Pisa, 10 ottobre 2020 - E sono tre, e ora al suo traguardo ne manca ancora una. Ma per lui, Giulio Deangeli, 25enne padovano, talentuoso studente dell’università di Pisa e della Scuola Superiore Sant’Anna, conta l’obiettivo che si è dato: sconfiggere le malattie neurodegenerative. Per questo ha deciso di conseguire al più presto, in pochi mesi, quattro diverse lauree: medicina, ingegneria, biotecnologie e biotecnologie molecolari.
Ieri è stato il giorno di una nuova laurea, la terza, questa volta in ingegneria biomedica. Come rende noto l’Ateneo pisano, Giulio Deangeli ha discusso la tua tesi sulle metodiche ingegneristiche avanzate di stimolazione elettrica e magnetica del cervello, applicate alle malattie neurodegenerative: «Anche questa volta - spiega l’università - si è presentato con la media del 30 e ha concluso il suo percorso di studi con il massimo dei voti». Al 20 luglio scorso risale la prima laurea in medicina e chirurgia, al 23 settembre quella in biotecnologie. Un talento, quello di Giulio Deangeli, che come lui stesso ci tiene a precisare, rimarrà in Italia. "La fuga di cervelli – spiega - è un problema che spesso viene male interpretato. Il fatto di andare all'estero è fondamentale per il mestiere stesso del ricercatore che deve essere internazionale e conoscere le realtà di punta. E' quello che farò io a Cambridge, dove potrò lavorare nel gotha mondiale della ricerca sulle neurodegenerazioni. La tragedia vera è quando i ricercatori rimangono all'estero e tagliano i ponti con l'Italia, ma questo non sarà il mio caso". "Le malattie neurodegenerative sono un problema sociale di proporzioni immense e tremendamente complesso - spiega Deangeli a chi gli chiede come mai voglia ottenere quattro lauree – le competenze che ti dà la medicina non sono sufficienti per affrontarlo. Per questo ho sentito la necessità di seguire un percorso di studi che fosse multidisciplinare e che mi permettesse di parlare la lingua del medico tanto quanto quella dell'ingegnere e del biologo". 4 lauree nell’arco di pochi mesi. Un percorso di studi articolatissimo che non nasce dalla volontà di realizzare un record, ma per raggiungere quello che è lo scopo della sua vita di ricercatore: trovare un giorno risposte importanti per combattere e vincere le malattie degenerative come Sla, Parkinson e Alzheimer.