Firenze, 27 gennaio 2025 – Ottant’anni fa veniva liberato il campo di concentramento di Auschwitz. Una data scolpita nella storia, una data nella quale venne rivelato al mondo l’orrore della Shoah, dell’eliminazione sistematica degli ebrei per mano nazista. Sono tante le iniziative in Toscana, sia a Firenze che negli altri capoluoghi. Segui con noi gli aggiornamenti su questo 27 gennaio, particolarmente significativo.
Nelle piazze dei sette comuni della Valdichiana aretina (Castiglion Fiorentino, Civitella in Val di Chiana, Cortona, Foiano della Chiana, Lucignano, Marciano della Chiana e Monte San Savino) altrettante 'sedie vuote' per non dimenticare la Shoah. Un'installazione diffusa, ideata da Stefano Cresti, che ha coinvolto centinaia di studenti. Disposte in cerchi concentrici, le sedie vuote - alcune incomplete per rappresentare fragilità e assenza - sono state arricchite da oggetti simbolici: una stella gialla, fotografie, quaderni vuoti, candele, lettere, memorie. Ogni elemento ha evocato il vuoto lasciato dalle vittime dell'Olocausto, richiamando l'importanza di preservare il ricordo e trasmetterlo alle nuove generazioni.
Un monito e un applauso in segno di solidarietà per Liliana Segre, vittima anche in questi giorni di feroci attacchi. Il presidente del consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo apre il proprio intervento nella seduta solenne celebrata nel Polo della Memoria San Rossore 1938, a Pisa, in occasione del Giorno della memoria perché questo "è un luogo della memoria, in ricordo delle deportazioni di tanti ebrei, studentesse e studenti, ed è compito delle istituzioni fare la propria parte ogni giorno, non restare indifferenti, ora che tanti testimoni non ci sono più". Poi, ricordando gli 80 anni della liberazione di Auschwitz, Mazzeo ha detto che con quell'impresa "le truppe sovietiche svelarono al mondo l'orrore della Shoah" e parlando dell'impegno per il presente e per il futuro, ha osservato che "le atrocità in Ucraina, in Palestina e in tante altre guerre ci invitano a coltivare la memoria e gli studenti che sono presenti in quest'aula dico di non essere mai indifferenti, anche nelle piccole cose perché possiamo costruire un mondo migliore, se ognuno di noi si fa carico della propria parte". Il rettore dell'università di Pisa Riccardo Zucchi, aprendo la giornata ha sottolineato, "essendo io proveniente dall'area medica, che la memoria è un dato fondamentale e non esistono funzioni cognitive e coscienza senza memoria".
Una stele dove prima c'era una via intitolata al rettore che decretò l'espulsione di studenti e docenti ebrei dall'ateneo pisano. L'ha voluta il Comune di Pisa nel luogo dove lo scorso anno fu cambiata la toponomastica e che oggi, in occasione delle celebrazioni per il Giorno della memoria, ha scoperto una scultura, intitolata appunto 'Promemoria', dedicata alle vittime della shoah realizzata dall'artista Andrea D'Aurizio. E' stato il sindaco Michele Conti a ricordare le tappe di questo percorso di memoria avviato dalla Giunta, a seguito di una petizione popolare per la rimozione della via intitolata a Giovanni D'Achiardi e che ora invece si chiama via 'Giusti tra le Nazioni'. "Oggi - ha detto il primo cittadino - un blocco di pietra in marmo di Carrara, con scolpiti un libro aperto e una serie di figure in altorilievo che si librano nell'aria intende inviare un messaggio che, nella sua interpretazione più pessimistica, vuole ricordare a tutti che il dominio della dittatura iniziò proprio dalla occupazione dei luoghi di cultura, le Università producendo in seguito la scomparsa in Europa di milioni di ebrei. Ma questo cambiamento non è solo una pura questione di toponomastica cittadina né tantomeno una questione solo nominalistica: questo monumento deve fare da monito perché la storia non riprenda mai più certi tracciati. Senza una memoria collettiva condivisa, ha concluso Conti, "non possiamo affrontare il futuro e quel libro aperto voluto da D'Aurizio ci indica che occorre sviluppare la conoscenza e quelle figure che fluttuano nell'aria ci dicono che il loro sacrificio non è stato invano e una strada per guadagnare la libertà rispetto a ogni forma di dittatura".
