REDAZIONE CRONACA

Il 31 luglio 1944 la misteriosa morte di Antoine, scomparso come il Piccolo Principe

Antoine de Saint-Exupéry partì scomparendo nel suo mistero come il protagonista del suo capolavoro e il corpo non venne mai più ritrovato

Antoine de Saint-Exupéry, autore del Piccolo Principe

Firenze, 31 luglio 2022 - L’autore de ‘Il Piccolo principe’, Antoine de Saint-Exupéry, di professione era in realtà un aviatore. E certo non poteva immaginare che il suo libro sarebbe diventato il più tradotto al mondo dopo la Bibbia e una delle opere più amate di tutti i tempi.

Ebbe un primo incidente nel 1935, ma fortunatamente si salvò. Era il 30 dicembre quando precipitò in mezzo al deserto della Libia:  patì la fame e la sete, e fu salvato quando oramai era allo stremo da una carovana di nomadi. Si narra che proprio nella solitudine di quel deserto incontrò per davvero il Piccolo Principe. “Si è soli nel deserto” gli farà dire. “Si è soli anche con gli uomini” rispose il serpente.  Ritornato a casa, prese carta e penna e iniziò a scrivere il suo capolavoro per certi versi autobiografico: lo terminò nel 1942, e il 6 aprile del 1943 una casa editrice newyorkese lo pubblicò

Un secondo incidente gli fu fatale: due anni dopo la pubblicazione della favola che lo avrebbe reso immortale, precipitò col suo aereo. Era il 31 luglio 1944 e la sua morte per lungo tempo rimase avvolta nel mistero. Era partito per una missione aerea sul finire della Seconda Guerra Mondiale, e quel triste giorno il suo aeroplano scomparve nel cielo mentre sorvolava le coste marsigliesi. Del suo velivolo non venne rinvenuta alcuna traccia: scomparve proprio come fece il Piccolo Principe e come a un amico aveva confessato di voler fare. Tra le varie ipotesi, si pensò allora al suicidio e non venne esclusa nemmeno la pista di un sabotaggio al motore. A infittire la sua fine misteriosa il biglietto che venne rinvenuto sulla sua scrivania in cui scrisse: “Se verrò abbattuto non avrò nulla da rimpiangere. Ero nato per essere un giardiniere”.

Solo nel 1998 si ebbe una svolta nelle indagini, quando un pescatore di Marsiglia tirando su le reti si accorse di aver pescato un bracciale con un nome preciso impresso nell’argento: era quello di Antoine de Saint-Exupery . Passano altri anni: nel 2004, al largo dell’Ille de Riou, a oltre sessanta metri di profondità, vennero trovati da un sub i resti del suo aereo. Passano quattro anni ancora: nel 2008, cinque anni prima di morire, il pilota Horst Ripper, che all’epoca aveva 25 anni, dopo aver tenuto il segreto a lungo, confessò: “Non avrei mai sparato se avessi saputo chi era il pilota di quell’aereo, fino all’ultimo ho sperato non fosse lui”. De Saint-Exupery aveva 44 anni e il suo corpo non venne mai più ritrovato.

La sua memoria immortale vive nel libro del bambino che guarda con il cuore, diario di un viaggio interiore che parla a tutti e punta a far emergere il lato più innocente e sognatore di chi legge, invitandolo a riappropriarsi dello sguardo dolce, ingenuo e meravigliato del fanciullo che è in noi, a riconoscere ‘l’essenziale invisibile agli occhi’, ed estirpare i ‘baobab’ che minacciano la nostra vita. Pagine che diventano fonte di ispirazione per una miniera di insegnamenti e valori: prendersi il proprio tempo per vivere, cercare di vedere oltre l’apparenza, coltivare l’amicizia come una delle cose più preziose della vita, godere della bellezza, prendersi cura dell’amore, non perdere mai la speranza.

Il suo capolavoro tiene conto della vita reale dell’autore. De Saint-Exupéry era infatti un uomo che, da pilota, condusse una vita avventurosa e per certi versi solitaria, adatta alla contemplazione. Nel deserto che altro non è che la solitudine interiore, Antoine e Il Piccolo Principe sono la stessa persona, quasi un’unica cosa, e quando si trovano in difficoltà fanno appello l’uno all’altro, imparando l’uno dall’altro. Scrisse: “Un giorno ho visto il sole tramontare quarantatrè volte. Sai, quando si è molto tristi si amano i tramonti”. Il giorno delle quarantatrè volte eri tanto triste? Ma il piccolo principe non rispose”.

Antoine de Saint-Exupery era un uomo dall’aspetto forte ma interiormente fragile, sopraffatto dalle prove della vita, che proprio come il suo Piccolo Principe desiderava solo tornare a casa, dove lo aspettava non una rosa ma la donna amata. Ma anche questo aveva previsto quando scrisse: “Non so dove vanno le persone quando scompaiono. Ma so dove restano”

 

Nasce oggi

 

Primo Levi nato il 31 luglio 1919 a Torino. Intellettuale e scrittore, sopravvissuto ad Auschwitz e testimone dell’Olocausto, è stato autore di romanzi, memorie, saggi e poesie. Il suo libro più famoso è ‘Se questo è un uomo’. Ha scritto: “Tutti coloro che dimenticano il loro passato sono condannati a riviverlo”.

 

Maurizio Costanzo