Livorno, 3 ottobre 2023 – Si fermano fino al 30 ottobre i pescherecci nel mar Tirreno. Un provvedimento che viene preso ormai da anni per allentare il prelievo con i sistemi a strascico così da consentire la riproduzione dei pesci. Una misura che quest’anno è stata accolta con qualche preoccupazione in più da Coldiretti Impresapesca Toscana perché oltre al momento difficile per la flotta con l’impennata del prezzo del gasolio - che negli ultimi tre mesi ha fatto registrare un incremento del 25% - a pesare sono le nuove linee della Commissione Ue con il divieto della pesca a strascico e restrizione delle aree di pesca con tagli fino al 30% di quelle attuali.
"Che dire poi dell’invasione del granchio blu, che sta danneggiando gravemente le attività di acquacoltura e la piccola pesca – segnala Coldiretti – con la presenza di questo nuovo predatore che ha ormai invaso tutte le coste?". Contro questa specie, fino a pochi mesi fa autoctona delle coste atlantiche del continente americano, il governo ha proposto di usare la pesca a strascico da sperimentare entro le tre miglia.
Ma gli ambientalisti e le opposizioni sono passati all’attacco. Parte Marco Simiani, capogruppo del Pd in Commissione Ambiente a Montecitorio: "Ancora una volta il governo butta via il bambino con l’acqua sporca. Invece di programmare un contrasto efficace alla proliferazione del granchio blu, come hanno fatto già altre nazioni europee utilizzando metodi ecosostenibili, vorrebbe adesso autorizzare la pesca a strascico vicino alle coste. Ripristinando quindi una procedura, vietata dall’Europa dal 2006, perché causa la distruzione dei fondali e della biodiversità marina in maniera spesso irreversibile". Poi, sui finanziamenti: "Ad agosto il Governo ha stanziato solo un milione di euro mentre la premier Meloni credeva di mettere tutto a tacere esaltando superficialmente le proprietà culinarie dei granchi. Oggi ha stanziato risorse maggiori, ancora insufficienti, sperando che siano i soli pescatori a risolvere il problema".
Parole di fuoco alle quali non è mancata l’immediata risposta del leghista Manfredi Potenti, membro della Commissione Ambiente al Senato: "Le polemiche contro il governo sollevate dal deputato del Pd Simiani sono sterili. Il governo ha anzi messo sul piatto, attraverso previsione nel decreto “Asset”, i primi tre milioni di euro per sostenere le imprese colpite dal granchio blu, dedicando queste risorse ai consorzi e alle aziende dei settori di acquacultura e della pesca che provvedono alla cattura e allo smaltimento. Il provvedimento passerà questa settimana dalla Camera e anche il collega Simiani ben potrà apprezzarne scopi e finalità. Il governo - ha aggiunto Potenti - stabilirà quindi con successivo decreto quali siano le aree colpite e quali le modalità per fare domanda di accesso ai fondi stanziati. È ovvio che nelle aree colpite e individuate dovranno essere adottate le diverse strategie di estirpazione della specie ritenute più efficaci".