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FESTA ARCOBALENO / Qui Grosseto. La poesia cantata che nasce dal cuore Il festival con le voci da tutto il mondo

A Pomonte gli artisti estemporanei dell’ottava rima / LANCIO DI PARACADUTISTI SU ALBINIA

Festa Arcobaleno

Grosseto, 19 giugno 2015 - NON SEMBRI strano, o addirittura impossibile, che Pomonte, il piccolo centro rurale nel comune di Scansano, sia nel mondo una delle località maremmane e toscane tra le più note. E’ proprio così, e questo è dimostrabile senza ombra di dubbio. Potenza della cultura e soprattutto della cultura contadina che appare lontana da quella «splendente» di Firenze, Roma o la stessa Siena, ma che ha una presa davvero straordinaria sulla gente, diciamo pure persone che a questa prima attività dell’uomo hanno pensato di dare continuità culturale. Di non fermarsi ad ammirare cupole, monumenti, musei soltanto, ma anche a quello che c’è dentro ognuno di noi e va avanti da millenni.

Pomonte, ed arriviamo al punto, grazie a Mauro Chechi, eccezionale portabandiera di una cultura qual è la nostra legata al territorio, all’amore, alla collaborazione naturale tra uomini che da sempre in campagna è stata un punto di riferimento, Pomonte dicevamo è la capitale di questo modo di sentire, di parlare, di cantare. E di improvvisare. E i grossetani devono essere fieri di questo, perché nelle ballate di Mauro Chechi, di Erino Rossi, Remo Martini, delle decine di poeti di casa nostra, sono rappresentati tutti.

Così come gli altri popoli fratelli si riconoscono nei versi dei cantastorie, dei poeti uruguagi, boliviani, cubani, maltesi, spagnoli, corsi, argentini che ormai a Pomonte sono legati da anni. E anche quest’anno, sono già iniziati i laboratori diretti da Mauro Chechi (chissà se un giorno riusciremo a fargli ottenere il massimo riconoscimento che la città di Grosseto dedica con orgoglio ad un maremmano che ha fatto conoscere nel mondo la nostra terra).

L’appuntamento è attesissimo. Tre giorni di preparazione con aspiranti poeti e studiosi della tradizione e della cultura popolare, e due giorni, domani e domenica di spettacolo, di improvvisazione, di poesia da ricordare, da conservare in una angolo del nostro cuore. A presentare la kermesse finale di domenica a Pomonte sarà uno degli appassionati di poesia estemporanea, Giancarlo Capecchi, giornalista che si è sempre speso molto per il folclore di casa nostra.

Poesia, improvvisazione, coinvolgimento emotivo, ma anche possibilità naturalmente di poter gustare a Pomonte, nell’area del festival, le specialità della nostra terra cucinate da massaie che, tanto per ribadire il concetto, nella tradizione contadina hanno un’importanza insostituibile. Chi non ricorda le «scottiglie» che venivano servite durante le trebbiature e che mettevano allegria anche a chi era stato tutto il giorno «alla lolla».

E Pomonte è anche la sede, dal 1998, della Lega italiana poesia estemporanea fondata da Mauro Chechi, Remo Martini ed Elino Rossi che ne è il presidente.