REDAZIONE CRONACA

Immunoterapia contro il cancro, sempre più usata. Ma siamo preparati agli effetti collaterali?

L’indagine del Collegio italiano dei primari oncologi medici ospedalieri

Immunoterapia e medicina di precisione: la cura dei pazienti

Immunoterapia e medicina di precisione: la cura dei pazienti

Firenze, 26 novembre 2024 – L'immunoterapia è diventata in pochi anni un pilastro delle cure anticancro. In Italia il 70% dei centri oncologici ha avviato al trattamento più di 50 pazienti ciascuno, il 30% oltre 100. Solo 1 su 5, però, è adeguatamente preparato ai possibili effetti collaterali di queste terapie: soltanto nel 20% delle strutture sono stati istituiti gruppi di lavoro multiprofessionali realmente strutturati per la gestione delle tossicità che possono essere piuttosto frequenti nei pazienti sottoposti a immunoterapia. E' il quadro che emerge da un'indagine con cui Cipomo, il Collegio italiano dei primari oncologi medici ospedalieri, ha voluto scattare un'istantanea sulle cure immunoterapiche in 109 strutture complesse di Oncologia distribuite lungo la Penisola, coinvolgendo 150 professionisti apicali. I dati sono stati illustrati nella quarta edizione del Cipomo Day, meeting virtuale che ha appena chiuso i suoi lavori.

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Nell'occasione è stato anche presentato ai medici di medicina generale un vademecum per il riconoscimento e la gestione delle tossicità immunocorrelate. "L' immunoterapia è la grande novità terapeutica dell'ultimo decennio - afferma Luisa Fioretto, presidente Cipomo e direttore Dipartimento oncologico e Soc Oncologia medica, Azienda Usl Toscana Centro - Ma come succede nelle svolte epocali, si sono aperte nuove sfide che il sistema è chiamato a gestire: dall'informazione per il paziente e i caregiver su meccanismo di azione, risultati e possibili effetti collaterali, al coinvolgimento multiprofessionale di specialisti interessati nel percorso di cura e di personale infermieristico, fino alle modifiche organizzative conseguenti alla prevalenza dei pazienti in trattamento e alla necessità di creare percorsi dedicati alla tossicità o alle urgenze legate all'immunoterapia. Ecco il motivo di questa indagine".

Da cui risulta appunto che 7 strutture di Oncologia su 10 hanno iniziato l' immunoterapia su oltre 50 pazienti, per il trattamento di diverse neoplasie: cancro al polmone (25%), tumori genitourinari (17%), cutanei (16%), ginecologici (2%).