ALFREDO MARCHETTI
Cronaca

Siccità, Fonteviva all’asciutto: "Se non piove è la fine"

La mancanza di acqua ha già influito sulla produzione dell’azienda apuana Il presidente di Evam, Porzano: "Costretti a sospendere contratti con l’America"

Lorenzo Porzano, il presidente di Evam che si occupa di Fonteviva (Foto Nizza)

Lorenzo Porzano, il presidente di Evam che si occupa di Fonteviva (Foto Nizza)

Massa, 21 luglio 2022 - Non di solo pane vive l’uomo, ma, ovviamente, anche di acqua. Però se dal cielo non scende più una goccia da alcune settimane, anche le sorgenti apuane ne risentono. E con loro gli affari della Fonteviva, l’azienda che si occupa dell’imbottigliamento dell’acqua che nasce dalle Alpi Apuane. Non se la passa certo meglio l’invaso della Marana, che alimenta l’impianto irriguo di Bagnone e Villafranca in Lunigiana: il livello dell’acqua è sceso sotto il livello di guardia e l’invaso non può essere più utilizzato per alimentare lo stesso impianto. I rubinetti sono assetati: se il cielo non tornerà a essere velocemente grigio, il rischio è che il problema siccità influenzi anche gli affari.

Se nella normalità uscivano dalla sorgente di Fonteviva 1,8 litri di ’prodotto’ al secondo, oggi siamo scesi a 0,3i. Preoccupato il presidente di Evam, azienda che si occupa di Fonteviva che vede la partecipazione al 98% del Comune di Massa, con il mercato principale in Toscana ma che vanta esportazioni in Germania e Australia: "La situazione è drammatica – dice Lorenzo Porzano –, speriamo che in questi giorni si metta a piovere". L’azienda massese ha 18 dipendenti, 5 assunti quest’anno tramite bando. Per il momento il presidente è tranquillo sotto l’aspetto occupazionale: "Non ci sono problemi, tuteleremo i nostri ragazzi", ma preoccupa la mancanza d’acqua che ha già influito sulla produzione: "L’abbiamo inevitabilmente rallentata: non posso escludere che in futuro, se non ricomincerà a piovere, dovremo fare scelte su quale produzione portare avanti, tra prodotti da un litro e mezzo e quelli da mezzo litri". Anche se le macchine continuano a lavorare, gli affari ne stanno già risentendo: "Abbiamo contratti pronti con l’America che sono stati sospesi perché non abbiamo acqua a sufficienza".

II Consorzio di Bonifica 1 Toscana Nord è invece alle prese con la mancanza d’acqua nell’invaso Marana alimentato dal torrente Mangiola: l’ente è stato costretto a chiudere l’impianto irriguo. È il primo stop di questo tipo in Toscana. Il servizio sarà sospeso solo tra le frazioni di Virgoletta e Mocrone Alto dii Villafranca in Lunigiana, ma non è escluso che il blocco possa interessare altri settori della rete. Il presidente Ismaele Ridolfi chiede una cabina di regia con la Regione Toscana per l’emergenza.