REDAZIONE CRONACA

Naufragio Costa Concordia, Schettino rinuncia alla semilibertà: salta il lavoro in Vaticano

La rinuncia è stata presentata direttamente dall’ex comandante, recluso a Rebibbia, a causa di ”difficoltà legate all’offerta lavorativa”

Francesco Schettino, ex comandante della Costa Concordia, rinuncia alla semilibertà per difficoltà lavorative, afferma il suo legale.

Francesco Schettino, ex comandante della Costa Concordia, rinuncia alla semilibertà per difficoltà lavorative, afferma il suo legale.

Roma, 8 aprile 2025 – Francesco Schettino rinuncia alla richiesta di semilibertà, “perché - fa sapere il nuovo l’avvocato dell’ex comandante della Costa Concordia, Francesca Carnicelli – ci sono state difficoltà con la proposta lavorativa che era stata sottoposta al tribunale di Sorveglianza di Roma. Il procedimento è stato chiuso, il tribunale si è pronunciato con il non luogo a provvedere''. 

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Dunque niente lavoro in Vaticano per Francesco Schettino, almeno per ora. Da chiarire quale sia stato il motivo che ha fatto saltare l’occupazione che gli avrebbe permesso di collaborare con la Fabbrica di San Pietro dove avrebbe dovuto digitalizzare i documenti

''La rinuncia è stata fatta da Schettino, la decisione di chiudere questo procedimento è arrivata da lui - spiega la penalista - perché non c'erano più le condizioni. In futuro se ci fossero i presupposti per potere proporre di nuovo la richiesta, la rifaremo''.

Dopo aver scontato metà della pena, l'ex comandante ha maturato il termine che gli consente di accedere alle misure alternative al carcere. Schettino attualmente può usufruire di permessi.

Schettino è condannato nel 2017 in via definitiva a 16 anni di carcere per il naufragio della nave da crociera avvenuto nella notte tra il 12 e il 13 gennaio 2012 davanti all'isola del Giglio in cui morirono 32 persone e centinaia rimasero ferite.