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I gioielli dell’archeologia toscana: "Ercole ripaga tutta la nostra fatica" Montaione, un tesoro da valorizzare

Il sindaco Pomponi: "Riportare alla luce quella statuetta romana è stata un’emozione grandissima. E vorremmo cavalcare quest’onda non soltanto in termini turistici, ma anche educativi e culturali".

La statuetta di Ercole di età romana trovata l’anno scorso durante la campagna di scavo a Montaione In basso: il sindaco Paolo Pomponi

La statuetta di Ercole di età romana trovata l’anno scorso durante la campagna di scavo a Montaione In basso: il sindaco Paolo Pomponi

di Francesca Cavini

MONTAIONE (Firenze)

Chissà se addormentate sotto il tempo e la terra ci sono anche le altre statue sorelle. Chissà se gli scavi che riprenderanno la prossima estate nel sito a Sant’Antonio, vicino a Poggio all’Aglione, restituiranno una o più delle 11 fatiche di Ercole che si suppone accompagnassero quella già ritrovata. Chissà se il sito della villa di epoca romana dove il Comune di Montaione investe da dieci anni risorse ed energie regalerà nuovi, meravigliosi tesori del passato. Quello che è certo è che le aspettative della comunità montaionese relative alla piccola scultura del III secolo rappresentante Ercole in una delle sue fatiche, rinvenuta lo scorso luglio ed emblema dell’ultima edizione del Salone dell’Archeologia e del Turismo a Firenze, sono molto alte. Il sindaco di Montaione, Paolo Pomponi, non ha dubbi.

"La nostra speranza? E’di trovarne altre, magari tutte e undici".

Quando è avvenuto il ritrovamento?

"Nel corso dell’ultimo Summer Camp, a luglio 2024. Gli scavi sono organizzati grazie all’aiuto imprescindibile dei volontari dell’Associazione Archeologica della Valdelsa Fiorentina e in collaborazione col Dipartimento Sagas dell’Università di Firenze, coadiuvati dagli studenti stranieri dell’Istituto Irlab iscritti alla Summer school associata allo scavo. E’ stato uno studente americano a ritrovare i pezzi della statua di Ercole".

Cosa è successo?

"E’ stata una grande emozione, perché per lo più erano stati scoperti muri perimetrali o monete, ma trovare la statua è stata una soddisfazione immensa. Il sogno di ogni archeologo o aspirante tale".

E’ stato il ritrovamento più importante finora?

"Nel 2023 è stato trovato un ghirario, un manufatto in terracotta che serviva ai romani per allevare i ghiri, molto importante".

La statua di Ercole tornerà presto a Montaione?

"Dovrebbe tornare ad aprile, in tempo per essere esposta per la festa del Santissimo Crocifisso, il 3 maggio".

Dove la esporrete?

"La metteremo nella sezione archeologica del nostro Museo civico, che è fatto per la maggior parte di oggetti trovati negli scavi romani. Esporremo anche il ghirario non appena sarà finito il restauro: è un manufatto fragile, a differenza della statua di Ercole che è di marmo e sebbene ritrovata in tre parti e priva della testa è stato possibile ricomporla e restaurarla a tempo di record".

A parte diventare il pezzo di punta del Museo civico, cosa rappresenta o può rappresentare la statua di Ercole per Montaione?

"Stiamo studiando un programma preciso, con iniziative dedicate. Ercole può diventare un simbolo di Montaione. Vogliamo valorizzarlo e promuovere la conoscenza di questa opera. Non c’è solo un interesse di natura economica, ma anche educativa".

In che modo?

"Vogliamo portare i ragazzi delle scuole agli scavi per far capire cosa significano. Il sito di scavi è un impianto termale di epoca romana su una collina che domina Montaione e che era lì quando il paese nemmeno esisteva. Un luogo precursore della Montaione di oggi, un posto che già i romani avevano identificato come luogo di benessere e cura della persona immerso nel verde. Un legame affascinante fra la nostra vocazione turistica di benessere e quello che è stato ai tempi dei romani. La statua di Ercole potrebbe esserne il simbolo".

Quanto ‘vale’ questa scoperta per Montaione?

"Non sono le 21 statue di San Casciano dei Bagni, ma è una scoperta importante, la più importante in Toscana almeno nel 2024. La più importante, finora, per Montaione. Siamo molto contenti e vogliamo cavalcare quest’onda in termini turistici sì, ma anche educativi e culturali".

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