LUIGI CAROPPO
Cronaca

I 5 Stelle di lotta: “Non saremo al traino del Pd. Rifiuti, è il caos”

Irene Galletti traccia la strategia del Movimento. E boccia la holding dei servizi pubblici e Giani

Irene Galletti, consigliere regionale del M5S

Irene Galletti, consigliere regionale del M5S

Firenze, 27 settembre 2023 – Irene Galletti, capogruppo regionale nell'assemblea toscana, il Pd in maniera esplicita ha detto che il suo M 5Stelle è un interlocutore importante su battaglie comuni come il lavoro precario e la sanità pubblica. C'è reciprocità?

“Le posizioni del Movimento sul lavoro povero e precario sono chiare da sempre: rivendichiamo con orgoglio come nostro il primo disegno di legge sul salario minimo, solo adesso rilanciato da tutti i partiti del centrosinistra. Sulla sanità siamo da sempre altrettanto netti: pubblica, universale, gratuita con tutto ciò che ne consegue. Peccato che il Pd in Toscana negli ultimi due decenni si è vantato delle sue “razionalizzazioni”, cioè tagli lineari e massicci soprattutto a quella sanità territoriale che ora dichiarano di voler proteggere. Le basi di partenza sono già molto distanti, se poi aggiungiamo aeroporti, finanziarizzazione dei servizi pubblici locali, piano rifiuti e ambiente le distanze aumentano”.

Il Pd vuole unire e vincere le elezioni amministrative prossime. L'alleanza giallo/rossa si può fare su solide basi di temi condivisi sui territori toscani?

“Se il Pd l’unità per non perdere, prescindendo dagli interessi reali delle comunità e dagli aspetti programmatici, parte già con il piede sbagliato. Gli accordi di convenienza non fanno parte del nostro dna, mentre se si intende cercare un dialogo sincero nel quale i dem siano disposti a mettere in discussione dalla A alla Z ogni singolo punto della proposta amministrativa, allora si può provare a dialogare. Il Pd toscano dimostra ancora molta confusione sulla propria identità di partito, e l’influsso di Schlein e Fossi è quasi impercettibile. Nessuno poi si sognerebbe un campo largo che includa Italia Viva o altre forze ultraliberiste più legate alla finanza speculative che all’interesse della popolazione: nostri valori e idee di fondo di stampo sociale, progressista ed ecologista non sono negoziabili, per questo siamo aperti a partner politici solo se condividono la stessa base di partenza. Se il Pd ritiene di poter condividere quelli che per noi sono punti fermi, sediamoci ad un tavolo e parliamone. Ad oggi non mi pare ci siano state aperture in tal senso”.

L'esperienza di Pisa dove si è messo alla prova un primo laboratorio di sinergie cosa ha insegnato?

“Il laboratorio di Pisa ha evidenziato molti limiti, che non è stato possibile compensare neppure con il valore indiscusso portato dal candidato sindaco Paolo Martinelli. Se dovessi pensare a un modello piuttosto direi Campi Bisenzio, dove un gruppo coeso e a chiara matrice progressista ha avuto successo, ma in realtà ogni caso è a sé. Un punto però è comune a tutte le esperienze: laddove il Movimento si pone in maniera subalterna anziché proporsi come forza in grado di governare e di aggregare forze del civismo, perde credibilità”.

La segreteria toscana di Fossi è spostata a sinistra. Le piace?

“Riconosco che Fossi abbia un compito tutt'altro che facile, e apprezzo sicuramente i tentativi di riportare il partito su binari più consoni alla tradizione da cui proviene, ma per noi contano i fatti. A oggi non vedo nulla di cambiato: il caos scoppiato per il piano rifiuti in Commissione, i tira e molla sulla multiutility e l’imbarazzante guerra interna sulla base militare al Cisam sono solo gli ultimi, emblematici episodi di un partito che guida una Regione, ma al contempo è senza una direzione tracciata. Il Pd da anni non ha una linea chiara, e quando ce l’ha coincide spesso paurosamente con quella del centrodestra, in balia di quelle stesse contraddizioni che lo hanno caratterizzato come interlocutore non più credibile, almeno in Toscana. Se le cose cambieranno, ripeto, noi ci siamo, ma ripeto ancora: su valori e punti chiave nessuna negoziazione al ribasso”.

È arrivata una riflessione sulla strategia della Multiutility con la sospensione della strada della Borsa. Condivide?

