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Coronavirus Toscana, i dati di Google maps: -62% di presenze a lavoro, -85% in stazione

Lo studio dell'azienda californiana partendo dal suo conosciutissimo strumento di navigazione e geolocalizzazione

Gente in coda fuori da un supermercato

Firenze, 3 aprile 2020 - In Toscana si registra un -62% di presenze nei luoghi di lavoro e un -91% nei parchi pubblici. Mentre il 25% in più sta in casa. E' lo studio di google, realizzato attraverso Google Maps, la conosciutissima applicazione di navigazione e geolocalizzazione che ognuno di noi usa praticamente ogni giorno. Si tratta di dati che ovviamente non sono scientifici, ma che si basano solo su coloro che hanno attivato la localizzazione sul loro smartphone.

E' partendo da questa grande mole di informazioni che l'azienda californiana ha realizzato uno studio per praticamente tutti i Paesi del mondo, Italia compresa. Mostrando come sono cambiate le abitudini di tutti noi dopo l'inizio dell'emergenza coronavirus. Studio che adesso potrà essere utile per capire meglio quando e quanto un luogo sia più o meno affollato per evitarlo ed evitare così possibili occasioni di contagio. Google riferisce di mettersi per questo a disposizione della collettività e dei governi.

Google ha confrontato le geolocalizzazioni delle persone adesso e le ha rapportate con quelle pre-emergenza. Ha preso poi in esame sei macro aree: retail & recreation, ovvero parchi a tema, centri commerciali, ristoranti e bar; grocery & pharmacies (ovvero mercati rionali farmacie e parafarmacie); parks (ovvero parchi pubblici, parchi per cani e spiagge); transit stations (stazioni della metropolitana, stazioni dei treni); workplaces (ovvero luoghi di lavoro come fabbriche e uffici); e infine residential (ovvero case e residenze private). 

La Toscana non si discosta dalla media nazionale. Mostra in particolare un crollo per i luoghi di aggregazione come ristoranti e bar, con un netto -94%: un dato importante perché la regione, meta di turismo da tutto il mondo, chiudendo di fatto a causa del coronavirus ha interrotto quell'imponente flusso di visitatori nelle città d'arte. Si nota poi un -84% nella categoria dei mercati rionali e delle farmacie. E un -91% per parchi pubblici, spiagge e affini. 

Netto il calo del flusso dei pendolari: la sezione "stazioni" mostra infatti un -85%. Un dato che risente qui anche del calo del turismo: sono tanti infatti in tempi normali i visitatori che si spostano in treno tra Firenze e Pisa ad esempio. La categoria "luoghi di lavoro" mostra invece un -62%, con il calo deciso che è avvenuto a partire dal 9 marzo, quando di fatto è iniziato il lockdown. Si sta ovviamente più in casa: google ha notato un aumento del 25% delle presenze nella categoria "residential". 

Google specifica che i dati raccolti sono anonimi e rispettosi di ogni regola che riguarda la privacy. Il periodo pre-emergenza con cui i dati di oggi sono confrontati è quello tra il 3 gennaio e il 6 febbraio.