Funghi velenosi, i consigli degli esperti. Le specie più pericolose

Preoccupano perché sono spesso facilmente confondibili con funghi commestibili

Firenze, 23 novembre 2023 – Il periodo è propizio, ma andare in cerca di funghi presuppone una conoscenza molto approfondita di ciò che si raccoglie e che si sceglie di mangiare. Per questo la Asl ha messo in piedi una fitta rete di sportelli micologici che offrono consulenza gratuita ai raccoglitori.

Nel mese di novembre si sono già verificate nella popolazione numerose intossicazioni da funghi dovute al consumo di specie tossiche o commestibili in quantità eccessive, o in cattivo stato di conservazione o poco cotti o addirittura di funghi crudi.

Secondo gli esperti esistono tre specie particolarmente pericolose perché facilmente confondibili con funghi commestibili. Eccole.

Omphalotus olearius

È un fungo a crescita cespitosa. Il cappello è dapprima convesso, poi si distende fino ad essere imbutiforme, presenta il margine ondulato; di colore arancio più o meno intenso. Le lamelle sono fitte, lungamente decorrenti, di colore giallo arancio, si separano facilmente dalla carne. Cresce prevalentemente alla base di olivi ma si può reperire anche sotto le querce e castagni. Viene raccolto perché confuso con il galletto (Cantharellus cibarius) o le rosselle o pineggiole (Lactarius deliciosus).

Omphalotus olearius
Omphalotus olearius

Entoloma sinuatum – Clitocybe nebularis

Entoloma sinuatum (denominato anche Entoloma lividum) ha la superficie del cappello opaca, asciutta, di colore cenere, fulvo cinerino, con chiazze bianche e talvolta ocra-brunastre. Le lamelle sono poco fitte, prima bianco-giallastre poi a maturazione rosa salmone. Ha l’odore della farina. Viene confuso con Clitocybe nebularis, conosciuto con i nomi vernacolari di cimballo, cimballo moro, paralengo, grigio, nebbione, cicciola grigia. Comunque anche il cimballo, specie tradizionalmente consumata, oggi, dopo attenti studi, è ritenuta responsabile di intossicazioni, soprattutto per accumulo di tossine ineliminabili nell’organismo.

Entoloma sinuatum
Entoloma sinuatum

Amanità phalloides

Ha un cappello prima emisferico, poi convesso, infine piano con margine liscio, di colore variabile, bruno oliva, verdastro, giallo. Le lamelle sono fitte, bianche. Il gambo è cilindrico, slanciato, biancastro, decorato con tipiche zigrinature trasversali, con riflessi grigio giallastri con un anello pendulo. Quando si trova nello stadio di ovulo può essere confuso con Amanita caesarea (coccora – ovolo buono), comunque la Legge Regionale Toscana vieta la raccolta della coccora se non ha le lamelle gialle ben visibili. Nel recente passato ha causato avvelenamenti con esito letale.

Amanita phalloides
Amanita phalloides