GIGI PAOLI
Cronaca

La battaglia del sole. Barricate in Toscana contro il fotovoltaico al posto dei campi

Tanti contrasti nel territorio sullo sfruttamento dell’energia pulita. Gli enti locali, gli agricoltori e i cittadini si dicono favorevoli a ridurre l’inquinamento, ma nessuno vuole ospitare gli impianti con i pannelli

Firenze, 18 dicembre 2023 – Le persone hanno una sola cosa in comune con qualsiasi altra: sono tutte differenti. In Toscana, però, s’esagera: metti tre toscani in una stanza e ne usciranno con quattro, sì quattro, idee diverse. Cioè, una anche per chi dalla stanza è rimasto fuori. Ergo, è inevitabile – e ci saremmo stupiti del contrario – che da queste parti ci si riesca a dividere anche sulla necessità di avere nuove fonti di energia, meno inquinanti possibili, per fuggire dalla schiavitù del carbone e del petrolio. Ma perfino sullo sfruttamento del sole non si raggiunge l’unanimità dei consensi, anzi. In Maremma, per esempio, il confronto è aspro sul fotovoltaico, con l’ipotesi di un impianto di circa 30 ettari in località Borgo Santa Rita, a Cinigiano, provincia di Grosseto: qui, in Maremma, sulle barricate è salito il Consorzio Tutela Vini Montecucco, per il quale si è in presenza di un progetto "dall’enorme impatto paesaggistico che potrebbe minare non solo l’integrità di un territorio vocato all’agricoltura, ma anche un’economia che da ormai trent’anni investe in un enoturismo di qualità volto a promuovere proprio l’originalità di questo volto selvaggio della Toscana". Nell’appello alle autorità locali, si evidenzia che "gli impianti fotovoltaici industriali rappresentano una minaccia concreta al nostro territorio".

Un altro grosso no al fotovoltaico arriva da Porcari, dove prima il sindaco Leonardo Fornaciari e poi la Coldiretti hanno sparato a zero sull’ipotesi di realizzare un campo solare da oltre tre megawatt nel comune della Lucchesia: previsti novemila pannelli fotovoltaici su una superficie di circa 30mila metri quadrati. Fornaciari è partito lancia in resta, deciso a non concedere l’autorizzazione e a far causa all’azienda per i cartelli d’inizio lavori che riportavano il logo del Comune: "Faremo di tutto per evitarla, perché quell’opera deturperebbe irrimediabilmente il nostro territorio". E Coldiretti ha fatto subito l’eco: per l’associazione degli agricoltori, tale progetto "mangerebbe tre ettari di suolo fertile. Sì alle energie rinnovabili e ai pannelli solari sui tetti di stalle, magazzini e abitazioni, ma senza consumare suolo fertile e stravolgere il paesaggio".

Finisce qui? A nche no. Il terzo fronte è a Bocca di Cornia, poco prima di arrivare a Piombino (dove peraltro si litiga anche sulle pale eoliche): qui si discute da tempo su due progetti da centomila pannelli solari complessivi su un’area di settanta ettari. Per la precisione i panelli fotovoltaici sarebbero 102.524, almeno stando ai progetti presentati, di cui 26.500 in prossimità della zona industriale di Montegemoli e 76.024 in un triangolo geografico con base la via Geodetica e come lati il fiume Cornia e la strada stratale 398. La Cia di Livorno (gli agricoltori eh, non gli 007 americani) riunisce i pensieri di molti: "Non siamo contrari per partito preso allo sviluppo del fotovoltaico nel territorio agricolo, a patto che se ne rispetti la vocazione produttiva primaria". La mediazione è ardua.