Un altro colpo al distretto orafo aretino. È il primo riuscito nel 2025, dopo una serie di tentativi in ben cinque ditte. Nel mirino questa volta la Silveoro, azienda di non grandi dimensioni che si occupa di lavorazione per conto terzi. I ladri hanno portato via circa tre chili di preziosi fra oro e argento. Un colpo che ha la firma di professionisti che entrano in azione per ben due volte e chiudono la strada con pancali e scale. Ma ricostruiamo l’accaduto. Sono le 22.30 di domenica quando i malviventi, forse due in azione, arrivano alla ditta.
Si avvicinano con una strategia ben precisa: chiudere la strada d’accesso all’azienda per rallentare l’arrivo delle forze dell’ordine. Un’operazione già vista in altri colpi nell’aretino, che fa pensare a una certa esperienza nell’ambito della criminalità. Per bloccare la strada, utilizzano dei pancali e delle scale che legano insieme con corde e catene, intraversandole perpendicolarmente sulla via. Dopo aver messo in atto questa manovra, si dirigono verso l’edificio.
L’obiettivo è chiaro: penetrare all’interno senza farsi notare. Una volta sul posto, per evitare di essere ripresi dalle telecamere di videosorveglianza, orientano gli obiettivi verso il basso, poi tentano di sradicare uno dei sensori di sicurezza. Nonostante l’accuratezza dei loro tentativi, la loro azione viene interrotta dal suono dell’allarme collegato alla centrale operativa Sicuritalia. La risposta delle forze dell’ordine è immediata: in pochi minuti, sul posto arrivano pattuglie di guardie giurate, seguite dalle volanti della polizia di Stato.
I banditi, rendendosi conto che la situazione sta per sfuggire loro di mano, decidono di fuggire. Lasciando il luogo del tentato furto, si allontanano senza riuscire a portar via nulla.
Ma la vicenda non si conclude con il fallimento della prima incursione. In piena notte, i ladri ritornano. Questa volta, infatti, sono determinati a portare a termine il loro piano. Entrano nell’azienda e, in un’azione rapida, riescono a rubare circa tre chili di oro e argento. I danni, questa volta, sono consistenti. Non solo per il valore dei preziosi trafugati, ma anche per le lesioni all’edificio causati dai tentativi di scasso precedenti. I ladri, con le tasche piene, fuggono rapidamente, facendo perdere le tracce.
Gaia Papi