Firenze, 21 novembre 2024 – Oggi è la Giornata degli alberi, per celebrare il loro contributo fondamentale per la vita. Dalle coste alle montagne, la Toscana è famosa per i cipressi della Val d’Orcia, immortalati in stampe, quadri e souvenirs. Ma oltre a questo tipico esempio di monumentalità paesaggistica, nella nostra regione vivono ben 165 alberi monumentali, veri e propri giganteschi monumenti verdi. A settembre è stato dato il via libera del Consiglio regionale all'aggiornamento dell'elenco degli alberi monumentali della Toscana: il primo elenco era del 2017, successivamente modificato nel 2019, questo è il terzo. Dalla discussione è emerso che l'albero di maggiori dimensioni si trova nel parco del Castello di Sammezzano, nel comune di Reggello, ed è una sequoia sempreverde, la cosiddetta 'sequoia gemella', poiché il suo fusto si biforca a pochi metri dalla base in due enormi branche verticali. È alta quasi 54 metri e ha una circonferenza di 837 centimetri: è infatti la sequoia più alta d'Italia. L'età stimata è di circa 170 anni. Tra gli altri alberi monumentali c’è a quercia delle Checche, domina la Val d’Orcia nei pressi di Pienza: la circonferenza del tronco raggiunge i quattro metri e mezzo e la sua chioma è così grande che venne utilizzata come nascondiglio dai partigiani durante la Resistenza. La leggenda popolare dice, persino, che sotto la sua chioma si riunissero le streghe che diedero ai rami un aspetto nodoso e contorto. Il nome, infine, deriva dalle gazze, in Toscano checche, che nidificano tra i suoi grandi rami. La Quercia delle Streghe nel giardino di villa Carrara, nel Comune di Capannori, nella frazione Gragnano, ha un tronco di 4 metri di circonferenza, e a renderla ancora più imponente ci pensa la sua chioma di oltre 40 metri di diametro. Un fulmine la danneggiò, e durante la guerra i tedeschi ne hanno segato molti rami per farne legna da ardere, ma nonostante tutto questo è arrivata ai nostri giorni. In Maremma c’è l’Olivo della Strega, detto così perché nel medioevo attorno a lui si riunivano le donne accusate di stregoneria. L'abete di Douglas a Vallombrosa pare sia il più alto d'Italia. Le foreste custodiscono l'80% della biodiversità della Terra, sono la casa di popoli indigeni e assorbono grandi quantità di anidride carbonica che aiutano a regolare il clima e a ridurre l'impatto dei gas serra. Eppure, ogni due secondi la deforestazione fa scomparire aree grandi come un campo da calcio. Per questo le piantumazioni di nuovi alberi sono momenti preziosi. Unicoop Firenze è impegnata da anni in questo senso: ha realizzato e piantato recentemente un bosco didattico alla scuola primaria G.Rodari di San Giovanni Valdarno, presso la scuola primaria E. Salgari di Capalle, alla primaria Meucci di Prato, alla primaria di Cerreto Guidi, alla primaria Pascoli di Sesto Fiorentino, alla primaria Pertini di Scandicci, alla Calvino di Pontassieve, alla scuola Giusti di San Miniato. I numeri del Bosco didattico: nel triennio 2021 – 2024, 58 boschi didattici realizzati e in fase di realizzazione (10 nel 2024, 16 nel 2023, 16 nel 2022, 16 nel 2021) in 31 Comuni coinvolti; 1.500 piante forestali piantate; circa 1.500 mq di bosco piantato; oltre 320 classi delle scuole primarie coinvolte per un totale di circa 8mila bambine e bambini attivi nel progetto; dieci ore di proposta educativa/laboratorio che gli alunni di ogni classe hanno passato nella progettazione, piantumazione e cura del bosco didattico, per un totale di 300 ore di progetto nel 2024 e di 3500 ore a livello complessivo, nei quattro anni di progetto coinvolte le sette province toscane dove opera Unicoop Firenze.
CronacaGiornata degli alberi, sapete che in Toscana c’è quello più alto d’Italia?