REDAZIONE CRONACA

Il 25 luglio 1956 affonda l’Andrea Doria. La nave più bella del mondo

In quella che è passata alla storia come una delle più grandi tragedie del mare morirono 51 persone, di cui 42 nel sonno, con la terrificante rapidità delle catastrofi marine

L'Andrea Doria (foto Ansa)

Firenze, 25 luglio 2022 – Un autentico gioiello del mare, ritenuto inaffondabile come il Titanic. Era l’Andrea Doria, considerata all’epoca la nave più bella del mondo. La sua favola triste si concluse il 25 luglio 1956 , in quella che è passata alla storia come una delle più grandi tragedie del mare.

Il transatlantico era un fiore all’occhiello dell’italian style, una sorta di grattacielo viaggiante con ben 700 cabine distribuite su undici livelli. Viaggiavano a bordo 1.706 persone. Fu speronato nella nebbia dal piroscafo battente bandiera svedese ‘Stockholm’ alle 23, le 4,30 ora italiana, a largo delle coste di New York. Morirono 51 persone, di cui 42 nel sonno, con la terrificante rapidità delle catastrofi marine. Tutte le altre vennero salvate durante le quasi 12 ore intercorse tra l’impatto e l’affondamento, con la nave che intanto si era pericolosamente inclinata su un fianco.

I supersiti hanno raccontato quei momenti convulsi, della gente che pregava o gridava, credendo fosse stata una mina. C’era chi era rimasto in cabina e tardava a raggiungere i familiari, e chi, mentre la nave si inclinava sempre di più, urlava disperato: “Faremo la fine del Titanic”. La fine dell’incubo avvenne quando furono finalmente calate le scialuppe e giunsero i soccorsi.

Il capitano Piero Calamai, rimasto da solo a bordo della sua nave, era determinato ad andare a fondo con lei. L’equipaggio decise allora di risalire a bordo dell’Andrea Doria, pronto a morire insieme al proprio Capitano. Fu proprio quell’eroico gesto che lo convinse e costrinse, alla fine, ad abbandonare il transatlantico al suo destino ormai inevitabile. Oggi l’Andrea Doria giace a 75 metri di profondità nell’oceano Atlantico, alle porte di New York. Contrariamente al comandante dello Stockholm, il Capitano Calamai non comandò mai più una nave, per il resto dei suoi giorni accompagnato dal rimorso delle vittime di quel naufragio, morte a bordo della sua nave bellissima e sfortunata.

 

Nasce oggi

 

San Giuseppe Moscati nato il 25 luglio 1880 a Benevento. È stato un grande medico e accademico, tra i più noti a Napoli agli inizi del Novecento. Nella sua vita coniugò scienza e fede, era definito “il medico dei poveri” e Giovanni Paolo II lo canonizzò nel 1987. Ha scritto: “Ama la verità; mostrati qual sei, senza infingimenti, senza paure e senza riguardi. E se la verità ti costa persecuzione, e tu accettala; e se il tormento, e tu sopportalo. E se per la verità dovessi sacrificare te stesso e la tua vita, e tu sii forte nel sacrificio”. 

 

Maurizio Costanzo