti, realizzare, laddove possibile, la terza corsia. Una società che dovrà gestire anche il pedaggio per i mezzi pesanti che costerà circa il 70% di quello autostradale. Il pedaggio, secondo la Regione – l’ha detto anche il presidnete Eugenio Giani nei giorni scorsi –, impedirà ai tir di evitare l’autostrada A11 Firenze-Mare perché costa, per prendere la FiPi-Li che non costa niente.

Con questo incasso, unito a quello degli autovelox, e a fondi regionali, statali ed europei, l’obiettivo è trasformare uno "stradello" in un’arteria degna della propria mission. Realizzando dove possibile la terza corsia, la vera carenza della "veloce" la cui inadeguatezza fu chiara già quando era in culla a causa di una progettazione che risentì di una sottostima dei volumi di traffico. Fra i primi tratti da adeguare potrebbe esserci quello fra Pontedera e la biforcazione. Uno dei "gironi" peggiori. Dove noi, e pochi altri, siamo stati fortunati. In bocca al lupo,