
Il nuovo auditorium del Maggio Musicale Fiorentino conta 1100 posti e una grande flessibil
Firenze, 23 dicembre 2021 - Due giorni fa l’inaugurazione della nuova sala del Teatro dell’Opera del Maggio Musicale Fiorentino. Una grande festa per la città con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha ascoltato il concerto diretto da Zubin Mehta proprio nella sala che porta il nome del grande direttore d’orchestra. A dieci anni dall’inaugurazione del teatro realizzato per volere della Presidenza del Consiglio dei Ministri come opera celebrativa dei 150 anni dell’Unità d’Italia con il nuovo auditorium prende finalmente corpo l’idea di quel polo musicale che la città aspetta. Su questo fronte, del resto il sindaco Dario Nardella ha una strategia precisa. « Vogliamo fare del polo musicale anche un grande polo congressuale. Perché se teniamo insieme le due sale, collegate e connesse anche digitalmente, abbiamo uno spazio da tremila posti complessivi che a Firenze ad oggi non esiste. Questo ci permette di candidare la città ai congressi di fascia A, che vanno dai 3mila posti in su". Con il polo della musica "Firenze può giocare anche la Champions League dei congressi internazionali", gareggiando e competendo con "Milano, Rimini e Roma". Un risultato a cui nessuno finora in Toscana poteva ambire". I l nuovo auditorium, parte integrante del polo musicale progettato dallo studio Abdr Architetti Associati è stato completato nei tempi previsti nonostante i tanti ostacoli legati all’emergenza Covid. Ben 700 dei 900 giorni del cantiere si sono infatti svolti durante l’emergenza epidemiologica, oltre che in parallelo al cartellone della Fondazione del Maggio Musicale, cioè senza mai chiudere la sede. Il risultato ha portato alla realizzazione di un auditorium da 1100 posti con la caratteristica di una grande versatilità e un’ottima resa acustica. «A decretare l’unicità, almeno per l’Italia, di questa sala – ha spiegato l’architetto Paolo Desideri – è proprio la flessibilità di utilizzo. In questo auditorium, infatti, il palcoscenico si trasforma in buca dell’orchestra, dall’alto è possibile far calare sipario , lo spazio del coro può trasformarsi in spazio per il pubblico, così da renderlo potenzialmente utilizzato anche da istituzioni culturali esterne, che qui potranno organizzare conferenze e concerti. Terza, ma non ultima, la sfida ambientale, che ha comportato l’utilizzo di materiali tutti ambientalmente sostenibili a partire dai grandi pannelli di legno ekumè, utilizzati in alternanza con rivestimenti tessili ed ecotinteggiature".