LUIGI CAROPPO
Cronaca

Ex Gkn, crisi senza fine. "La politica non abdichi, si torni al tavolo romano. E una legge salva operai”

Valerio Fabiani, consigliere speciale della Toscana e candidato dem a Firenze. "Dobbiamo imparare da questo dramma". E pensare a una "nuova Iri"

Valerio Fabiani, consigliere speciale della Toscana sul lavoro e candidato dem a Firenze

Valerio Fabiani, consigliere speciale della Toscana sul lavoro e candidato dem a Firenze

Firenze, 18 maggio 2024 – Gli operai ex Gkn tornano oggi in piazza. La vertenza è infinita. “Fanno bene, io sono con loro” dice Valerio Fabiani, esponente del Pd, consigliere speciale del governatore Giani per le crisi aziendali in Toscana e attuale candidato dem per il consiglio comunale di Firenze.

Fabiani, è il fallimento della politica e delle istituzioni?

"Non possiamo fallire, in gioco c’è il destino di 141 lavoratori ancora in forza in QF, che sono ancora senza stipendio e senza ammortizzatore sociale, per non parlare di tutti gli altri posti di lavoro che sono andati in fumo e poi il futuro di un sito industrialmente strategico che non può finire in stato di abbandono o esposto a speculazione”.

Prospettive?

"Il lavoro delle istituzioni non è finito, noi continuiamo a fare la nostra parte insieme alle altre istituzioni territoriali ma oggi serve, e sarebbe servito anche ieri, tutto il peso politico che solo il governo nazionale può assicurare. Da questo punto di vista avevo certamente apprezzato l’impegno in prima persona del ministro Urso all’ultimo tavolo ministeriale che si era infatti impegnato a contattare l’azienda al fine di convincerla a tornare al tavolo. Attendiamo ancora aggiornamenti in tal senso. É urgente che si riapra un confronto, rientrando nell’ambito del percorso delineato dalla legge 234, il cosiddetto decreto Orlando, che nel caso specifico è stato “ordinato” dal Tribunale del lavoro di Firenze recependo il ricorso della Fiom Cgil e rispetto al quale l’azienda ha scelto unilateralmente di sottrarsi”.

Quindi?

"Quella procedura potrebbe aiutarci ad agganciare un ammortizzatore sociale e al tempo stesso porre le basi per un processo di reindustrializzazione del sito”.

Gli operai chiedono che i candidati alle prossime elezioni ci mettano la faccia. Che gli dice?

"Preferisco una politica che parla con i fatti... L’urgenza è tornare al tavolo e trovare rapidamente una soluzione per i lavoratori, da candidato del Pd a Firenze mi auguro che l’iniziativa dei lavoratori ex Gkn apra un dibattito sul ruolo del pubblico rispetto ai processi industriali”.

E sul territorio che fare?

"A livello regionale vorremmo proporre una legge sulle crisi che raccolga il meglio delle buone pratiche scaturite dai tavoli di crisi. Chiamiamo a raccolta tutti i soggetti che hanno partecipato alla definizione di questi accordi. E in quest’ottica potremmo certamente anche interloquire con l’iniziativa dei lavoratori Gkn. Servono strumenti più incisivi che possono essere solo nazionali: io sono convinto per esempio che per intervenire con efficacia non sia scandaloso pensare ad una nuova Iri”.

Lei in campo per Firenze in nome del lavoro.

"Ho accettato la candidatura per mettere la mia esperienza in Regione al servizio di Firenze e dare voce a quella parte importante di città che vive ancora di lavoro. La manifattura e il terziario avanzato ad essa collegata è il nucleo essenziale di quella storia tutta toscana che consentiva al figlio dell’operaio di diventare dottore. C’è ancora una Firenze manifatturiera e industriale che, peraltro, costituisce parte significativa del Pil della città, che ci ha salvato nella stagione terribile della pandemia e che annovera eccellenze e una straordinaria capacità tecnologica. É una Firenze che naturalmente soffre. La politica non può essere sorda a questo richiamo, ed è per questo che appare surreale che questa Firenze non emerga quanto dovrebbe in questa campagna elettorale. Bene ha fatto Sara Funaro a partire dal lavoro, avanzando proposte concrete come quella del salario minimo e del piano casa. E' la politica del buon governo che riconosce il contesto e le sue evoluzioni cui fare fronte: è il momento in cui se si è nel campo progressista il primo pensiero della politica non può che essere rivolto a coloro che pur lavorando sono poveri e hanno difficoltà a sostenere i costi di un alloggio. Riequilibrare il quadro in loro favore deve essere non solo la bussola della nuova consigliatura, ma il progetto politico di chi voglia trasformare la società per garantire a tutti una vita dignitosa”.

Crisi industriali e riconversioni. In questi anni qualcosa è cambiato. La Bekaert di Figline è un esempio.

"La Bekaert è una vertenza finita male, e che tuttavia testimonia che l’impegno di istituzioni, sindacati non si è esaurito con i licenziamenti e la chiusura della trafileria ad opera della multinazionale belga ed oggi possiamo discutere di un progetto d riconversione di quell’area assolutamente interessante. Purtroppo nelle crisi si vince e si perde ma l’importante è lottare ed esserci sempre, soprattutto quando le cose non vanno bene. Gli esempi positivi per fortuna sono molti. Pensi che fra i tavoli ad oggi su 59 casi di crisi conclamate da noi seguiti dall’inizio della legislatura, si considerano risolti positivamente 39 casi, pari a circa 5000 lavoratrici e lavoratori complessivamente in organico o appartenenti all’indotto. È un lotta che facciamo spesso a mani nude, senza contare sul sostegno di strumenti efficaci, mi lasci dire che però la chiave di tutti i successi è sempre il gioco di squadra. Quando prevale il confronto e la collaborazione fra tutti i soggetti non di rado si possono trovare soluzioni anche insperate".