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Apertura del Giubileo in Toscana, le cerimonie. “Anno Santo, un tempo di grazia”

Celebrazioni a Firenze, Pisa, Prato e Siena con centinaia di fedeli. Monsignor Gambelli, arcivescovo del capoluogo toscano: “Siamo pellegrini di speranza”

Monsignor Gherardo Gambelli da Santissima Annunziata al Duomo per l'apertura dell'anno giubilare (Marco Mori /New Press Photo)

Monsignor Gherardo Gambelli da Santissima Annunziata al Duomo per l'apertura dell'anno giubilare (Marco Mori /New Press Photo)

Firenze, 29 dicembre 2024 – Apertura del Giubileo 2025 in Toscana, tanta gente oggi nei capoluoghi per assistere alle cerimonie. 

Apertura dell'Anno Santo a Firenze, monsignor Gherardo Gambelli in piazza Duomo (Marco Mori /New Press Photo)
Apertura dell'Anno Santo a Firenze, monsignor Gherardo Gambelli in piazza Duomo (Marco Mori /New Press Photo)

A Firenze la celebrazione ha visto prima una processione dalla Basilica della Santissima Annunziata (tra le chiese giubilari della Diocesi), partita alle 16: la piazza era piena. Poi la messa in una Cattedrale stracolma di fedeli, presieduta dall'arcivescovo monsignor Gherardo Gambelli: "Siamo pellegrini di speranza ha detto Gambelli -, chiamati particolarmente in questo anno di grazia, a metterci in ascolto con rinnovata attenzione della Sacra Scrittura che illumina le nostre esistenze e ci fa scorgere sempre meglio la presenza del Signore che cammina con noi e in mezzo a noi. Il testo del Vangelo della Messa ci invita a contemplare il pellegrinaggio della Santa Famiglia, a lasciarci ispirare dal loro modo di vivere, ben sapendo che proprio nelle relazioni quotidiane apparentemente banali, all'interno delle nostre case, delle nostre comunità, delle nostre parrocchie noi possiamo far sì che il Signore cresca con la sua sapienza, statura e grazia. Ci lasciamo guidare nella riflessione da tre verbi importanti: rimanere, cercare, custodire". E ancora: "L'anno giubilare è un tempo di grazia per combattere la tentazione pelagiana di chi pensa di potersi salvare da solo con le proprie forze".

A Pisa in migliaia hanno gremito piazza dei Miracoli. L'arcivescovo Giovanni Paolo Benotto, a partire dalle 17, ha prima letto in Battistero la bolla papale di Papa Francesco per l'indizione del Giubileo della Speranza e poi guidato la breve processione di religiosi, laici e autorità fino al Duomo dove ha concelebrato la messa con gli altri sacerdoti della Diocesi.

Proprio la cattedrale pisana di Santa Maria assunta, insieme al Santuario di Madonna dell'acqua a Cascina (Pisa) e il Duomo di San Martino a Pietrasanta (Lucca) è una delle tre chiese giubilari dell'arcidiocesi di Pisa dove i pellegrini in questo anno potranno partecipare alle iniziative giubilari durante l'anno santo. Imponenti ma discrete le misure di sicurezza con decine di agenti delle forze dell'ordine, anche in borghese, che hanno vigilato sul regolare svolgimento della cerimonia. Per l'occasione oggi è stato disposto il divieto di sorvolo di droni in tutto il territorio comunale dalle 16 alle 20.

A Siena centinaia di cittadini e fedeli hanno partecipato alla celebrazione solenne nella Cattedrale dove erano presenti tutte le autorità ed anche una folta rappresentanza degli operai della Beko in lotta, invitati dal cardinale Paolo Lojudice che ha aperto stamani la porta santa del duomo.

In millecinquecento hanno partecipato questo pomeriggio a Prato alla messa solenne d’inizio Giubileo. La cattedrale di Santo Stefano era così piena di fedeli che in molti hanno dovuto seguire la celebrazione in piazza Duomo grazie agli altoparlanti installati per l’occasione. Al termine della funzione il vescovo Giovanni Nerbini è uscito per salutare e ringraziare tutti coloro che hanno partecipato stando al di fuori della cattedrale.

Come da programma i fedeli sono arrivati in pellegrinaggio a piedi nella chiesa di San Domenico, partendo da sei punti diversi della città. Anche qui c’è stata una grande affluenza e in tantissimi si sono sistemati nel chiostro perché la grande chiesa non bastava a contenere i presenti. Qui è stata data lettura della bolla di indizione del Giubileo e poi il vescovo Nerbini ha guidato la processione diocesana verso la cattedrale. Il lungo corteo è passato da piazza del Comune, dove ad attenderlo c’era la sindaca Ilaria Bugetti con il gonfalone e numerosi esponenti di giunta e del consiglio comunale. Presenti alla celebrazione anche i rappresentanti dei Comuni di Vaiano, Vernio e Cantagallo, appartenenti al territorio diocesano di Prato. La messa è stata concelebrata da settanta sacerdoti del clero diocesano.

"Rallegratevi nel Signore, sempre. Il Signore è vicino – ha detto monsignor Nerbini nell’omelia – pensando all’inizio di questo giubileo andavo cercando quella Parola che ne potesse rappresentare la cifra e la sintesi e ho sentito in questa pressante raccomandazione paolina il pensiero che dovrebbe abitare il cuore e la mente di ogni credente e fiorire sulla sua bocca in questo anno giubilare: Il Signore è vicino!”. Il Vescovo ha sottolineato come troppe volte “ci lasciamo catturare dal male che vediamo attorno a noi e diventiamo puntigliosi nell’elencare le tante cose che non funzionano nella società, nella Chiesa, nella politica come nel mondo più di quanto non riusciamo a cogliere e a gioire per del bene che pure è sotto ai nostri occhi”.