
François-Henri Pinault presidente del Gruppo Kering con la moglie Salma Hayek, attrice
FIRENZE
Resilienza e agilità . Salvaguardia della salute dei dipendenti e dei clienti e volontà di continuare a investire nelle maison del Gruppo Kering. Sono queste le priorità di Francois-Henri Pinault, presidente e ceo del gruppo del lusso francese che possiede marchi come Gucci, Saint-Laurent, Bottega Veneta, Balenciaga, Alexander McQueen, e altri. Prodotti, specie per la parte delle borse e delle scarpe, proprio in Toscana e nell’hinterland fiorentino. Prossimi investimenti della Kering a Scandicci con il grande insediamento di Saint Laurent che sarà ultimato nel 2022, e poi a Cerreto Guidi per Balenciaga con aperture per la formazione nel ’21 e per la produzione nel ’22.
«In un anno particolare come il 2020, Kering ha dimostrato grande resilienza e notevole agilità – dice Pinault – Le vendite hanno evidenziato un’incoraggiante ripresa nella seconda metà dell’anno. Stiamo emergendo da questa crisi più forti e ben posizionati".La cifra del giro di affari del gruppo è di oltre 13 miliardi di euro, con un – 17,5% rispetto ai quasi 16 del 2019. Inutile dire che tutto il mondo del fashion aspettava questi risultati di bilancio, specie per il marchio Gucci dopo il record del 2019 con vendite a 9,6 miliardi. Un exploit eccezionale, interrotto dal virus. Questo 2020, causa pandemia e blocco del turismo, il fatturato si attesta su 7,4 miliardi di euro, con un -22,7%. L’andamento Gucci nel 2020 ha segnato -23% nel primo trimestre, -45% nel secondo (in piena emergenza Covid 19), -9% nel terzo e -10% nel quarto, questi ultimi dati più confortanti per il ritorno della clientela cinese e americana in genere, mentre l’Europa fatica ancora. Nei primi mesi della pandemia molti stabilimenti Gucci sono stati chiusi o hanno parzialmente funzionato, provocando ritardi nella produzione e nelle consegne. Per Gucci, che quest’anno festeggerà il centenario, le vendite deI canale e-commerce sono cresciute del 70%. Il marchio presieduto da Marco Bizzarri, che ha come direttore creativo Alessandro Michele, vende per il 22% in Western Europe , in Asia Pacific per 44%, in North America per il 21%, in Giappone per il 7%.