“Meglio tardi che mai: apprezziamo che ci sia stato almeno lo stop ma non ci facciamo nessuna illusione e riteniamo anzi che si tratti di una strategia politica per tranquillizzare gli elettori in vista delle prossime elezioni europee ed amministrative. C'è una certa timidezza in questa presunta retromarcia, che fa dubitare della solidità delle intenzioni. Per questo lo chiedo nuovamente: qual è la posizione del Pd riguardo i servizi pubblici locali? E’ favorevole o contrario alla finanziarizzazione degli stessi?”

Con la giunta Giani? Lei ha contestato molte scelte del governatore nonostante i suoi inviti a convergere su alcuni temi.

“C'è una distanza siderale tra la linea politica di Giani e la nostra, e anche quella della segreteria toscana di Fossi sembra essere molto distante dallo stile di governo del Presidente di Regione. Gli inviti a convergere finora sono rimasti un esercizio di vuota retorica, poiché vengono richiesti senza una discussione aperta. Servono semplicemente a creare un alibi politico. Se Giani vuole convergenza sui temi deve sedersi ad un tavolo con noi e discuterne apertamente, e questo fino ad ora non è mai stato fatto”.

Piano economia circolare. Illusioni o concretezza?

“Pure illusioni. Il Piano elaborato dalla Giunta ha seri problemi economici e strutturali, al punto che non convince neppure gli stessi consiglieri dem in maggioranza. Fa piacere sapere che le nostre perplessità, seppur tardivamente, sono state finalmente recepite. La modalità con cui è stato proposto il bando non copre omogeneamente tutti i territori, al punto che si hanno proposte specifici impianti di trattamento rifiuti in zone già coperte. Altre, per lo più nella piana fiorentina, rimangono scoperte. Quindi quei rifiuti che fine faranno? In poche parole questo piano mette in luce le difficoltà vissute dalla Giunta regionale nella pianificazione. Anche sul tema rifiuti, in Toscana, si naviga a vista e delegando ai tecnici scelte che spettano alla politica”.

Aeroporto fiorentino, è partita la fase delle nuove osservazioni. Lo sviluppo voluto da Toscana aeroporti e da Giani non le piace?

“Lo sviluppo dell’aeroporto di Peretola è un progetto che non trova requie perché parte da presupposti sbagliati: c’è una volontà politica che vuole a tutti i costi accentrare gli investimenti sulla piana fiorentina, senza prendere atto del carico urbanistico e ambientale che questo comporterà. In decenni di dibattito sono emerse tutte le problematiche che fanno capire chiaramente che l’espansione di Peretola non è opportuna. Giani potrebbe semplicemente prendere atto che solo il Galilei di Pisa ha gli spazi per garantire un’ulteriore crescita. Quello che va fatto è creare un collegamento ferroviario rapido tra Pisa e Firenze, che metta davvero gli scali aeroportuali toscani in rete: c’è una nostra mozione approvata dal Consiglio Regionale - con voto favorevole del PD - che chiede un Masterplan per realizzare l’opera, perché Giani non procede nella direzione che gli ha indicato la maggioranza che lo sostiene?”

E sul no fermo al Cpr è d'accordo?

“Siamo sempre stati contrari ai Centri di Permanenza per il Rimpatrio: non risolvono il problema, ma ne creano di nuovi e più odiosi. Per quanto riguarda gli individui irregolari che commettono reati, riteniamo che debbano essere rimpatriati, ma attraverso strumenti che garantiscano la dignità umana e in conformità con accordi e sforzi condivisi con l'Unione Europea. I Cpr, dopo i "blocchi navali" inattuabili, sembrano essere il nuovo alibi del governo Meloni, che sta chiaramente incontrando difficoltà nel gestire i flussi migratori. Sono lieto che, alla fine, anche Giani abbia cambiato opinione, esprimendo la propria contrarietà. Inizialmente, non era così”.

A Firenze e Prato il M 5 Stelle vede spiragli per allearsi con questo nuovo Pd o correrete da soli? Ci sono le condizioni per avviare quanto meno un dialogo costruttivo?

“Vale quanto già detto in precedenza: noi abbiamo un programma chiaro, basato sull’ascolto ed il coinvolgimento di comitati, associazioni e sindacati, e lavoriamo su quello. Per tornare nel concreto, sui punti che già ho elencato non siamo disposti a scendere a compromessi. Sulla base di essi cercheremo di costruire alleanze, senza nessuna preclusione verso tutte quelle forze che condividano le nostre idee”.