
Francesco Guccini
Firenze, 11 giugno 2022 – “La musica non la sopporto più, proprio non la sopporto nella maniera più assoluta. Mia moglie ne ascolta tanto, è anche molto esperta di queste ultime tendenze: credo che sappia tutto sui Maneskin, se così si chiamano. Ogni tanto però mi capita di ascoltare rock and roll degli anni ' 50, mi piace moltissimo". Lo ha detto il cantautore e scrittore Francesco Guccini, 81 anni, ospite d'onore della seconda giornata del festival 'La città dei lettori' in corso a Villa Bardini a Firenze, dove è stato accolto da una standing ovation del pubblico.
Guccini ha presentato il suo nuovo romanzo ‘Tre cene (L’ultima invero è un pranzo)’ (Giunti): tre momenti di convivio e tre storie che raccontano il nostro paese, dai poveri anni trenta alla disillusa fine del Novecento, passando dalle speranze dei Settanta. “Non aspettatevi grandi avvenimenti dalle cose che andrò raccontando, fulminanti colpi di scena come agnizioni improvvise o finali drammatici o misteri iniziali che poi, a poco a poco, logicamente sgretolati dalle deduzioni di un abile investigatore, si dipanano e si mostrano in tutta la loro enigmatica chiarezza”. Così avverte Francesco Guccini, in apertura del primo dei tre racconti che compongono il libro. “È semplicemente la storia di una cena, e di alcuni amici; una storia di quelle quasi come le favole che ci raccontavano da piccoli, già sentita tante volte ma che amavamo ci raccontassero ancora e ancora, per il solo piacere di stare lì ad ascoltare”.
E così, accompagnati dalla sua voce, il lettore segue gli amici protagonisti in una notte d’inverno, mentre la neve cade, fino alla prima delle locande dove trascorreranno una notte di buon cibo e molto vino, di risate e un po’ d’amore; una di quelle notti in cui l’amicizia e la sazietà aiutano a non ascoltare i presagi della vita che corre. Questa prima cena ha luogo prima dell’ultima guerra nell’Appennino tra Bologna e Pistoia, la successiva ci racconta lo stesso mondo quarant’anni dopo, l’ultima – che non è invero una cena, bensì un pranzo di mezza estate che si protrae fino a un grande falò notturno – si svolge nel giorno di un’eclissi di sole. Dai poveri anni Trenta alla disillusa fine del Novecento, passando dalle speranze dei Settanta, nelle tre compagnie di amici che si avvicendano, nei loro scherzi, nelle loro sbronze, nei cibi che scelgono di mangiare ritroviamo il sapore del nostro passato e rileggiamo noi stessi con divertimento e malinconia. Francesco Guccini inanella tre storie che diventano una sola e dà vita a nuovi, memorabili, bizzarri eroi della sua epica del tempo perduto.
Guccini ha confessato davanti al pubblico anche i suoi problemi di salute. "Purtroppo mi son beccato la maculopatia bilaterale, in tutti e due gli occhi - ha rivelato il cantautore - Ci vedo a camminare ma fino a un certo punto e quindi non riesco più a leggere. Con il computer riesco a leggere, perchè ingrandisce le lettere e riesco anche a scrivere. Ma come mi manca la lettura di un libro! Ho gli audiolibri, ma non sono la stessa cosa. Non riesco neanche a leggere più il giornale e questo mi dà una grande sofferenza, perchè leggevo, leggevo, leggevo. La mia vera professione è quella di leggere dei libri”.
Maurizio Costanzo