Firenze, 6 ottobre 2024 – “Il problema principale della Fi-Pi-Li è che è un ibrido. Per questo ha bisogno di interventi che la riportino alla sua natura”. A dirlo è la professoressa Francesca La Torre, ordinaria di Strade, Ferrovie e Aeroporti al Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale dell’Università di Firenze e titolare, fra l’altro, degli insegnamenti di Sicurezza Stradale e Progetto di strade, ferrovie e aeroporti.
La superstrada è da tempo l’incubo di tanti pendolari. da un punto di vista tecnico che problemi ha?
“È una strada di tipo B, ovvero una extraurbana principale, che però, essendo datata e presentando numerosi problemi, è stata riclassificata come di tipo C, ovvero extraurbana secondaria, aggiungendo però vari limiti, come il divieto a pedoni e bici. Il problema è che quando si riclassifica una strada, la percezione fra gli utenti resta ambigua. Un esempio è la velocità: in Fi-Pi-Li il limite è a 90 km/h (rispetto ai 110 previsti in B), ma molte persone vanno a velocità ben maggiori. Uno dei risultati di questa confusione è l’alta incidentalità, soprattutto nei tratti più critici: a Empoli e fra Lastra a Signa e Firenze”.
Come si può rimediare?
“Se possibile con lavori strutturali, come l’allargamento delle banchine laterali. In caso contrario, con interventi non strutturali, quali il potenziamento dell’aderenza o il miglioramento della segnaletica”.
Quanto è grave la mancanza di una corsia di emergenza?
“Su questo c’è un grande equivoco. Le strade di tipo B e C non hanno, anzi non possono avere, corsie di emergenza. Sarebbe un problema anche ottenere l’autorizzazione per realizzarle. Servono invece banchine adeguate. Sottolineo a proposito che la corsia di emergenza serve a far passare i mezzi di soccorso quando la strada è bloccata, mentre per le auto in panne ci sono le piazzole per la sosta di emergenza. Se la Fi-Pi-Li venisse costruita oggi, la banchina dovrebbe essere di 1,75 metri: essendo purtroppo una vecchia strada, in vari tratti è molto ridotta”.
E per il new jersey centrale?
“Anche in questo caso, in una strada di nuova costruzione lo spartitraffico dovrebbe essere di 2,50 metri, più 50 cm di spazio per lato, per una distanza totale di 3,50 metri fra le due strisce bianche delle opposte corsie di marcia. In Fi-Pi-Li non è così, né è facile compensare oggi le scelte costruttive del passato”.
Fra le ipotesi per finanziare i lavori necessari c’è il pedaggio per i tir. che ne pensa?
“Va studiata con grande attenzione, per evitare il fenomeno della ‘migrazione degli incidenti’. Con interventi del genere c’è infatti sempre il pericolo di spostare il problema su altre strade, magari ancora meno sicure. È comunque un rischio che si può confermare o escludere con studi specifici di tipo trasportistico”.
Lisa Ciardi