Firenze, 12 luglio 2016 - Caro direttore, la visita in Israele del «futuro premier» Luigi Di Maio è stata contrassegnata subito da una gaffe, che si è lamentato per non essere stato ammesso a visitare la Striscia di Gaza. Mi pare che questi grillini siano dei dilettanti allo sbaraglio.
Oscar Triola, Firenze
Caro Triola, se i grillini siano o meno dilettanti allo sbaraglio lo vedremo nel tempo, certo è che quando per adesso abbiamo avuto occasione di vederli all’opera una grande impressione non l’hanno data. Al di là dei «vaffa» più volte e in più occasioni pronunciati (in quelli sono bravissimi) le esperienze amministrative in cui sono stati protagonisti non sono state brillanti, e neppure i primi passi delle figure «nazionali» più conosciute. La sindaca di Roma Virginia Raggi ha incassato una serie di brutte figure ancora prima di iniziare ufficialmente il mandato (alcune nomine revocate, altre sottoposte al direttorio interno, altre cassate dalla lotta tra correnti), e adesso Di Maio ha messo a segno questa ulteriore gaffe al confine tra Israele e Gaza. La politica estera è una cosa seria, specie quella mediorientale, i grillini non la possono affrontare come una crisi di quartiere.