
I promessi sposi
Firenze, 24 aprile 2022 – Era il 24 aprile 1821 quando Alessandro Manzoni iniziò la stesura di ‘Fermo e Lucia’. Dopo i primi due mesi, in cui scisse l’introduzione e i primi due capitoli, si dedicò alla stesura dell’Adelchi e del Cinque Maggio. L’anno dopo, nel 1822, sempre in aprile, riprese il romanzo che terminerà di scrivere il 17 settembre 1823.
Lo intitolerà solo poi ‘I promessi sposi’, opera che verrà pubblicata per la prima volta tra il 1825 e il 1827, e nella versione definitiva tra il 1840 e il 1842. L’adesione di Manzoni al Romanticismo fu scandita da una serie di scritti etico religiosi, storici ed estetico letterari. Tutti basati su una poetica fondata sulla tecnica narrativa del ‘vero storico’ e sull’impegno morale, su una concezione provvidenziale della storia, sulla convinzione che la lingua dello scrittore debba essere popolare e nazionale. Da qui la scelta del fiorentino parlato, considerata la ’vera’ lingua italiana perché da sempre al centro della cultura.
A tali linee teoriche corrispose il suo percorso di intellettuale, dalla poetica ‘sliricata’ degli ‘Inni sacri’ e delle odi come ‘Il cinque maggio’, all’interpretazione storica e psicologia di tragedie come ‘Il Conte di Carmagnola’ e l’Adelchi. Fino al suo romanzo capolavoro ‘I promessi sposi’, ritenuta una delle massime opere della letteratura italiana e la più rappresentativa del Romanticismo, passato attraverso tre stesure e due edizioni. In queste pagine si fondono le ragioni ideologiche e artistiche di Manzoni: la pietà degli umili, per la prima volta protagonisti di una grande opera letteraria; l’approccio storico, il sentimento religioso e il senso acuto e spesso ironico dei limiti della condizione umana.
Nasce oggi
Giovanni Vailati nato il 24 aprile 1863 a Crema. È stato filoso, storico e matematico. Ha scritto: “Ogni errore ci mostra una via da evitare, ma non ogni nuova scoperta ci indica una via da seguire”.
Maurizio Costanzo