Pier Francesco De Robertis
Cronaca

Vietato dire ‘guerra’

Il direttore della "Nazione" risponde ai lettori

Pierfrancesco De Robertis

Pierfrancesco De Robertis

Firenze, 14 agosto 2016 - CARO DIRETTORE, si parla molto dell’invio di nostri militari in Libia, anzi del fatto che qualcuno dei nostri soldati già operi nel territorio libico. Non capisco perché ce ne dobbiamo vergognare, e soprattutto perché tante remore a usare chiaramente la parola guerra. Manlio Podio  

CARO PODIO, purtroppo siamo seduti sopra la melassa del politicamente corretto, per cui la parola guerra ci fa paura. In realtà in Libia si sta combattendo una guerra cui credo sia giusto e doveroso dare il nostro contributo senza troppi infingimenti, il primo dei quali deve essere usare le parole giuste. Guerra ey una di queste. Il mondo è infatti pieno di anime belle che pensano che la pace venga al cielo, salvo che qualcuno vada al posto loro a fare il lavoro sporto di contrapporsi ai terroristi tagliagole che abbiamo alle porte di casa. Se non reagiamo tra poco ci troveremo il Califfo a San Pietro, e allora si che dovremo fare la guerra. Salvo anche in quel caso chiamarla «difesa della situazione di pace in pericolo».