Arezzo, 23 febbraio 2025 – «Il comitato Resistenza Pastorale esprime piena e massima solidarietà al Comitato Emergenza lupo – Arezzo per quanto detto in consiglio comunale ad Arezzo il 20 febbraio 2025 dal consigliere Giorgetti e dall’assessora Carlettini
Il Comitato Resistenza Pastorale esprime la propria piena solidarietà al Comitato Emergenza Lupo
Arezzo in seguito agli attacchi infondati e alle dichiarazioni fuorvianti rilasciate dal Consigliere
Comunale Vittorio Giorgetti e dall’Assessore alle Politiche per gli Animali, Giovanna Carlettini,
durante la seduta del Consiglio Comunale di Arezzo del 20 febbraio 2025.
Ci teniamo a confermare e ribadire che il Comitato Emergenza Lupo non ha mai chiesto né
giustificato abbattimenti indiscriminati di lupi, ma ha sempre promosso un intervento responsabile e
sostenibile per affrontare la crescente emergenza legata alla predazione da parte dei lupi, in un
contesto che coinvolge la sicurezza dei cittadini e la tutela degli allevatori. Le recenti dichiarazioni
del Consigliere Giorgetti, che accusa il Comitato di promuovere azioni violente contro i lupi, sono
infondate e completamente prive di prove.
Ci preme sottolineare, innanzitutto, che se è vero che la gestione della fauna selvatica è di competenza
regionale, ciò non solleva il Comune di Arezzo dal dovere di segnalare tempestivamente e con
veridicità le problematiche presenti nel proprio territorio. L’Amministrazione Comunale dovrebbe
avere la responsabilità di collaborare con le istituzioni regionali e nazionali, portando alla luce i dati
concreti e verificabili della situazione, senza minimizzare la gravità del fenomeno. Negare l’esistenza
di una reale emergenza non solo è irresponsabile, ma impedisce di adottare tempestivamente soluzioni
adeguate.
È altrettanto importante ricordare che l’Assessore Carlettini ha erroneamente affermato che nel nostro
territorio nazionale non si sono verificati attacchi da parte dei lupi all’uomo, con forse un caso da
verificare. Ci teniamo quindi, ad informare l’Assessore che la sua dichiarazione non corrisponde alla
realtà, visto che numerosi episodi, documentati anche da ISPRA, si sono verificati proprio negli ultimi
anni. Tra questi, il caso di Vasto nel 2023, in cui una bambina è stata attaccata da una lupa italica al
100% (conferma di ISPRA su test del dna), e come lo stesso esemplare ha poi aggredito altre 13
persone nello stesso anno e territorio. È inoltre notizia del 20 febbraio 2025 che ISPRA ha confermato,
tramite analisi del DNA, che anche il canide responsabile degli attacchi a una bambina e a un turista
lucano nell’estate del 2024 a Casalbordino (Chieti) era, senza alcun dubbio, un lupo appenninico.
Senza dimenticare il recente attacco ai danni di un ciclista nelle campagne di Cortona (Arezzo) e di
molti altri verificatisi nel territorio nazionale negli ultimi due anni.
Un episodio emblematico poi, che riguarda l’emergenza lupo negli allevamenti e che non può essere
dimenticato, è quello del 6 marzo 2024, quando una pecora è stata aggredita da un lupo nelle
campagne di Ponticino (AR) in pieno giorno. L’animale è stato poi portato in Piazza Guido Monaco,
ad Arezzo, dal suo allevatore Matteo Contena come simbolo della crescente preoccupazione degli
allevatori. Questo caso specifico è solo uno dei tanti esempi di predazioni che si sono verificati sul
territorio aretino e che non possono più essere sottovalutati. Dopo di questo, se ne sono verificati
numerosi altri nel territorio ai danni degli allevamenti. A dimostrare che anche a livello zootecnico
quella del lupo è una vera e propria emergenza, parola tanto discussa e temuta dall’assessore e dal
consigliere.
Ribadiamo con forza che la gestione della fauna selvatica, sebbene di competenza regionale, deve
essere affrontata con la massima serietà anche a livello locale. Il Comune di Arezzo ha il dovere di
segnalare accuratamente le problematiche che affliggono il proprio territorio, in collaborazione con
le altre istituzioni, e di adottare un approccio concreto e responsabile. Minimizzare la portata
dell'emergenza e accusare i comitati che se ne occupano gratuitamente al posto delle istituzioni, come
è stato fatto nell’ultimo Consiglio Comunale, è un atteggiamento che danneggia non solo gli allevatori
e i cittadini, ma anche la stessa fauna, che dovrebbe essere protetta in modo equilibrato.
La presenza crescente di lupi in zone abitate e la continua predazione a danno degli animali domestici
e da allevamento è un fenomeno che non può essere ignorato, né tantomeno minimizzato o denigrato,
come è stato fatto dall’Assessore e dal Consigliere. L’emergenza riguarda la sicurezza pubblica, la
protezione del patrimonio zootecnico e la salute degli animali, con potenziali rischi legati alla
diffusione di malattie e parassiti. L’inerzia delle istituzioni locali non solo mette a rischio la sicurezza
dei cittadini, ma rallenta il processo di intervento e prevenzione che sarebbe invece fondamentale.
Il Comune di Arezzo non può esimersi dal suo dovere di affrontare questa problematica con la dovuta
serietà. È fondamentale che l'Amministrazione si faccia portavoce delle reali problematiche del
territorio, collabori attivamente con le istituzioni regionali e nazionali e con i comitati che sono lì per
essere un punto di riferimento per le istituzioni, e che non devono essere denigrati da chi con noi
dovrebbe seriamente lavorare. Inoltre, deve adottare misure concrete per garantire la sicurezza e il
benessere della comunità. Continuare a minimizzare la situazione non farà altro che aggravare il
problema, con gravi conseguenze per tutti.
Ricordiamo anche che lo scorso 13 febbraio 2025 il Prefetto di Arezzo, dott. Clemente Di Nuzzo, ha
avviato un tavolo permanente in prefettura e un dialogo costruttivo con noi e con le istituzioni
competenti (il Comune di Arezzo non è stato invitato dal Prefetto a questo tavolo) per tentare di
trovare una soluzione concreta. I Comitati Resistenza Pastorale ed Emergenza Lupo sono stati
incaricati dallo stesso Prefetto di redigere dossier sulle predazioni e sugli avvistamenti dei lupi a
livello zootecnico e cittadino, con l’obiettivo di collaborare con le istituzioni competenti, tra cui la
Regione e la Task Force Lupo. Questo sottolinea come, agli occhi del Prefetto, i nostri comitati non
siano un fenomeno folkloristico, ma una reale risorsa di collaborazione e un ponte tra cittadinanza,
allevatori e istituzioni. Ma il Comune evidentemente non si rende conto di questo.
Ci auguriamo che quanto dichiarato in Consiglio Comunale dall’Assessore Carlettini e dal
Consigliere Giorgetti venga seguito da scuse tempestive e puntuali nei confronti del Comitato
Emergenza Lupo.
Infine, nella questione legale che vedrà il Comitato Emergenza Lupo denunciare Giorgetti e Carlettini
per le loro affermazioni, il Comitato Resistenza Pastorale si schiera apertamente a favore del Comitato
Emergenza Lupo e farà tutto ciò che è in suo potere per sostenerlo.
Comitato Resistenza Pastorale