Firenze, 20 dicembre 2022 - Niccolò Celesti, 42 enne fotografo originario di Firenze, è rimasto coinvolto in un attacco armato contro la stampa nel corso della guerra in Ucraina. L'inviato si trovava nel villaggio di Antonivka, nei pressi di Kherson, con il collega giornalista Claudio Locatelli, quando un colpo di artiglieria pesante si è abbattuto sulla loro automobile con la scritta "press".
Il giornalista è in Ucraina da marzo del 2022: ha svolto diversi reportage sulla battaglia di Kiev collaborando con note emittenti televisive. Racconta Celesti: "Stavamo indagando sulla serie di bombardamenti nel villaggio di Antonivka quando siamo arrivati nei pressi di un cimitero: mentre sistemavamo l'auto per creare una protezione dai proiettili i russi hanno sparato un colpo di artiglieria pesante contro la nostra macchina io mi trovavo al posto di guida e fortunatamente non ho riportato gravi lesioni ma il mio collega Claudio Locatelli è rimasto ferito ad un orecchio a causa dell'esplosione del finestrino".
Molta la paura per gli inviati di guerra in un attacco definito dagli stessi mirato ed intenzionale: "La scritta "press" sulla nostra auto è impressa a caratteri cubitali, non è possibile che il colpo di artigleria non sia stato esploso volontariamente contro la stampa. Nei giorni precedenti avevamo intuito il pericolo, eravamo nello stesso quartiere ed un razzo russo è caduto a nemmeno 100 metri da noi, fortunatamente rimanendo inesploso".
Dopo l'attacco i giornalisti sono scappati dalla zona, ma sul posto i colpi di arma non si sono fermati e l'esercito ucraino ha intrapreso una scontro a fuoco con l'esercito russo. I giornalisti alloggiano a Nikolaev, ad un'ora di distanza dal luogo dell'attentato, e queste situazioni per Celesti non sono nuove: "In guerra un giornalista vede spesso la morte da vicino, ma questa è la prima volta che vedo un attacco mirato nei confronti della stampa. Ho avuto molta paura, queste esplosioni di solito sono letali, dalla tensione non ti rendi conto se sei stato ferito; ci è andata davvero bene perché a causa dell'impatto sono schizzate in aria molte schegge metalliche, ma fortunatamente l'auto le ha attutite". Gli inviati dopo l'attentato subito hanno deciso di annullare il viaggio previsto nela regione del Donbass e per Niccolò Celesti il rientro in Italia è previsto per la sera del 23 dicembre.
Il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo
"A Celesti va tutta la nostra vicinanza e il grazie per il lavoro fondamentale di racconto che sta facendo". Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, aprendo i lavori d'aula, in riferimento ai giornalisti italiani che hanno denunciato di essere stati attaccati dai russi a Kherson, in Ucraina. "Dal racconto purtroppo si hanno poche notizie - ha aggiunto Mazzeo -, emerge che la macchina della stampa era ben segnalata ed era sola, è una notizia che corre ora sulla rete e di cui non abbiamo più informazioni. Credo che un messaggio debba essere mandato forte: sparare alla stampa è inaccettabile come bombardare scuole e ospedale, l'inciviltà di questa guerra è ormai oltre ogni limite".
Ha poi preso la parola Francesco Torselli, capogruppo Fdi, spiegando di aver ricevuto un messaggio dallo stesso Niccolò Celesti. "Per una botta di fortuna i giornalisti stanno bene".
Gabriele Manfrin