REDAZIONE CRONACA

Generazioni e culture si sono unite in un pomeriggio speciale alla Rsa Masaccio di San Giovanni Valdarno

Protagonisti sono stati i ragazzi del laboratorio di teatro-terapia che si svolge a Villa Pettini (con sede a Montevarchi) grazie al supporto della Fondazione Giovanni Paolo II

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Arezzo, 12 marzo 2025 – Generazioni e culture si sono unite in un pomeriggio speciale alla Rsa Masaccio di San Giovanni Valdarno, accompagnato da tanti sorrisi e applausi: protagonisti sono stati i ragazzi del laboratorio di teatro-terapia che si svolge a Villa Pettini (con sede a Montevarchi) grazie al supporto della Fondazione Giovanni Paolo II. I bambini che vivono nella struttura che accoglie famiglie di richiedenti asilo, insieme a ragazzi del territorio stanno partecipando al progetto "Orme - il corpo in movimento": è un laboratorio teatrale curato dall’associazione culturale “Masaccio” che, spiega la presidente dell’associazione Barbara Massini –“come una lente, ingrandisce la società inclusiva e interculturale che desideriamo costruire, un luogo dove possiamo abitare, lavorare, sognare e vivere insieme”. Questo percorso, aggiunge l’attore Mirko Angelo Castaldo che segue il laboratorio a Villa Pettini insieme all’operatrice della Fondazione Giovanni Paolo II e psicologa Valentina Billi, “mira a facilitare una conoscenza più profonda di sé e a promuovere una relazione autentica con l'altro e con l'ambiente circostante, oltre le differenze linguistiche e culturali. Il teatro è uno spazio di incontro e comunicazione, dove le emozioni, i pensieri e i sentimenti possono essere espressi e condivisi nel rispetto e nell'ascolto reciproco”. I ragazzi (tra i 3 e i 16 anni) hanno portato in scena davanti allo speciale pubblico degli ospiti della Rsa Masaccio le loro emozioni e la loro bravura in uno spettacolo che ha unito mondi, età, memorie e tanti sorrisi.

Il laboratorio di teatro-terapia prosegue dunque con rinnovato entusiasmo, così come le altre iniziative di integrazione nella comunità ospitante come l’inserimento scolastico, il dopo scuola, i corsi di lingua italiana e le attività di animazione realizzate dentro Villa Pettini, ma aperte al pubblico valdarnese.

Sostenere la Fondazione Giovanni Paolo II in questo progetto significa mettersi nei panni di questi ragazzi rifugiati e donare loro emozioni, esperienze, speranze e una voce che altrimenti non verrebbe ascoltata. Perché ogni bambino ha diritto a un palco dove esprimere la propria storia e ogni comunità merita di ascoltarla.

Per sostenere il progetto, www.fondazionegiovannipaolo.org.