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Pasqua, il Giovedì Santo e la tradizione delle “sette chiese”

Una secolare tradizione popolare, che molti chiamano erroneamente “visita ai sepolcri”

Firenze, 6 aprile 2023 – Il giorno del Giovedì Santo torna una tradizione popolare di stampo cattolico che un tempo era molto sentita, oggi ha perso sicuramente un po’ di smalto stante la secolarizzazione della società, ma comunque resiste. La “visita ai sepolcri” o “alle sette chiese”, nella sera del Giovedì Santo, porterà comunque molti fedeli a visitare le chiese della propria città, con gli altari adornati con fiori a profusione.

Magari vale la pena di ricordare che il termine “sepolcri” è del tutto fuori luogo: infatti la sera del Giovedì Santo si ricorda la messa in coena Domini, si adora l’Eucaristia fino a mezzanotte, dopodiché si entra nel venerdì in cui si ricordano la Passione e morte di Cristo. Ma spesso il popolo ha chiamato gli altari “sepolcri” e da qui la confusione.

La tradizione delle sette chiese, che ricorda le sette basiliche romane, risale invece a san Filippo Neri. E chi non ha la possibilità di visitare sette chiese… di solito entra e esce dalla stessa. Succede nei piccoli paesi. In città invece le parrocchie preparano fiori e piante per adornare l’altare nel silenzioso brusio dovuto all’andirivieni dei fedeli.