Firenze, 27 settembre 2024 – Oggi, come ogni 27 settembre, si celebra la Giornata Mondiale del Turismo, una ricorrenza pensata per la promozione globale del valore sociale, economico, culturale e politico del settore turistico e del suo contributo al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile. Eppure le mete turistiche sono molto concentrate: si stima che il 70% dei turisti (tra di loro, solo cinque nazionalità rappresentano il 55% dei soggiorni stranieri: il 15% dagli Stati Uniti, Germania 12%, Francia 11%, Regno Unito 10% e dal Canada 7%) si concentra sull’1% del territorio italiano.
A elaborare dati consolidati Banca d’Italia e Istat è stata The Data Appeal Company. Tra le città catalizzatrici di questi ritrovi di massa Roma, Venezia, Firenze, Milano e Napoli. La Toscana è meta privilegiata dei turisti. In Toscana si punta a far emergere un modello di turismo che proponga esperienze capaci di valorizzare le identità locali, lontano dalle vie dell’overtourism. Dalle città d’arte ai piccoli paesi collinari e montani, con una particolare attenzione a quelle aree che, pur ricche di bellezza e storia, rischiano lo spopolamento. È l’impegno quotidiano delle 90 cooperative associate a Confcooperative Toscana che lavorano nel settore del turismo, Tra le loro attività non ci sono infatti soltanto quelle “classiche” come l’ospitalità alberghiera ed extra-alberghiera, la ristorazione, i trasporti, i tour operator, comprese le agenzie di viaggi scolastici. Le cooperative di Confcooperative Toscana svolgono anche un ruolo di primo piano nella gestione di aree protette, parchi naturali, musei e offrono attività di guida turistica in tutte le province della Toscana. In questo panorama si inseriscono anche le cooperative di comunità, una realtà fondamentale per il rilancio delle aree interne e dei borghi meno conosciuti.
“Le nostre cooperative sono presenti in tutte le province della Toscana – dice Valentina Donati, presidente di Confcooperative Cultura Turismo Sport Toscana – e non offrono soltanto servizi turistici in senso stretto, ma contribuiscono a valorizzare i territori meno conosciuti, come borghi e aree interne spesso distanti dai flussi turistici tradizionali. Questi luoghi, pur caratterizzati da una bellezza straordinaria, rischiano l’abbandono. È proprio qui che le cooperative agiscono, creando opportunità lavorative e favorendo l’inclusività. In questo modo, manteniamo attivi i servizi essenziali, garantendo alle persone la possibilità di vivere e prosperare in queste comunità spesso dimenticate”. “La nostra mission – continua Donati - è quella di far emergere un modello di turismo che si distacchi dalle logiche dell’overtourism e che proponga esperienze capaci di valorizzare le identità locali, attraverso un turismo che si fa interprete delle necessità delle comunità stesse. In un’epoca in cui i grandi centri turistici attraggono milioni di visitatori, è fondamentale riportare l’attenzione su quelle zone che rischiano di essere dimenticate e che invece rappresentano il cuore pulsante della Toscana”. Inoltre questa è la giornata adatta per sottolineare quanto si sta facendo di concreto per un turismo più sostenibile. Ad esempio è nata anche un’app anti-overtourism che è stata premiata alla Rome Future week. Unexpected Italy ha vinto il "Premio Stampa" al concorso per start up innovative della Roma Future Week, consegnato dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri e dal presidente dell’Associazione Civita, Gianni Letta.
Il caso dell'App anti-overtourism è finito sul The Guardian questa estate, decine di migliaia i turisti iscritti in poche settiman. Il progetto traveltech, creato da Elisabetta Faggiana e da Savio Losito, ha come obiettivo offrire un’esperienza turistica che faccia sentire “locali” i viaggiatori. È una “Lonely Planet” 3.0 geolocalizzata e targetizzata, nella quale il viaggiatore ha accesso ad itinerari digitali che permettono di personalizzare il viaggio entrando in contatto diretto con posti unici e locali. “Siamo orgogliosi del premio ricevuto - commenta Faggiana - . Unexpected Italy dimostra che anche in città vittime di un turismo di massa imperversante, come accade a Roma, è possibile valorizzare le comunità locali, le realtà artigiane e i piccoli business operanti nel settore enogastronomico e ricettivo. Ai turisti anglofoni e italiani proponiamo i nostri itinerari inaspettati. Ma siamo solo all’inizio del viaggio, in quanto l’app verrà costantemente alimentata ed aggiornata con nuovi territori. Questa è la nostra soluzione per redistribuire il turismo su tutto il tessuto nazionale. Stimoliamo benefici economici, ambientali e sociali, con un turismo responsabile ma anche inclusivo. Proponiamo l’esperienza umana di viversi un territorio e le sue persone, di vedere artigiani al lavoro, di assaporare i prodotti di un mercato locale”.
Nasce oggi
Paolo Brosio nato il 27 settembre 1956 ad Asti. Oggi il noto giornalista, scrittore e conduttore televisivo compie 68 anni. A Medjugorje ha riscoperto la fede e in Bosnia Erzegovina, dopo aver costruito le case per orfani e anziani abbandonati a Vionica da suor Cornelia, ora sta costruendo un ospedale di Pronto Soccorso della pace: "Sento di doverlo fare – spiega -, anche perché il più vicino è a chilometri di distanza su una strada infernale". Sono già stati investiti più di 700mila euro fra terreno e costruzione, "ne servono altrettanti. Mi hanno aiutato il costruttore bosniaco e il comune di Citluk (dove ha sede il santuario). I primi fondi mi sono giunti da Mediafriends e dalla trasmissione Scherzi a Parte (Brosio fu vittima di una finta telefonata da Papa Francesco, che poi lo ricevette in Vaticano). La fede è bella, ma senza carità è sterile".