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Arezzo, 1 marzo 2025 – Luigi Garlando è una delle firme più note della Gazzetta dello sport e un affermato scrittore per ragazzi.
La serie Gol! con le mitiche Cipolline protagoniste di tante partite e avventure, ha appassionato migliaia di ragazzi, così come Per questo mi chiamo Giovanni, il racconto della vita di Giovanni Falcone pensato per gli adolescenti e letto in tutte le scuole italiane.
Venerdì 28 febbraio 2025 Luigi Garlando è stato graditissimo ospite dell’I.C. Cesalpino di Arezzo per un attesissimo incontro con gli studenti delle classi seconde e terze della scuola media.
62 anni, milanese, Garlando ama il calcio da quand’era ragazzo.
Nella taverna della casa dove abita con la moglie e la figlia, conserva una sessantina di versioni della Divina Commedia in altrettante lingue.
Libri acquistati durante i numerosi viaggi compiuti in giro per il mondo a seguire finali di Champions, Olimpiadi e altri grandi eventi sportivi.
“Pochi libri cambiano la vita. Quando la cambiano è per sempre, si aprono porte che non si immaginavano, si entra e non si torna più indietro” ha tenuto a ricordare la Dirigente Scolastica dell’I.C. Cesalpino prof.ssa Sandra Guidelli.
“Ci sono libri fatti per essere usati e non soltanto letti. Perché ci trovi quel tono di voce, ti suggeriscono una metafora, perché ti insegnano a formulare una risposta. Sono Funzionali. Rari, proprio come Per questo mi chiamo Giovanni di Luigi Garlando” ha aggiunto visibilmente emozionata la prof.ssa Guidelli.
I ragazzi dell’I.C. Cesalpino non erano nati negli anni Novanta, gli anni simbolo della lotta alla mafia. Ma quel periodo è stato un importante momento storico della vita del nostro Paese.
Per i ragazzi della Cesalpino, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino rappresentano dei supereroi perché hanno combattuto e si sono sacrificati per restituire la libertà alla loro terra.
“In Falcone e Borsellino era così forte il senso del dovere per la missione che svolgevano che probabilmente erano immuni alla paura. Falcone aveva un bigliettino nel suo portafoglio con una frase di Kennedy che ricordava che un uomo deve fare ciò che è suo dovere, quali che siano le conseguenze personali, quali che siano gli ostacoli, i pericoli o le pressioni. Questa citazione, diventata il suo stile di vita, aveva disinnescato la paura, facendolo rimanere fedele alle istituzioni e pronto a combattere la mafia in nome della libertà” ha ricordato Luigi Garlando.
“Vivevano vite blindate ma entrambi amavano la vita. E in molte fotografie i loro sorrisi sono la testimonianza diretta del loro ideale profondo, fatto di giustizia e legalità, idee, una passione che dà un senso alla vita” ha aggiunto la prof.ssa Maria Grazia Mura coordinatrice del progetto assieme alla prof.ssa Melania Reggio.
Guardando a tutti i libri scritti da Garlando, si potrebbe avere l’idea di un insieme disordinato di personaggi: Che Guevara, Giovanni Falcone, Dante, Napoleone, il Papa.
In realtà c’è un filo rosso che lega fra loro figure così diverse.
È la coerenza, la passione con cui queste persone vivono il proprio ideale: può essere la giustizia, oppure, come per il Papa e per i cristiani, Dio.
È questo allora il motivo per cui in molte foto vediamo Falcone e Borsellino sorridere?
Hanno davvero trovato la passione per il proprio ideale?
“Hanno certamente trovato il senso di una vita così complicata, la lotta per la legalità che fa accettare anche una vita da reclusi” ha ricordato Luigi Garlando che è riuscito con empatia a trasmettere ai ragazzi il sospetto che la felicità autentica consista nel cercare quel senso profondo per la vita, non l’avere, il fare, l’apparire.
Per qualcuno può essere la sete di conoscenza, per i cristiani è la fede: una passione profonda, che sta in tutte le cose che fai durante la giornata.
“Sono veramente convinta che un libro crei quello che Foscolo chiamava la corrispondenza di amorosi sensi e noi abbiamo la fortuna di avere grandi scrittori come Garlando che aiutano i ragazzi a conoscere, amare e farsi ispirare da questi personaggi della storia” ha concluso entusiasta la prof.ssa Mariagrazia Mura.
È proprio vero.
Vivere con passione è il primo comandamento, solo così si vince quella noia in cui tanti ragazzi rischiano di cadere.
E leggere allontana la noia perché è cibo per la mente e tutto ciò che ha che fare con il cibo deve per forza essere buono.
“Leggere significa creare un piccolo giardino all’interno della nostra memoria. Ogni bel libro porta qualche elemento. Anno dopo anno, lettura dopo lettura, il giardino si trasforma in parco e, in questo parco, può capitare di incontrare qualcun altro. Leggendo Per questo mi chiamo Giovanni i nostri studenti hanno avuto il privilegio di incontrare un grande magistrato raccontato da un grande scrittore” ha concluso la Dirigente Scolastica Sandra Guidelli.
I ragazzi della Cesalpino hanno deciso di preparare alcuni originali regali per Luigi Garlando per ringraziarlo di aver accettato il loro invito.
Una T-Shirt griffata con il logo della Cesalpino e la foto di Garlando con scritto “Sei il nostro Campione”. Una simpatica tazza, sempre griffata con il logo della Cesalpino, con l’auspicio che al ritorno a casa la tazza possa rallegrare le colazioni di Garlando nel ricordo dell’incontro di Arezzo.
E ancora tantissimi colorati Caviardage, preparati dagli studenti, pagine tratte dai libri di Garlando sulle quali i ragazzi hanno lavorato di fantasia creando poesie piene di colori. Infine, non poteva mancare il gagliardetto ufficiale della Società Sportiva Arezzo!
“Gli uomini passano ma le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini” e l’incontro con Luigi Garlando ha regalato ai ragazzi della scuola media Cesalpino grandi emozioni.