REDAZIONE CRONACA

Firenze custode dell'archivio di Ettore Bernabei

I 60 diari per oltre 4mila pagine saranno catalogate e trascritte dall’associazione Arcton

Ettore Bernabei

Firenze, 4 febbraio 2020 - Sarà conservato a Firenze, sua città natale, l’archivio di Ettore Bernabei. Lo ha annunciato oggi Marco Bernabei, figlio del direttore generale della Rai e fondatore della società di produzione televisiva Lux Vide scomparso nel 2016.

L’archivio si compone di 60 diari per un totale di quasi 4mila pagine che saranno catalogate e trascritte dall’associazione Arctom, Archivi di cristiani nella Toscana del Novecento, in collaborazione con la Fondazione Giorgio La Pira. Un’operazione resa possibile dal contributo della Fondazione Cr Firenze di cui Bernabei è stato socio fino alla sua morte, della Regione Toscana e del Comune di Firenze. Gli eredi, è stato spiegato, hanno chiesto che si possa pubblicare almeno un primo volume entro la fine di quest’anno, nel 2021 cade il centenario della nascita di Bernabei.

«I diari - ha spiegato Marco Bernabei - coprono vari periodi: dalla direzione del Giornale del Mattino, agli anni della Rai e del periodo di Italstat. Ci sono infine giudizi sull’ultima parte della sua vita, come una valutazione sul M5s». «La Fondazione Cr Firenze - ha dichiarato il suo presidente Luigi Salvadori - ha aderito con convenzione al progetto anche per onorare la memoria di un suo esponente autorevole». «È una giornata importante, va a rafforzare l'impegno che la Regione Toscana in questi anni ha avuto sul tema degli archivi – le parole della vicepresidente della Regione Monica Barni -. Noi abbiamo sempre considerato gli archivi di fondamentale importanza, parte della storia della comunità». «Siamo al lavoro per preparare il centenario dalla nascita di Bernabei, ero molto legato a lui», ha detto il sindaco Dario Nardella

Ettore Bernabei è stato direttore generale della Rai, fondatore della società di produzione televisiva Lux Vide e figura di primo piano nella vita politica e culturale italiana del secolo scorso. L’Associazione Arcton, Archivi di Cristiani nella Toscana del Novecento ne curerà la catalogazione e la trascrizione in collaborazione con la Fondazione Giorgio La Pira. L’operazione è stata resa possibile dal contributo di Fondazione CR Firenze, di cui Bernabei è stato socio fino alla sua scomparsa. Il sindaco Dario Nardella ha voluto complimentarsi con i familiari per la scelta che hanno fatto e che ‘’onora tutta la città’’. Si tratta di un eccezionale patrimonio di informazioni e commenti su un quarantennio di storia italiana raccolto in una sessantina di diari e in altro materiale per un totale di quasi 4.000 pagine che l’Associazione Arctom custodirà nella propria sede presso la Madonnina del Grappa, via delle Panche 30, con l’assistenza e la collaborazione della Soprintendenza Archivistica per la Toscana.

Gli eredi hanno anche chiesto che si possa pubblicare almeno un primo volume entro la fine di quest’anno dato che nel 2021 cade il centenario della nascita di Ettore. La conservazione a Firenze di questa ricca documentazione è dovuta ai forti legami che il manager ha sempre mantenuto con la sua città e, in questo contesto, è stato ritenuto importante che sia nata proprio a Firenze l’ Associazione Arcton che già custodisce gli archivi di numerose personalità della storia cittadina del secolo scorso. Tra questi, Renzo Rossi, Danilo Cubattoli, Ajmo Petracchi, Giampaolo Meucci, Raffaello Torricelli, Paolo Giannoni. L’associazione resta la depositaria e custode del materiale e curerà a proprie spese il condizionamento e la custodia.

La fase di catalogazione sarà affidata ad un team di borsisti dotati delle competenze scientifiche necessarie e coordinati dall’ archivista Carlotta Gentile, sotto la supervisione di un comitato scientifico presieduto dal prof. Piero Roggi, già ordinario di Storia del Pensiero Economico presso l’Università di Firenze. Il professore è anche autore di numerosi saggi di carattere storico ed economico ed è stato il supervisore scientifico del progetto di edizione dei diari di Amintore Fanfani.

 

‘’La Fondazione - ha dichiarato il suo Presidente Luigi Salvadori - ha aderito con convinzione al progetto anche per onorare la memoria di un suo esponente autorevole. E’ stato infatti socio della Cassa di Risparmio di Firenze fin dal 1979 ed è diventato poi socio della Fondazione, dalla sua nascita nel 1992 alla sua scomparsa nel 2016. Siamo anche lieti che la valorizzazione del suo archivio possa consentire a dei giovani di perfezionarsi nel loro lavoro e di conoscere una grande personalità del nostro tempo’’.‘’Portare a Firenze i diari di Ettore Bernabei è stato un obiettivo della Fondazione Giorgi La Pira – ha sottolineato il suo presidente Mario Primicerio - fin dal momento in cui la famiglia ha deciso di donare alla Fondazione la collezione completa delle annate del Giornale del Mattino da lui diretto dal 1951 al 1956. Ringrazio la Fondazione CR Firenze, la Regione Toscana e il Comune di Firenze per aver consentito che questo avvenisse’’. “Ringraziamo la famiglia Bernabei – ha sottolineato il Presidente dell’ Associazione Arcton Piero Meucci - per la fiducia dimostrata nell’affidare a noi questo patrimonio che si unisce a quelli di altre importanti personaggi della storia fiorentina. Bernabei è stato una figura chiave nella storia italiana in generale protagonista efficace e discreto in tanti momenti di svolta ed è importante farlo conoscere anche alle nuove generazioni’’. “Bernabei – ha evidenziato l’assessore alla cultura del Comune di Firenze Tommaso Sacchi - ha sempre conservato un grande legame con la sua città natale, Firenze, che l'ha insignito del più alto riconoscimento, il Fiorino d'oro, nel 2010, e dopo la scomparsa, nel 2017, gli ha intitolato il Largo che conduce alla sede regionale della Rai. Bernabei, uomo di rara intelligenza e generosità, ha contributo in modo decisivo a formare generazioni di professionisti e ad unire culturalmente l’Italia attraverso tanti anni di direzione lungimirante della nostra televisione pubblica. Siamo onorati che i suoi scritti e il suo lascito intellettuale rimangano a Firenze e da qui siano tramandati al mondo’’.

 

Maurizio Costanzo