"Aned, Anpi e la Comunità ebraica nella nostra città hanno dato un segnale importante di unità e un esempio che ci rende orgogliosi: solo stando assieme, ognuno con le sue sfumature, con le sue differenze, si può parlare di pace e attuare la pace, ricordare gli anni più bui del nostro passato e onorare la memoria di chi non c'è più. A loro va un ringraziamento sentito. Trovo inoltre totalmente ingiusto e intollerabile che una donna come Liliana Segre, che ha passato ciò che ha passato, speso la sua vita a riaprire quotidianamente quella ferita per tramandare la memoria, sia costretta oggi a continuare a subire attacchi vili, da rappresentante di un'istituzione sento il dovere di prendere una posizione". Così la sindaca di Firenze, Sara Funaro, in occasione del Giorno della Memoria.
Nel Giorno della Memoria a Cortona sono state installate due pietre di inciampo per ricordare i fratelli Francesco e Renato Mariotti, il primo morto, il secondo sopravvissuto ai lager di Mathausen e Ebensee e poi tornato nella sua Cortona dove è deceduto 10 anni fa. Erano deportati politici. Gli eventi del 1943 e del 1944 li colsero militari, non aderirono a Salò e vennero catturati nei rastrellamenti a Firenze. Uno morì presto a Mauthausen, l'altro resse 14 mesi di prigionia fino alla liberazione e al ritorno a casa.
"La Shoah è la più grande macchia sulla storia dell'umanità: qualcosa che non potrà mai essere perdonato" e, insieme, "una ferita permanente". In questo senso "le leggi razziali varate dal governo italiano nel 1938, a danno di tantissimi italiani che sono stati privati dei diritti fondamentali, della loro identità, della libertà, perseguitati e brutalmente assassinati nel loro stesso Paese, sono la nostra vergogna più grande". E' quanto sottolineano a Firenze, per il Giorno della memoria, i consiglieri metropolitani di centrodestra del gruppo 'Per il Cambiamento: Alessandro Scipioni, Claudio Gemelli, Gianni Vinattieri e Vittorio Picchianti.
"Assistendo alla commemorazione odierna presso il Binario 16 della Stazione Santa Maria Novella di Firenze, il punto esatto in cui cominciava l'odissea verso i campi della morte degli ebrei rastrellati dai nazifascisti, ho pensato che ha fatto molto bene la Sindaca Sara Funaro a sottolineare nel suo discorso l'inammissibile e drammatica gravità degli insulti di questi giorni a Liliana Segre". Lo scrive in una nota il senatore del Pd Dario Parrini, vice Presidente Commissione Affari Costituzionali.
"Contro le ingiurie orrende e antisemite rivolte alla senatrice a vita sopravvissuta alla Shoah - prosegue - bisogna che la politica e la società civile nel loro complesso uniscano le forze e facciano muro".
Questa mattina, in occasione della Giornata della Memoria, si è svolta presso la sala Buonumore del Conservatorio 'Luigi Cherubini' di Firenze la cerimonia nel corso della quale il Prefetto di Firenze, Francesca Ferrandino, ha consegnato alla presenza delle principali autorità cittadine, militari e civili, le medaglie d'onore concesse dal Presidente della Repubblica ai cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l'economia di guerra e ai familiari dei deceduti, come previsto dall'art. 1 della. legge 27 dicembre 2006, n. 296.
Questo l'elenco delle onorificenze concesse: - Sig. Sabatino Aiazzi, militare internato in Germania dall'8 settembre 1943 all'8 maggio 1945; - Sig. Giuseppe Bugli, militare internato in Germania dal 14 settembre 1943 al 19 settembre 1945; -Sig. Elio Carboni, militare internato in Germania dal 1° agosto 1944 al 1° febbraio 1945; -Sig. Nello Cingottini, militare internato in Germania dal 13 settembre 1943 al 30 ottobre 1945; -Sig. Lorenzo Cinotti, civile internato in Germania dall'8 marzo 1944 al 31 maggio 1945; - Sig. Mario Falciani, militare internato dal 9 settembre 1943 all'11 febbraio 1944; -Sig. Carlo Fenizi, militare internato in Germania dall'8 settembre 1943 al 1° aprile 1945.
