MAURIZIO LA FERLA
Cronaca

Troppi giovani perdono la vita sulle strade: ecco perché / VOTA IL SONDAGGIO

Il cellulare è una delle principali cause: distrazione ma anche gioco pericoloso

La Polizia stradale ha scortato l'auto con la neo mamma

Firenze, 10 luglio 2017 - C'è chi parla al telefono, chi scrive un messaggio e chi addirittura si fa un selfie. Poi c'è chi ha preso l'auto di papà e vuole dimostrare che la si può guidare diversamente, chi vuol fare bella figura con la ragazzina seduta di fianco e chi ingaggia gare con gli amici piuttosto che con chi gli si affianca al semaforo. E allora giù di acceleratore, via sgommando, spazio alla follia, e fine dei programmi: la morte sale a bordo e dirotta qualsiasi illusione di sopravvivenza. Naturalmente c'è pure chi fa uso di alcol o di droghe e perciò non si rende neppure conto di quel che fa e a cosa va incontro mettendosi alla guida.

 

Insomma, le cause di certi incidenti stradali - quelli le cui vittime sono under 25 - possono avere infinite variabili, ma il minimo comune denominatore è spesso quello: l'inesperienza. Non si sa ancora quale sia stata la dinamica dell'incidente di domenica notte nel Pisano, in cui sono morti un ventenne e una diciassettenne: forse la causa è un sorpasso azzardato, oppure la velocità, probabilmente (vista l'ora) un po' di stanchezza, magari una scarsa visibilità. Le forze dell'ordine lo appureranno. Fatto è che questo incidente entra nelle statistiche fra quelli che hanno avuto per vittime gli under 25. E in Toscana sono tanti.

 

LA RICERCA FRA GLI STUDENTI - Quando un giovane si mette al guida fa spesso anche altre cose. Contemporaneamente. Un giovane su 5 parla al telefonino, 1 su 3 controlla le notifiche e 1 su 10 si scatta persino qualche selfie con lo smartphone. I dati vengono da una indagine di Skuola.net svolta in collaborazione con l’Università Niccolò Cusano su un campione di 1600 studenti dai 14 ai 21 anni in possesso di patente.  CHIACCHIERE PERICOLOSE Tra quelli che si mettono al volante, ben 1 su 5 chiacchiera al cellulare senza usare vivavoce o auricolare. E se arriva un messaggino, 1 su 3 si distrae dalla guida - senza fermarsi - per controllare il mittente e magari leggere il contenuto. Tra questi, più di 1 su 4 addirittura risponde alle notifiche. E i selfie? Una mania che non si placa neanche in automobile. Uno su 10 lo ammette: scatta a più non posso, anche mentre guida. C'è di peggio, perché alcuni scattano foto soprattutto se e quando vanno ad alta velocità: sono quelli che hanno un alta percentuale del cosiddetto punto T.

 

VELOCI SI', PURE CON LE DITA - “Oggi abbiamo auto più sicure e maggiori controlli per strada ma gli incidenti sono provocati per lo più da sms e selfie - ha dichiara Michela Crisci dell’Ufficio Ricerca & Sviluppo dell’Università Niccolò Cusano -. Questo è il paradosso della tecnologia e delle cattive abitudini. Il problema principale è che gli adolescenti sembrano essere ben informati sulle normative e sui rischi che potrebbero incorrere utilizzando lo smartphone alla guida; nonostante ciò continuano a inviare sms, scattare foto e a chiamare senza auricolari. La loro inesperienza al volante e, spesso, anche l’ostentata sicurezza, li rendono dunque vulnerabili”. SENZA CINTURE: LIBERI... DI MORIRE - Il 20 % dei giovani automobilisti non usa con costanza le cinture di sicurezza e solo il 33% richiama i passeggeri quando sono loro a non indossarle. Il far west della strada appare ancora più evidente quando, oltre a non proteggere la propria vita, questi ragazzi mettono a rischio pure quella degli altri: il 12% confessa di aver causato incidenti nell’ultimo anno. Inoltre chi è coinvolti in incidenti è più frequente che adotti comportamenti scorretti. L'APP PER EVITARE LE MULTE Ma il problema dei ragazzi non è solo la distrazione facile. Uno su 4 ammette di passare sistematicamente con il rosso, a volte (20%) o spesso (5%), mentre alla metà degli intervistati è capitato di non fermarsi allo stop. La velocità da codice viene rispettata sempre solo da un 1 intervistato su 4, mentre tutti gli altri sistematicamente o talvolta fanno viaggiare la lancetta del tachimetro. I controlli su strada tuttavia non sembrano seguire il tasso di trasgressione: ad aver ricevuto una multa nell’ultimo anno è poco più di 1 su 10, complice forse l’uso di app per evitare posti di blocco e forze dell’ordine, frequente tra il 17% dei giovanissimi guidatori. Analizzando i profili degli intervistati, è emerso che le infrazioni aumentano al diminuire dell’età.   
 
STANCHEZZA, ALCOL E DROGA - Un capitolo a parte merita il discorso delle condizioni psico-fisiche dei ragazzi chesi spostano su strada. Quasi il 38% ha condotto il mezzo dopo una notte in bianco o accusando forte stanchezza. Non manca chi, purtroppo, ha guidato sotto l’effetto di alcol o stupefacenti: circa 1 su 5 sostiene di essersi messo al volante dopo aver alzato un po’ il gomito: tra questi, per circa un terzo è un’abitudine. E se tra di loro c’è chi l’ha fatto senza sentirsi alterato, avendo assunto quantità limitate di alcolici (41%), troviamo anche chi confessa di aver guidato brillo (28%) o addirittura ubriaco, avendo bevuto molto (31%). Minore – ma comunque inquietante - la percentuale di chi dichiara di aver assunto droghe pur dovendo portare la macchina: è circa 1 su 10. Per la maggior parte di questi si tratta di droghe leggere (55%), ma è comunque preoccupante la percentuale di chi ha indicato droghe pesanti o sintetiche come ecstasy, pasticche di diverso tipo o addirittura cocaina (45%). SCUOLE DI GUIDA PERICOLOSA “Gli incidenti stradali sono la principale causa di mortalità giovanile in Italia – dichiara Daniele Grassucci, responsabile della comunicazione di Skuola.net – e osservando i dati in merito alla diffusione dei comportamenti scorretti tra i ragazzi alla guida, viene da pensare che forse il bilancio in termini di vite umane potrebbe essere più pesante. Bisogna riformare l’esame di scuola guida: è inutile saper parcheggiare se poi nessuno ti mostra nel pratico, in aree idonee, quanto spazio percorri mentre sei distratto dallo smartphone”.