Giovanni Toti è libero, le prime parole: “Sono stato assente per un po’, mi siete mancati tanto’

Accolta l'istanza di revoca degli arresti domiciliari. L’ex presidente della Liguria era recluso da 86 giorni. Dopo le dimissioni di venerdì scorso, per la giudice non vi sarebbe più pericolo di reiterazione del reato

La Spezia, 1 agosto 2024 – "Sono mancato per un po’, e soprattutto mi siete mancati tanto. Grazie mille a tutti coloro che in questi 86 giorni tramite la famiglia, l'avvocato, e in ogni modo possibile, mi hanno fatto sentire il loro affetto e la loro vicinanza. È stato il maggior conforto in questi giorni bui”. Sono le prime parole dell'ex presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, tornato libero poco dopo le 12.30 quando alcuni agenti della Guardia di Finanza sono entrati nella sua villetta ad Ameglia per notificargli la decisione del Gip. E ai giornalisti che hanno citofonato alla sua abitazione di Ameglia ha risposto: "Tra un pochino arrivo. Fatemi prima finire di parlare con gli avvocati". 

"Ci difenderemo da ogni accusa – ha scritto Toti su Facebook – con la coscienza a posto di chi non ha mai intascato un centesimo dei liguri, ma lasciamo una Liguria più ricca: di lavoro, di opportunità, di speranze". 

"Quello che è accaduto in questi tre mesi - scrive ancora l’ex Governatore - è un processo alla politica: ai finanziamenti, trasparenti e legali, agli atti, anch'essi legali e legittimi, che abbiamo ritenuto necessari e utili a far crescere la nostra terra. Tutto questo sarà tema di confronto in tribunale. Soprattutto spero sia oggetto di vera e definitiva riflessione della politica. Della politica tutta o, almeno, di coloro che non ritengono di usare opportunisticamente la giustizia a scopo politico. Mai come in questo caso - prosegue - l'autonomia della politica, la sovranità popolare, il suo finanziamento trasparente, la sua possibilità di indirizzare lo sviluppo e la crescita sono stati al centro del confronto tra la giustizia e il potere sovrano che discende dal popolo".

L'ex governatore della Liguria potrà lasciare la sua villa di Ameglia, in provincia di La Spezia, dove si trovava dal 7 maggio (Foto Pasquali)

"Ho fiducia in chi crede nella democrazia liberale e spero colga queste vicende come un definitivo campanello che suona per ricordare l'inerzia di troppi anni. Mi sono dimesso, richiamando tutti voi al voto, petché ora tocca ai cittadini decidere invece la sorte della nostra terra: andare avanti con la Liguria protagonista che abbiamo costruito, o consegnarla alla cappa grigia dell'ipocrisia, della cultura del sospetto, dell'immobilismo, della doppia morale capace di oscurare già in questi giorni anche il fulgido sole di agosto. Sarebbe un futuro che, se possibile, appare gia' peggio del passato che ci siamo lasciati alle spalle. Un abbraccio a tutti, che spero di darvi fisicamente nelle prossime ore. Viva la Liguria. Viva la liberta'".

Giovanni Toti, dunque è tornato libero, la gip Paola Faggioni ha accolto le istanze di revoca dei due arresti domiciliari presentate lunedì dall'avvocato Stefano Savi e che avevano ottenuto anche il parere favorevole della Procura. Toti, che venerdì scorso si era dimesso da presidente della Regione Liguria, si trovava recluso nella sua casa di Ameglia, in provincia della Spezia, da 86 giorni. Il primo arresto era scattato il 7 maggio nell'ambito della maxi indagine per corruzione, il secondo il 18 luglio per finanziamento illecito. Dopo le dimissioni, per il giudice non ci sarebbe più il pericolo di reiterazione del reato.

"Siamo soddisfatti, è un provvedimento che aspettavamo e che ricalca la verità dei fatti rispetto alla riconosciuta necessità di revoca della misura cautelare. Finalmente è finita": così l'avvocato Stefano Savi, difensore dell'ex governatore. " Toti è libero senza restrizioni – continua Savi. Sono grandemente scemati, come dice il gip, i motivi che giustificavano la custodia, con la chiusura delle indagini e con le dimissioni. Ora Toti riprenderà la sua vita ordinaria da uomo libero. E' stata una liberazione, in tutti i sensi", che ha aggiunto Savi: “Il gip nelle sue motivazioni ha spiegato che «sono grandemente scemati i motivi della custodia con la chiusura delle indagini e con le dimissioni». Adesso “bisognerà organizzare il lavoro in vista del processo. In primis bisognerà sentire tutte le intercettazioni”.

"In Giunta siamo tutti contenti. Sicuramente lo chiamerò: parleremo di cose leggere e poi anche di altro. Lo vedrò certamente presto, con piacere". Sono le parole a caldo di Alessandro Piana, presidente facente funzioni della Regione Liguria, subentrato a Giovanni Toti dopo il suo arresto. "Diciamo che ce lo aspettavamo: spiace solo che questa decisione sia arrivata dopo le dimissioni".

Intanto i primi ad arrivare, dopo la Finanza, in auto, sono il suo ex autista e la sua ex segretaria. Poi, l'assessore regionale e suo vicino di casa, Giacomo Giampedrone, accompagnato dalla ex portavoce. Al villino di famiglia di Ameglia, iniziano le visite per Giovanni Toti, tornato libero dopo quasi tre mesi agli arresti domiciliari. "Credo che oggi il presidente sia felice dopo ottanta giorni che sono stati duri per tutti noi. Un grande dispiacere per aver lasciato un lavoro che stavamo facendo credo in maniera egregia, ma anche tanto orgoglio per rivendicare tutto quello che abbiamo fatto. È un sacrificio grande ma oggi siamo contenti", dice Giampedrone poco prima di varcare il cancello. "Sarà una giornata di lavoro, oltre che di piacere per non avere più i tempi ristretti che ci ha dato la Guardia di finanza negli incontri, molto risicati. Poi credo che domani avrà una fitta agenda politica, personale e amministrativa", prosegue. Infine, aggiunge, "il suo telefono funziona, mi ha detto che sta aspettando, mi ha scritto 'Evviva'. Ora salgo, direi che è arrivato il momento di andarlo ad abbracciare".