Firenze, 20 gennaio 2021 – Sono trascorsi 43 anni dalla sparatoria avvenuta il 20 gennaio 1978 a Firenze in via Delle Casine, in occasione della nota tentata evasione, secondo le indagini riconducibile a organizzazione eversiva, di alcuni detenuti del carcere della Murate. L’Appuntato Fausto Dionisi, originario della provincia di Viterbo e in servizio alla Questura di Firenze, in quella sparatoria perse la vita in servizio a soli 24 anni, lasciando la figlia che non aveva ancora 3 anni e la moglie Mariella.
E ricorre proprio oggi il 43esimo anniversario della morte dell’Appuntato dell’allora Guardie di Pubblica Sicurezza, oggi Polizia di Stato, Fausto Dionisi, medaglia d’oro al Valore Civile, Vittima del Terrorismo. Questa mattina, in forma ridotta a causa delle norme per la prevenzione e contrasto al Covid- 19, alle ore 10.50, il Questore di Firenze, in rappresentanza del Capo della Polizia - Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, alla presenza del Prefetto di Firenze Alessandra Guidi, del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, dell’Assessore della Giunta del Comune di Firenze Alessandro Martini, del Cappellano Provinciale della Polizia di Stato Monsignor Luigi Innocenti e della signora Mariella Maggi vedova Dionisi, hanno deposto una corona di alloro, come simbolo di ricordo perpetuo dell’Appuntato, sul luogo dell’agguato. Alle ore 11 il cappellano della Polizia di Stato di Firenze, monsignor Luigi Innocenti, ha celebrato una messa in suffragio presso la chiesa di San Giuseppe. Così il Questore di Firenze Filippo Santarelli in occasione della commemorazione: “La vicenda dell’Appuntato Dionisi ricorda a tutti noi che coraggio è anche agire adempiendo ai propri doveri, sapendo che il più piccolo gesto di un poliziotto è un gesto di coraggio, perché espone ad un rischio non sempre calcolabile e potenzialmente letale. Il coraggio non è solo il gesto eroico, ma anche quello che accompagna la quotidianità di ogni donna e uomo della Polizia di Stato, e di altre Forze di Polizia”.
Maurizio Costanzo