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Cronaca

La pista della “guerra delle grucce” di Prato dietro il duplice omicidio a Roma

Secondo gli inquirenti potrebbe trattarsi di una vendetta nel medesimo contesto della criminalità cinese. L’uomo ucciso era stato uno dei principali imputato nell’inchiesta ‘China Truck’ del 2018 sull’attività di bande di trafficanti nel campo dell’abbigliamento legato alla logistica

La pista della “guerra delle grucce” di Prato dietro il duplice omicidio a Roma

Roma, 15 aprile 2025 – La guerra della criminalità organizzata cinese per il monopolio della logistica nel settore dell’abbigliamento, la cosiddetta “guerra delle grucce” di Prato, sarebbe il contesto del duplice omicidio avvenuto a Roma intorno alle 23 di lunedì 14 aprile. È quanto ipotizzano gli inquirenti pratesi.

Si chiamavano Zhang Dayong, 53 anni, e Gong Xiaoqing, 38 anni, i due cittadini cinesi uccisi sulla via Prenestina nella Capitale mentre tornavano a casa, seduti sulla stessa bicicletta. Secondo la ricostruzione degli investigatori, il killer li ha attesi davanti casa e li ha uccisi esplodendo sei colpi di pistola, due dei quali hanno raggiunto entrambe le vittime alla testa. 

Il duplice omicidio potrebbe essere una vendetta scaturita nel medesimo contesto della criminalità cinese in Italia, dove l'escalation potrebbe dimostrare che starebbero saltando assetti consolidati da decenni. Le due vittime, secondo quanto si ricostruisce, erano legate al contesto della lotta tra 'cartelli' che a questo punto è combattuta a viso aperto in tutta Europa muovendo dal distretto tessile di Prato che ne è epicentro.

In particolare l'uomo ucciso, soprannominato Asheng, era stato uno dei principali imputati nell'inchiesta 'China Truck' del 2018, coordinato dai magistrati della Dda di Firenze, sull'attività di bande di trafficanti cinesi soprattutto nel campo dell'abbigliamento legato alla logistica a Prato.

L'inchiesta svelò la presenza nella città toscana di figure apicali, per tutta Europa, della mafia cinese, collegate alla madrepatria. Infine viene ricordato che Zhang Dayong era uno dei più stretti collaboratori di una figura centrale in queste indagini toscane sulle faide criminali cinesi, ossia il boss Zhang Naizhong, considerato al vertice dell'organizzazione che adesso, dal 2024, appare sotto attacco.

Negli ultimi mesi c'è stata una escalation criminale a Prato con violenze, aggressioni con tentati omicidi, attentati incendiari ad aziende in Toscana e anche a Madrid e Parigi. Tra le complicazioni, c'è il ricostruire gli schieramenti che si stanno fronteggiando.