STEFANO BROGIONI
Cronaca

Firenze, l’ultimo giallo. Trovato morto in casa: mani legate e soffocato con un sacchetto

Brutal e omicidio scoperto in un appartamento del quartiere di Novoli. L’uomo, un 72enne, era un commmerciante di origine iraniana che vendeva souvenir in centro

Firenze, 1 dicembre 2023 – Le mani legate dietro alla schiena con del nastro e un sac chetto di plastica in testa: così è stato trovato Kiomars Chaikar Safaei, 72 anni, nel suo appartamento nella periferia fiorentina di Novoli. La morte del commerciante iraniano è un giallo.

"Quando siamo arrivati, la porta era aperta. A trovarlo nell’ingresso è stato mio padre", racconta il nipote, asciugandosi le lacrime dopo la macabra scoperta, fatta all’ora di pranzo di ieri: il suo banco ieri mattina era rimasto chiuso, lui non si era fatto sentire. Alla loggia del Porcellino, nel centro di Firenze, dove Kiomars vendeva souvenir, lo ricordano come uno dei primi ad arrivare in città, negli anni ’80, per il grande esodo post rivoluzione di Teheran.

Il cadavere di Kiomars Chaikar Safaei, 72 anni, viene portato via dall’abitazione
Il cadavere di Kiomars Chaikar Safaei, 72 anni, viene portato via dall’abitazione

Mite, generoso, sempre pronto ad aiutare chi aveva bisogno, che fosse un panino o un lavoro: questo il ricordo di chi lo vedeva ogni giorno al posto fisso della sua attività. Eppure, qualcuno gli ha voluto male. Qualcuno che sapeva dove abitasse, da solo, nell’appartamento al sesto piano di via Francesco De Pinedo, una strada anonima tra il nuovo palazzo di giustizia e il cimitero di Rifredi che ha accolto le spoglie di La Pira, il sindaco santo.

L’iraniano ha probabilmente aperto al suo assassino, visto che la polizia non ha riscontrato segni di effrazione alla porta. Porta che il fratello e il nipote della vittima hanno trovato socchiusa quando, preoccupati per l’assenza al lavoro, si sono precipitati a vedere cosa poteva essergli accaduto. "Mio zio non rispondeva al telefono e così mio padre ed io siamo venuti ad assicurarci che stesse bene", dice ancora il nipote, scosso.

Pensavano a un malore, mai a un omicidio. Eppure si sono trovati davanti una scena atroce. Kiomars era nell’ingresso, vestito, le mani legate dietro alla schiena. In testa, un sacchetto di plastica. La prima ipotesi è che sia morto per asfissia, ma la risposta la darà il medico legale, già incaricato di eseguire l’autopsia.

Pochi dubbi, comunque, che si tratti di un omicidio. Resta da capire perché. Le stanze erano a soqquadro, come se qualcuno avesse frugato freneticamente. Cercava forse soldi o qualcosa di valore? Un’azione "violenta" che, secondo il procuratore capo Filippo Spiezia, presente al sopralluogo con il sostituto di turno, Sandro Cutrignelli e la squadra mobile della questura al completo, ha lasciato molte tracce. Sarà decisivo il lavoro della scientifica. E magari anche il recupero delle immagini di videosorveglianza: il condominio, se un cartello affisso fuori dallo stabile dice il vero, è completamente videosorvegliato. Si cercano tracce anche nel telefono dell’iraniano, trovato nella casa e affidato alla polizia postale.

Secondo le prime ricostruzioni, il delitto si colloca fra mercoledì sera e il mattino di ieri. Nel condominio in cui vivono quasi trenta famiglie, non hanno sentito nulla di strano, anche se gli investigatori stanno sentendo diverse persone. Via De Pinedo è stata chiusa per il tempo necessario per compiere i rilievi, fra lo stupore dei residenti che, tornando a casa, ganno trovato la fettuccia della polizia a sbarrare l’ingresso.

Kiomars non è mai arrivato al lavoro, la sua assenza ha insospettito uno dei suoi tre fratelli, anch’egli ambulante del centro storico cittadino. Dopo le tante telefonate rimaste senza risposta, fratello e nipote hanno deciso di andare di persona a vedere.

Incredulità tra i colleghi di lavoro. "Era più fiorentino di tanti altri", dicono, riferendosi ai tanti anni trascorsi qui in città. Amava Firenze, tifosissimo della Fiorentina. "E’ una tragedia, impossibile che sia successo proprio a lui, un uomo dal cuore grande", dice Nicola Abatangelo, il presidente del Mercato del Porcellino.