Sig. Dino Gatti, militare internato in Germania dall'8 settembre 1943 al 27 maggio 1945; - Sig. Luigi Lapucci, militare internato in Germania dall'8 settembre 1943 all'8 maggio 1945; - Sig. Dino Mancini, militare internato in Germania dal 12 settembre 1943 al 1° aprile 1945; -Sig. Ugo Marradi, militare internato in Austria dal 2 settembre 1943 al 20 agosto 1945; -Sig. Bruno Mugnai, militare internato in Prussia dal 12 settembre 1943 al 9 ottobre 1945; -Sig. Federico Nicastro, militare deportato in Germania, internato dal 9 settembre 1943 al 9 maggio 1945; -Sig. Aurelio Parri, militare internato in Germania dall'11 settembre 1943 al 12 febbraio 1944;- Sig. Igino Serafini, militare internato in Germania dal 9 settembre 1943 al 9 maggio 1945; -Sig. Antonio Vignozzi, militare internato in Germania dal 9 settembre 1943 all'11 febbraio 1944; -Sig. Giulio Vitali, civile internato in Germania fino al 6 gennaio 1945.
Stamani la rettrice dell’Università di Firenze Alessandra Petrucci ha ricordato gli universitari fiorentini allontanati da aule e cattedre a seguito delle leggi razziali, con un minuto di silenzio e con la deposizione di una corona di alloro davanti alla lapide che si trova nell’atrio del Rettorato di piazza San Marco.
"Ha salvato dall'Olocausto centinaia di persone grazie alle sue staffette, nascondendo documenti nel telaio della bicicletta e ha compiuto imprese sportive che sono diventate leggenda. Sono grato di aver avuto l'onore di conoscere un toscano come Gino Bartali, per sempre nei nostri cuori". Con queste parole il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, rende omaggio con un post sui social alla figura di Gino Bartali, campione di ciclismo, riconosciuto giusto fra le nazioni dallo Yad Vashem d'Israele- in occasione del Giorno della memoria.
Anpi, Aned e la Comunità ebraica di Firenze "hanno dato un segnale importante di unità. A loro va il mio ringraziamento sentito", perché così "hanno dato un esempio e rappresentato la città nel miglior modo possibile". La sindaca Sara Funaro apre le celebrazioni organizzate per il Giorno della memoria sottolineando - dopo quanto successo a Milano - il dato 'politico' rimarcato ieri dalla nota congiunta sottoscritta da Vania Bagni, presidente provinciale di Anpi, Enrico Fink, presidente della Comunità ebraica fiorentina, e Lorenzo Tombelli, presidente della sezione cittadina di Aned. I tre- che hanno appreso "con preoccupazione le divisioni insorte in alcune importanti città"- hanno evidenziato "con convinzione il percorso pluriennale che ci ha visti e ci vede impegnati".
''Sono onorato - dice il senatore Paolo Marcheschi, capogruppo di Fratelli d'Italia in commissione Cultura - di aver partecipato stamattina, nel Conservatorio di Musica 'Luigi Cherubini' di Firenze, alla presenza di esponenti istituzionali e politici tra cui la capogruppo di Fratelli d'Italia in Comune, Angela Sirello, e della comunità ebraica, alla cerimonia di consegna delle medaglie d'onore conferite dal Presidente della Repubblica ai cittadini italiani, militari e civili, deportati e internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l'economia di guerra. È fondamentale ricordare e trasmettere la memoria dell'orrore dell'Olocausto, affinché non si ripeta più. Per questo ritengo importante che il luogo in cui si è svolta la cerimonia sia un conservatorio frequentato da molti giovani studenti, i quali si sono esibiti in un concerto insieme ai loro coetanei di altri due licei, mentre gli studenti dell'Università di Firenze hanno tenuto una rassegna teatrale''.
Per il Giorno della Memoria, la Città Metropolitana di Firenze, in collaborazione con Aned Firenze, Anpi Firenze e l'Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell'Età Contemporanea (Isrt), ha tenuto una Commemorazione presso la Targa dei Deportati Toscani nella Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi. Dopo i discorsi istituzionali e la deposizione di rose rosse davanti al monumento con la partecipazione della comunità ebraica, la cerimonia è continuata con il concerto, nella Sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi, del gruppo musicale Romanì Project, una proposta di ascolto della musica etnica contemporanea della cultura Romaní e di brani legati al Porrajmos o "grande divoramento", lo sterminio delle popolazioni Rom e Sinti attuata da parte del nazifascismo.