LUIGI CAROPPO
Cronaca

La strategia di Giani: “Io e il campo progressista davvero aperto a tutti. Con me il vero civismo”

Il governatore gioisce per la vittoria del centrosinistra in vista delle Regionali. Il settebello dei sindaci del centrodestra? «Ma se sono in simbiosi coi partiti...»

Eugenio Giani con Nardella e Funaro

Eugenio Giani con Nardella e Funaro

Firenze, 26 giugno 2026 – Presidente Giani, per il Pd sono i giorni della felicità grazie ai risultati delle Comunali ed Europee. La Toscana non tradisce.

"La Toscana si conferma un solido punto di riferimento per tutti coloro che credono in un buon governo territoriale basato su una visione progressista di sinistra. Questo approccio è caratterizzato da crescita e sviluppo sostenibile, servizi di qualità, infrastrutture efficienti e una visione della cultura come motore di evoluzione della società. Il buongoverno di sinistra trova nella Toscana un modello di riferimento a livello nazionale".

Dopo la gioia, si pensa subito al nuovo appuntamento: le elezioni regionali. Lei è già in campo per il mandato bis alla guida della Toscana.

"È presto per pensare a una nuova campagna elettorale, io sono in campo per lavorare al progresso di una Toscana, terra di diritti, giustizia sociale, qualità della vita a partire dalla valorizzazione della Toscana diffusa con sanità pubblica e formazione garantite per tutti".

Strategia delle alleanze. Si parte da programmi condivisi. Lei è stato regista di un campo largo con Sinistra, Pd e Italia Viva per la sua maggioranza. Ora lei ipotizza un’alleanza dei progressisti anche con i 5Stelle. Sarà possibile tenere tutti insieme?

"È l’obiettiva analisi del voto democratico che porta il fronte progressista a trovare convergenza, prima programmatica e conseguentemente politica, dall’area più riformista alle forze più idealiste e radicali. Condivido molto la posizione di Emiliano Fossi di un Laboratorio Toscana che veda centrale il ruolo del Pd nell’allargare la coalizione che si propone di governo a un fronte ampio che faccia emergere con chiarezza e passione l’alternativa alla destra".

Il Pd a Firenze ha scelto un campo ristretto senza Italia Viva e 5 stelle e ha vinto però…

"Ogni contesto ha le sue peculiarità. A Firenze è stata fatta una scelta strategica che si è rivelata chiara e vincente. Al primo turno poche mediazioni e compromessi e un programma che Sara Funaro ha saputo definire con il sì deciso per tranvie, aeroporto, infrastrutture, accanto a una forte centralità di temi sociali. Al secondo turno l’ottimo risultato che l’ha distanziata per oltre 10 punti dal candidato di destra, ha richiamato senza contrattazioni su posizioni di governo un nettissimo 60% di consenso. Tutti comprendono che noi siamo dialoganti ed aperti ma al momento giusto decidiamo e l’elettorato ci premia".

Mentre la segretaria Schlein e i suoi fedelissimi in Toscana allargano al M5stelle ma non a Renzi, eppure Iv prese nel 2020 il 4,9 per cento…

"Il metodo di dialogo e confronto con tutte le forze del centrosinistra deve essere ispirato secondo quanto sottolineato con il concetto di Laboratorio Toscana Democratica, con la massima apertura ma anche con la consapevolezza di non trascinare a lungo la ricerca di una sintesi. Con ragionevolezza deve emergere una scelta di campo per il centrosinistra".

Tema civismo. Sta per nascere la sua lista Giani. E punta al 10 per cento.

"È presto per pensare alla campagna elettorale, io sono totalmente concentrato nel governare bene la Toscana. Sicuramente vediamo in Toscana tante esperienze civiche e personalità che hanno espresso valori, identità e proposte concrete positive per il buon governo delle specificità locali e della nostra regione. A queste occorrerà studiare come dare una rappresentanza che va aldilà dei partiti". Ha visto la rete civica del settebello dei sindaci del centrodestra?

"Ho visto sindaci che hanno legittimamente tessera di partito da anni e sono stati eletti in assoluta simbiosi con i partiti tradizionali della destra che si sono riuniti all’indomani del primo turno per consolarsi davanti ad una evidente sconfitta della destra in Toscana. Coloro che hanno sostenuto un impegno civico aldilà dei partiti sanno ben valutare da soli l’evidente tentativo di strumentalizzazione parlando solo ora e superficialmente di civismo".

I sindaci del centrodestra lo accusano di non essere il presidente di tutti…

"Tutti coloro che ragionano con onestà intellettuale mi danno costantemente atto che nel mio impegno prevale sempre il rispetto istituzionale e la vicinanza per tutte le 273 comunità".

Autonomia differenziata. Dopo un suo primo sì, ora vuol guidare la rivolta.

"Il mio sì era ed è con inalterata passione per un regionalismo equo e solidale che nell’articolo 116 della Costituzione cerca di leggere “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia” per le specificità che ogni regione ha. Pensiamo in Toscana ai beni culturali, alla geotermia o alla rigenerazione urbana. Se invece si utilizza quell’articolo per acuire il divario fra nord e sud o stimolando l’autarchia delle 20 regioni, metterò tutto il mio impegno per evitarlo. È un’Italia che guarda al passato".