Il coraggio della pace, lettera alle Acli di Arezzo

In occasione del 27° Congresso provinciale

Arezzo, 23 ottobre 2024 – «Scrivo alle ACLI. In occasione del 27° Congresso provinciale delle ACLI di AREZZO.

LETTERA al CONGRESSO.

“ IL CORAGGIO della PACE “.

Nel tempo della guerra la PACE è la priorità assoluta, è essenziale per la vita, per la giustizia sociale, per il bene comune. Non c’è giustizia senza PACE, non c’è bene comune senza PACE, non c’è sicurezza senza PACE. Le ACLI vanno a Congresso e lo intitolano al “Coraggio della PACE”.

Non è solo un anelito, è un traguardo da raggiungere! La nostra radicalità cristiana lo esige, il lavoro di prossimità delle ACLI ce lo consente, il personalismo comunitario ce lo indica.

Il “Coraggio della PACE” pone l’accento sul commercio delle ARMI. Pochi dati: nel periodo 2019 / 2023, l’esportazione di ARMI tra USA e UE copre il 72% del totale. Dopo USA, Francia, Russia, l’esportazione dell’Italia è cresciuta dell’86 % (dati Rete Nazionale Pace e Disarmo).

Questa è la grande questione: ARMI – PRODUZIONE – USO - RICAMBIO degli arsenali.

Come aclisti, come cattolici democratici dobbiamo chiedere a gran voce che il Governo italiano ratifichi il TPNW (Trattato internazionale per la Proibizione delle Armi Nucleari) firmandolo all’ONU. Ricordo con nitidezza la richiesta del Vescovo Andrea di sostenere la ratifica del TPNW da parte dell’Italia nel ricevere la delegazione della Rete aretina Pace e Disarmo.

“Il Coraggio della PACE” chiama le ACLI ad essere testimoni e operatrici di Unità e Comunità. La Città Divisa, anche la nostra Arezzo, va riunita su una IDEA della Città dell’Uomo in cui il personalismo comunitario sia centrale attuando e sviluppando il pensiero di Maritain, Mounier, Don Milani, Giorgio La Pira. Lavorare con il Terzo Settore, con tutto l’Associazionismo per una integrazione sociale dinamica, per la formazione professionale continua, la salute, la scuola e il lavoro di tutti. Partecipazione e prossimità la concretezza della democrazia COMUNITARIA.

“Il Coraggio della PACE” vuol dire interdipendenza. C’è a livello glocale un pensiero negativo che vuole essere egemone e cioè Occidente versus Oriente. È follia!

Le ACLI per la Via della coesistenza pacifica, del multilateralismo, del disarmo, della PACE. Con la Marcia Comiso – Ginevra contro l’installazione dei missili a Est e Ovest, mi piace ricordarlo qui, ce lo ha insegnato Domenico Rosati, storico Presidente Nazionale delle ACLI e già Senatore di Arezzo. Nei prossimi giorni sulla PACE farò due proposte di segni di PACE alle ACLI Nazionali.

Il “Coraggio della PACE” per il Congresso delle ACLI.

Giuseppe Giorgi