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Cronaca

Fuoco di Sant’Antonio: sintomi, cause e cura

Scopriamo qualcosa di più sul virus diagnosticato al manager morto al Giglio

Personale sanitario (Immagine generica)

Personale sanitario (Immagine generica)

Firenze, 10 luglio 2023 – Fuoco di Sant’Antonio: questa la diagnosi fatta, una volta dimesso dall’ospedale, a Fabio Attilio Cairoli, il manager purtroppo morto sul suo yacht al Giglio.

Cos’è il Fuoco i Sant’Antonio

E’ un virus, scientificamente chiamato Herpes Zoster, che provoca una dolorosa eruzione cutanea. Nella forma più comune, si manifesta con una placca infiammatoria ricoperta di vescicole dalla forma allungata. Si tratta dello stesso virus che provoca la varicella. Si calcola che circa il 90% della popolazione si ammali di varicella nella vita e che il 10% abbia una recidiva dell'infezione nella forma del fuoco di Sant'Antonio.

Le cause

E’ causato dal virus Varicella-Zoster. Di solito, il sistema immunitario produce anticorpi sufficienti a bloccare la malattia, ma il virus può restare inattivo nel tessuto nervoso per anni o anche per tutta la vita. I medici ritengono che la riattivazione sia legata a un abbassamento improvviso delle difese immunitarie, in concomitanza con periodi di forte stress psicofisico, di terapie farmacologiche di immunosoppressione (tipiche dei trapianti d'organo), chemio o radioterapiche, di malattie che colpiscono il sistema immunitario come l'Hiv e in soggetti fragili.

I sintomi

Sono davvero parecchi i sintomi del Fuoco di Sant’Antonio: febbre, prurito, mal di testa, brividi, dolore forte, area cutanea da vescicole simili a quelle della varicella.

Prevenzione

Non esistono purtroppo misure di prevenzione contro il Fuoco di Sant'Antonio. Siccome si tratta di un’infezione virale, è consigliabile non avere contatti diretti con gli ammalati e con i loro indumenti.

Diagnosi

Per la diagnosi di infezione da Herpes Zoster è generalmente sufficiente l'ispezione visiva dell'eruzione cutanea durante la visita specialistica. Le caratteristiche e la localizzazione della manifestazione cutanea che interessa una sola metà del corpo si prestano a un'interpretazione abbastanza univoca. Sono comunque disponibili degli esami di laboratorio. Il test più comune è un esame del sangue specifico.

La cura

L’infezione guarisce spontaneamente, in linea generale. Per ridurre i sintomi si possono comunque usare antivirali, gel che riducono il prurito ed il dolore, antidolorifici e antinfiammatori, che però agiscono poco sul dolore causato da questo virus.

Tempi di incubazione

Dopo un periodo di incubazione di 7-14 giorni, si manifestano formicolio e dolori in un'area cutanea circoscritta, seguita dopo pochi giorni da eritema e da vescicole.