TOMMASO CARMIGNANI
Cronaca

Gambero Rosso, i migliori ristoranti della Toscana secondo la guida 2024

Il massimo punteggio all’Enoteca Pinchiorri di Firenze. Premiate con i Tre Gamberi anche due trattorie

Da sinistra, Annie Feolde di Enoteca Pinchiorri e Valeria Piccini, chef del ristorante Da Caino

Da sinistra, Annie Feolde di Enoteca Pinchiorri e Valeria Piccini, chef del ristorante Da Caino

Firenze, 16 ottobre 2023 – In tutto sono 47, ma per la Toscana comanda ancora l’Enoteca Pinchiorri. E’ il noto ristorante fiorentino ad aggiudicarsi il punteggio più alto tra quelli presenti nella nostra regione e contenuti all’interno della Guida Ristoranti d’Italia 2024 di Gambero Rosso. In tutto sono quattro e per loro il riconoscimento è quello delle Tre Forchette, parametro scelto dalla guida per i locali che Gambero Rosso stesso definisce “l’avanguardia nostrana in ogni sua forma e contesto”.

Quali sono i migliori ristoranti della Toscana per Gambero Rosso

L’Enoteca Pinchiorri, il ristorante dell'enologo Giorgio Pinchiorri e di sua moglie, la cuoca di origine francese Annie Féolde, ottiene le Tre Forchette ed un punteggio di 93, il massimo per la Toscana. Alle sue spalle troviamo il ristorante Da Caino a Montemerano: il regno di Valeria Piccini, una delle dieci donne chef stellate in Italia, ottiene un punteggio di 91 all’interno della Guida Ristoranti d’Italia 2024 di Gambero Rosso. Il terzo posto se lo spartiscono ex aequo due locali della Versilia: il ristorante Lorenzo a Forte dei Marmi, culla della famiglia Viani, e Il Piccolo Principe del Grand Hotel Principe di Piemonte a Viareggio.

La classifica italiana dei migliori ristoranti

Sono 2.485 le insegne recensite, con 324 novità, e 21 premi speciali. Migliori chef della ristorazione italiana sono Massimo Bottura e Niko Romito entrambi con un punteggio di 96 centesimi, raggiunti appena sotto da Heinz Beck e Enrico Crippa, mentre perde una forchetta, scivolando dall'empireo, Gianfranco Vissani. Le "Tre Forchette”, massimo riconoscimento per chi è al top della classifica, sono 47 contro le 44 del 2023, di cui sette nuove.

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“All'indomani della candidatura della cucina italiana a Patrimonio Culturale Immateriale dell'Unesco e dopo un'estate rovente tra scontrini fuori taglia e dibattiti sulla crisi del settore, nonostante i sold out –racconta Laura Mantovano, Direttore editoriale della guida – il compito della guida è quello di tirare le somme, cogliere tendenze, senza dimenticare di valorizzare solide realtà. Le difficoltà, a partire dalla sostenibilità economica, esistono, vanno studiati nuovi modelli, non è più tempo di formalismi ma certo è che la ristorazione d'autore dalla forte identità, in Italia, ha ancora molto da dire”.

Le altre eccellenze toscane secondo Gambero Rosso

Non mancano punteggi pieni anche tra le trattorie, con i Tre Gamberi, con il partner Cantine San Marzano, a 2 insegne:

  • Da Burde, Firenze
  • Futura Osteria, Monteriggioni

Nuovo tra le Tre Bottiglie, con partner Petra, il locale Innocenti Wines a Poggibonsi dove è possibile degustare una delle 1300 etichette a disposizione, mentre si riconfermano l’Enoteca Bruni a Firenze, punto di riferimento in città grazie a una selezione di vini pressoché unica, e l’Enoteca Marcucci a Pietrasanta, con la sua riserva di etichette avviata nel 1987.

Moi Omakase riconferma i suoi Tre Mappamondi, con il partner Red24, per la migliore cucina giapponese nella città di Prato, mentre Caffè dell’Oro conquista per la prima volta le Tre Cocotte, supportate da Cantele, per la sua proposta innovativa e lo stile vintage anni Cinquanta dell’arredo tipico dei bistrot francesi.

Quattro sono poi i Premi Speciali:

  • Da Caino, Montemerano come Ristorante che valorizza al meglio l’olio EVO italiano, con partner Frantoio di Santa Téa
  • Silene a Seggiano per la Migliore Proposta Vegetariana, con partner Consorzio Vini Alto Adige
  • Papaveri e Papere a San Miniato per Qualità Prezzo, con partner Ferzo Wines
  • Edoardo Tilli e Klodiana Karafilaj, Podere Belvedere Tuscany a Pontassieve per Tradizione Futura, supportato da Moët & Chandon